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Vecchio 25-05-2023, 06:54   #1
geloneve
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Pioggia Alluvione in Romagna e bolognese orientale: qui tutte le storie

Vorrei che tutti quelli che sono stati coinvolti dall'alluvione del 16-17/05/23 scrivessero qui ciò che hanno vissuto e visto.

Si tratta di un'alluvione storica a livello nazionale, probabilmente una tra le più estese e con maggiori danni prodotti.

Si prega di non inserire stupide idee terrappiattiste e simili e di non inserire la politica in mezzo o i motivi che hanno generato tale alluvione ma di descrivere solamente ciò che ognuno di noi ha visto e vissuto.
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Vecchio 25-05-2023, 08:29   #2
arry10
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Segnalo che, sul proprio profilo Facebook, lo scrittore Cristiano Cavina, originario di Casola Valsenio e abitante a Faenza, ha fatto una serie di racconti di questi giorni davvero emotivamente impegnativi.


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Vecchio 25-05-2023, 10:26   #3
Daniele87
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Mercoledì 17 Maggio ho visto il fiume Ronco sotto il ponte del quartiere omonimo che porta a Forlimpopoli sulla via Emilia...il suo letto che di norma è sui 8/10 metri circa era diventato enorme estendendosi per tutta la lunghezza del ponte stiamo parlando di quasi 200 metri sommergendo un campo da calcio, orti e un ex aerea ristoro/ristorante (Ronco lido)
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Assolutamente da leggere almeno una volta:

TRATTATO SUL NIVOFILO https://urly.it/33p96 am fé murir!!!
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Vecchio 25-05-2023, 12:53   #4
sanpei
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Chi meglio di Gigio e Luca Mercalli può commentare la recente alluvione presentando dati accurati e motivazioni scientifiche ? Da leggere e conservare.

http://www.nimbus.it/eventi/2023/230...liaRomagna.htm
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“La negazione della complessità è l’inizio della tirannia”.

Jacob Burckhardt
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Vecchio 28-05-2023, 21:38   #5
Robby64
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Be' io ho visto e toccato con mano il "dopo" anche oggi guardando il livello dell'acqua sui muri e quello che ha lasciato come sedimento, deve essere stata una cosa spaventosa
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now i'm walking ....into the wilde
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Vecchio 29-05-2023, 00:32   #6
campaz
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Oggi ho fatto un giro a vedere tutte le rotte e straripamenti che hanno portato l'acqua a inondare i miei campi e 30 cm dentro casa.
Io ora abito a Prada subito a valle del CER (canale Emiliano Romagnolo).
L'alluvione nella mia zona proviene dalle rotte del Lamone argine destro e Montone argine sinistro, il Montone ha rotto a Villanova di Forlì, poi, l'acqua nel suo percorso ha trovato l'argine del Rio Cosina, affluente nel Montone, quindi, dopo avere portato l'acqua ai livelli dell'argine del Rio Cosina, è entrata nel Rio, rompendo entrambi gli argini e poi proseguendo verso valle unendosi a un altra rotta, questa volta del Lamone nei pressi di Faenza, l'acqua delle 2 rotte ha poi incontrato l'autostrada montando di livello fino sormontarla causando la chiusura dell'A14 con tanto di macchine portate via dalla corrente... a questo punto, valicata l'autostrada si è aggiunta l'acqua di un altra rotta del fiume Lamone nei pressi di Reda, questa immensa quantità d'acqua nello scorrere verso valle ha incontrato anche l'argine del CER, si è quindi alzata di livello fino a quasi 3 metri, formando un lago di qualche km2 a monte del CER, poi l'acqua è entrata nel canale riempiendolo e facendolo tracimare verso valle in pochissimo tempo. Io abitando a 200 metri a valle del CER, ho sentito il rumore per piu' di un giorno, del fronte della cascata della tracimazione del CER, fronte che poteva essere largo 1 km
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Vecchio 29-05-2023, 01:37   #7
campaz
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Comunque, dispiace per i danni, ma in pianura la velocità dell'acqua non è pericolosa, è una esperienza da vivere, vedi scenari improbabili che mai ti saresti aspettato di vedere.
Il giorno della pioggia, il martedì le previsioni erano chiaramente da piene dei fiumi e probabili straripamenti, poi magari si spera sempre che non tocca a me, magari il fiume rompe dal lato opposto e non nella mia vallata, intanto al pomeriggio ho preparato sacchi per chiudermi circa 40 cm davanti alle porte, con tanto di pompa in cantina per pompare fuori quella che comunque può passare tra i sacchi ecc.
Alla sera si vede chiaramente dagli idrometri online che sta arrivando la piena del secolo, nelle chat tra amici ci scambiamo tutte le informazioni possibili, io in particolar modo sono molto attivo a tenere tutti aggiornati sui livelli degli idrometri, nella sera tardi, arrivano notizie tragiche di rotture muretti e argini a Faenza e Forli, dalle prime notizie i principali straripamenti erano verso i lati opposti alla mia vallata, quindi ho tirato un sospiro di sollievo, credendo che quelle prime fuoriuscite potessero essere sufficienti per non creare altre rotture verso di me. Mi sbagliavo di grosso, perché l'acqua che veniva giù era veramente tanta, troppa e gli idrometri continuavano a crescere.
In prima nottata arrivano notizie di straripamenti anche a Reda e Pieve Corleto dal Rio Cosina (alla confluenza con il Montone). I fiumi straripano un po' ovunque, poi intorno le 2 di notte arriva la notizia da un mio amico in chat, che il Lamone ha rotto a Reda poco lontano a casa sua. A questo punto siamo tutti pronti al peggio, so di avere qualche ora a disposizione prima che l'acqua arrivi, inizio prima a tirare su le cose in azienda, siccome l'azienda è ad Albereto più vicina alla rotta rispetto a dove abito, cerco di portare tutto nelle zone più alte. Anche con l'aiuto di tutta la famiglia e anche un mio fedele operaio. Poi vado a casa intorno alle 4 di mattina, a questo punto non ho più notizie di quel che succede, non guardo più il cellulare, l'unico obbiettivo è fare presto a portare più cose possibili al piano di sopra e tappare le porte, all'alba abbiamo quasi finito di barricarci, a questo punto riprendo a cercare notizie. In azienda ad Albereto dove vive mio babbo dice che l'acqua è arrivata nel capannone, ma non in casa siccome è molto più in alto, tutti i campi sono allagati e gira intorno a casa. Fino a qui tutto come previsto, data la rottura a reda, ora sono in attesa che l'acqua arrivi a Prada, so d'avere l'argine del CER davanti a me a proteggermi, per cui so che arriverà, ma comunque non con livelli altissimi di 2/3 metri come arriveranno a monte del CER.
Intanto arrivano altre notizie di rottura dell'argine del Rio Cosina alla confluenza con il Montone, mo bene, dico io, 2 fiumi che devono passare di qui. In Mattinata il CER inizia a teacimare pesantemente l'acqua che gli entra del Lamone e arrivano i video dell'autostrada bloccata con l'acqua del Montone che sormontato lo spartitraffico e porta via le auto.
Nel pomeriggio l'acqua sale velocemente e inizia a toccare i sacchi che avevo messo davanti alla porta, nel frattempo dovevo continuamente rassicurare mia moglie e mia figlia che non è un terremoto, ma solo acqua, non fa paura, male che vada puliremo.
Alla sera siamo nel pieno dell'alluvione, a Monte del CER hanno oltre 2 metri d'acqua nelle case, da casa mia invece vediamo una gran cascata scendere l'argine poi venire verso noi, nei campi circa 1 metro che corre veloce, la casa più rialzata circa 30 cm fuori alla porta, passa leggermente tra i sacchi, ma poi scende in cantina dove la pompa fa il suo lavoro e la porta fuori. Ma poi arriva la notte e salta la luce ovunque, qui mi chiedo come ho potuto dimenticare di prendere un generatore, senza luce la pompa non va, la cantina è destinata a riempirsi e poi fare livello anche dentro casa, la casa è grande e le infiltrazioni sono tantissime, l'acqua sembra passare anche tra i muri e salire dal pavimento. A questo punto mi rassegno e stremato da una notte in bianco decido di dormire qualche ora e vedremo se il livello cresce o meno, sarà quel che sarà, cmq avevo portato quasi tutto al piano di sopra. Intanto tutta notte gli elicotteri girano per portare via le persone che abitano a monte del CER, essendo isolati, senza luce, con 2 metri e oltre in casa, in tanti accettano di salire in elicottero.
Al giovedì mattina, siamo isolati, senza luce, e l'acqua era entrata in casa facendo il livello come fuori, 30 cm in casa. Nel cortile scorreva un vero e proprio fiume d'acqua, sembrava d'essere dentro a un fiume. Decido di fare un giro nella corrente, anche se mi bagno chissenefrega, quando mi ricapita, sulla strada era troppa, quasi 1 metro con corrente rischia di portarti via, ma in giardino 50/60 cm si affrontano bene.
Intanto gli elicotteri continuano a portare via gente, sembra di essere dentro a un film, vado anche a parlare con i vicini, anche loro vorrebbero andare via, senza luce, telefoni scarichi non vogliono rimanere, ma il livello sta scendendo, io non me ne vado, aspetto domani che l'acqua si ritirerà da sola.
Altra seratina con cena a lume di candela e livello che sta scendendo.
Al venerdì mattina l'acqua in casa non c'è più, ma le strade sono ancora impraticabili, intanto che aspettiamo per poter andare via (in un posto con luce almeno per ricaricare i telefoni, tipo a casa dei miei ad albereto dove hanno la luce) iniziamo a pulire il pavimento, a mezzogiorno il grosso della pulizia l'abbiamo fatto, a questo punto l'acqua si è ritirata, ma la luce ancora non torna. Andiamo via verso casa dei miei, ma non vi dico il giro del mondo che ho dovuto fare tra strade allagate, ponti crollati ecc...
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Vecchio 31-05-2023, 18:36   #8
novalis
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Vengo spesso a fare dei giri dalle tue parti, anche nella zona di Sarna che mi piace tantissimo; secondo me la campagna faentina è una delle zone più belle della Romagna, mi spiace davvero che siate stati così colpiti.
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Vecchio 06-06-2023, 21:50   #9
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Vi mando un abbraccio a voi tutti, e spero che questo terribile momento, possa finire quanto prima, e possiate riprendere le vostre attività...
Grazie per aver raccontato il dramma che avete passato.
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Vecchio 11-06-2023, 10:13   #10
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All'alba del 16 i temporali, forti, interessavano già il riminese, con allagamenti a Riccione, ma qui a Faenza la pioggia cadeva debole, a stento, quasi niente: la mia memoria era andata al 31/01/12, quando il nevone previsto faticava ad ingranare ed io, all'epoca, terrorizzato che non arrivasse, imprecavo in tutte le lingue; ma questa volta le mappe erano, praticamente, certe ed era solo questione di attendere.
Pensavo alle aree già duramente colpite dall'alluvione del 2-3 maggio di Modigliana, il borgo Durbecco di Faenza, Bagnacavallo, Boncellino e Spazzate Sassatelli: sapevo che, questa volta, sarebbe stata ben più pesante anche se, sinceramente, non mi aspettavo così tanto, almeno in pianura.
Il giorno prima avevo mandato dei messaggi di allerta ad alcuni miei contatti, cosa che non faccio mai.
I terreni erano già intrisi d'acqua, era piovuto tanto, anche dopo l'evento del 2-3 maggio ed i fiumi, anche se notevolmente scesi, erano ancora limacciosi.

Alle 7:00 la pioggia inizia a cadere forte, battente. Verso fine mattina arrivano notizie che il Savio, a Cesena, aveva già superato gli argini, allagando alcune zone della città: lì ho capito che le cose avrebbero preso una piega pesante, più di quanto pensassi, perché non pensavo che già nella mattinata del 16 i fiumi sarebbero iniziati ad esondare.
Dopo pranzo faccio un veloce giro di sopralluogo. Dopo le 15:00 la pioggia, come da previsione, aveva avuto un rallentamento, ma continuava, comunque, a cadere: il territorio stava ancora tenendo piuttosto bene, il Lamone non era in condizioni critiche ma il problema principale era il torrente Marzeno, che raccoglie l'acqua della vallata del Trebbio e di Modigliana, dove stava cadendo una quantità esorbitante di pioggia: alle 15:00 era già esondato a valle di Modigliana, stava entrando nelle case e aveva superato il ponte di Marzeno: a questo punto torno a Forlì.
Sulle 19:00 nuovo giro di perlustrazione a Forlì: la situazione stava iniziando ad essere critica, specie considerando che per tutta la notte e la mattina dopo sarebbe dovuto continuare a diluviare.
Nelle aree golenali il fiume aveva già preso possesso degli spazi, andando ad allagare diverse case e/o scantinati: si vedevano già i primi interventi dei sommozzatori. Stavo tornando verso Faenza quando decisi di prendere via Isonzo, una strada che corre parallela al Montone: in quel momento, saranno state le 19:30, il fiume ha iniziato a tracimare: conoscevo la zona, stavo in occhio e sapevo bene che ci sarebbero state vie di fuga pronte in caso di straripamento ed, infatti, con calma, mi sono recato in un parcheggio più in alto: nel giro di pochi minuti l'acqua ha iniziato ad invadere le case e a raggiungere il parcheggio dove mi ero fermato. Arrivano i Vigili del Fuoco ed, allora, decido che sia ora di tornare a casa, sia per non disturbare i soccorsi, sia per arrivare a casa prima che, potenzialmente, venisse chiuso tutto.

Percorro la strada per Faenza e penso come la situazione sia veramente critica. Mi soffermo dal Borgo Durbecco: la situazione è già peggiore dell'alluvione del 2-3 maggio, e sono solo le 20:30 di sera...avevo promesso a tutti di non andare in collina e, nonostante il fermento enorme che avevo in corpo, decido di rispettare la promessa.
Sono a casa ed arriva mia moglie che, come da indicazione del sindaco e come da ragionamento logico, aveva parcheggiato dai Salesiani, il parcheggio più alto di Faenza (avrebbe voluto parcheggiare nelle mura, il punto più alto di Faenza, ma era tutto occupato).
La pioggia, intanto, dal tardo pomeriggio aveva ripreso forza, violenza, insistenza. Giungono notizie, via social, di allagamenti sempre più estesi, di persone in difficoltà e che l'acqua sta iniziando a penetrare lungo i corsi vicino al centro storico...sto per uscire ed arriva la notizia: il Lamone ha rotto gli argini in via Renaccio.
Prendo su l'auto, prometto che sarei andato solo in corso Europa, una delle strade principali di Faenza appena ad est del Lamone (noi abitiamo poco ad ovest del Lamone).
Arrivo in corso Europa non prima di essermi "affacciato" in via Renaccio: laggiù, tra la pioggia battente, si intravedeva la falla e l'acqua che, con violenza, sbatteva contro le case; arrivo in corso Europa e l'acqua aveva già allagate diverse case, mi immagino la situazione che poteva esserci nel Borgo Vecchio, il posto della prima alluvione.

BUIO. TUTTO BUOIO.
La città rimane completamente al buio e, mia moglie, mi scrive un messaggio dicendo che ha paura: decido, perciò, di tornare a casa. Nel frattempo, però, i due ponti sul Lamone erano stati chiusi: penso di prendere la circonvallazione: mi ferma un Carabiniere e mi dice di procedere con cautela perché, l'ultima auto che era passata, aveva segnalato la presenza di acqua; procedo lentamente ma, davanti a me, mi trovo metri e metri di acqua nella strada, alta almeno 2 metri.
Torno indietro e decido che l'ultima possibilità di tornare a casa sia quella di andare a Forlì, prendere l'autostrada ed uscire al casello di Faenza, lontano dal Lamone e ad ovest di quest'ultimo (ricordo che noi abitiamo ad ovest del fiume).
Arrivo a Forlì e penso alla mia postazione di api a Borgo Sisa (FC), lungo il fiume Ronco.
Ero piuttosto tranquillo, perché, nonostante fossero lungo il fiume, erano in un punto in cui l'argine era più alto che altrove...ma, tanto che ero lì, provo a verificare.

La pioggia era violentissima, senza temporale era la pioggia più forte che avessi mai visto: percorro la strada che mi conduce all'apiario in questione e vedo il fiume lì, a due passi dalla strada, che corre violento. Arrivo dalle api sotto un diluvio pazzesco, da solo, nel buio, punto le luci dell'auto verso le arnie e scendo: l'acqua era alta, sento il rumore dei trochi che sbattono trascinati dalla corrente, ben più alta di quanto mi aspettassi, provo a spostare le arnie, ma pesano 60-70 kg col melario in questa stagione, senza tuta protettiva, col fango alle caviglie, guardo il fiume che cresce a vista d'occhio: ci rinuncio, a malincuore, per la vita delle api e per i danni che subirò, ma era impossibile.
Prendo l'autostrada, l'acqua continua a cadere incessante e all'altezza di Reda la trovo allagata, ma si passa ancora. Arrivo a casa, nel buio totale, Faenza non la si riconosce più.
Dove abitiamo non c'era ancora l'acqua per strada ma appena entro dalla porta sento che, nella cantina, l'acqua corre a più non posso: scendo, ci sono pochi centimetri, porto via le cose di più valore e, nel giro di 10 minuti, l'acqua è già salita notevolmente. Entro in casa (dove stiamo abitando in maniera temporanea), abitiamo al 1° piano, illuminata solo con le candele. Sto per svestirmi ma, mia moglie, mi fa notare che l'acqua nella strada sta salendo.
Esco nuovamente per spostare l'auto e, nel frattempo, provo a raggiungere l'auto di mia moglie ma mi accorgo che siamo circondati dall'acqua: ogni strada per raggiungere il parcheggio dei Salesiani ha almeno 40 cm di acqua, inaffrontabili con l'auto.

Torno a casa ed inizia la notte.

L'acqua nella strada si alza, la pioggia è incessante, è battente, la mia stazione meteo di San Biagio supera i 116 mm (alla fine 159,2 mm).
Sopra di noi elicotteri che illuminano le strade, sotto di noi solo mezzi della protezione civile, Vigili del Fuoco e gommoni e, dal buio, la voce degli altoparlanti delle forze dell'ordine che esortano tutti a stare ai piani alti e a non uscire per nessun motivo.
Apriamo la porta e vediamo un nostro vicino che sdormicchia sui gradini: abita al pian terreno, la sua casa è tutta allagata, lo esortiamo ad entrare da noi.
Il mio telefono smette di prendere, sia Internet che il traffico voce e da quel poco di connessione rimasta a mia moglie veniamo a sapere che ci sono 7 metri di acqua in via Calamelli, una strada a due passi da casa nostra e le persone sono sui tetti e vengono vericellate dagli elicotteri.
Sotto casa nostra i bidoni stanno navigando, ci saranno 60 cm, nulla di esagerato.
Continua a piovere ma, ormai, il cellulare non prende più e non abbiamo altre notizie; continuiamo a stare alla finestra a vedere l'enorme numero di elicotteri che ci passano sopra alla testa illuminando il buio di una città completamente spenta. Nel silenzio continuano a sentirsi solo le sirene e gli avvisi di rimanere ai piani alti e l'acqua che entra nel portone del condominio.
Si fa giorno, continua a piovere, esco con l'acqua ben oltre agli stivali: elicotteri, gommoni, tutte le strade chiuse, allestimenti della protezione civile ovunque, uno scenario da film.
Torno in casa e si viene a sapere di una seconda rottura dell'argine del Lamone, nella zona nord est di Faenza. L'acqua, intanto, è arrivata ad invadere, anche se di poco, pure la piazza, mentre stragrande parte del centro storico è sott'acqua. A metà mattina l'acqua, almeno da noi, cala, rimane, ma cala e provo a raggiungere l'auto nuova di mia moglie che, ricordo, si trovava nel parcheggio più alto di Faenza: l'acqua era arrivata al tetto e, come lei, migliaia di altre auto.
Mi affaccio dalle mura a vedere via Lapi, strada a 100 metri da casa nostra: almeno 5 metri di acqua la sommergono e, lì sotto, c'era il mio Daily che usavo per il trasporto delle api: nella confusione me ne ero completamente dimenticato la sera...
Il lavoro dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile è incessante.

La presenza di fango ovunque, fango e polvere che persistono tutt'ora per le strade e che ha soffocato e preso tutto; è una cosa che ti prende da tutte le parti.

Certamente Faenza è la città più duramente colpita da questa alluvione, dalla violenza dell'acqua dovuta alla rottura degli argini e dall'estensione enorme delle zone alluvionate, ben più di Forlì, Cesena o altro ma anche proprio, ripeto, dalla violenza che ha avuto l'acqua nel tirar giù frutteti, pali di cemento, recinzioni, inferriate, etc...
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