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Vecchio 27-12-2020, 17:56   #1171
Marco31768
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Tutti cercano la grande nevicata(giustamente direi),ma quello che manca di più rispetto al passato,soprattutto in questa zona dove le nevicate abbondanti non sono mai state troppo frequenti,è proprio l'inverno in quanto tale.Esempio,avere fossi e piccoli canali gelati per diverse settimane era molto frequente tra gli anni 60 e gli anni 80,la neve era spesso una conseguenza della circolazione generale che permetteva anche l'accumulo di freddo-umido nei bassi strati,con annesse nebbie e galaverne.Che quando arrivava,spesso in modesta quantità(almeno qui nel ravennate)non spariva dalla sera alla mattina,ma rimaneva al suolo per alcuni giorni.

Esattamente.
Io ho già un po' di anni sul groppone (sono del 1968) ed i miei ricordi degli inverni iniziano con il primo anno di scuola che fu il 1974.
Dal 2000 in poi, salvo eccezioni, il clima è maledettamente cambiato verso il caldo e i dati ce lo ricordano impietosamente. A dire il vero, dalla metà degli anni '90, la cosa iniziava a percepirsi...


I grandi inverni come il 1977/78, 1978/79 e 1984/85 sono pallidi ricordi...
Andare sotto zero numerose volte era la norma. Adesso è la Tosca....
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Vecchio 29-12-2020, 08:44   #1172
sanpei
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Anno 2050. L’innalzamento del livello dei mari provocato dal riscaldamento globale ha costretto 14 milioni di americani a lasciare le proprie case, le ville della California sono state divorate dall'Oceano Pacifico, le autostrade sono state spostate nell’entroterra. Perfino le forze armate hanno dovuto abbandonare caserme e basi militari. In Russia, nulla di tutto questo è accaduto. Meno di due milioni di abitanti hanno risentito del cambiamento climatico. Al contrario, la Siberia è diventata la meta di milioni di migranti, dalla Cina e dal Sud-est asiatico, in cerca di nuovi campi da coltivare e in fuga dalla siccità, dalle inondazioni e da tifoni sempre più devastanti. Vinti e vincitori della crisi climatica. È lo scenario delineato in un lungo articolo di Abrahm Lustgarten pubblicato dal New York Times Magazine che, attraverso interviste e dati scientifici, racconta il futuro che verrà. Una distopia apocalittica per gran parte del pianeta, una vera manna per il “profondo Nord”: Russia, Canada, Islanda e Paesi scandinavi, che secondo alcune proiezioni potrebbero quintuplicare il Pil in un mondo più caldo.

Il “viaggio nel tempo” comincia dal piccolo villaggio di Dimitrovo, nell’estremo oriente della Russia. Oggi qui regnano il gelo e la neve, ma la trasformazione è già in corso. Per secoli è stato impossibile coltivare il terreno, solo su alcuni tratti meridionali lungo le frontiere con Cina e Mongolia dava (pochi) frutti. Ma da quando l'atmosfera ha iniziato a riscaldarsi, le prospettive sono cambiate. In tutto l'Est del Paese, foreste selvagge, paludi e praterie si stanno lentamente trasformando in campi di soia, mais e grano. Vladimir Putin non nasconde l'intenzione di sfruttare al massimo il momento: il Piano d'azione nazionale sul clima, pubblicato a gennaio, parla di “vantaggi” ed “ulteriori benefici” del riscaldamento globale. La Russia punta a diventare uno dei maggiori produttori di cibo del pianeta proprio mentre i raccolti più a Sud - negli Stati Uniti, in Europa e in India - saranno sempre più scarsi per l'aumento delle temperature e della siccità. Senza contare le nuove rotte commerciali che si apriranno ancora più a Nord, con il disgelo dell’Artico.

È un'opportunità storica anche per il Canada: ricco di terra e legname, petrolio, gas, energia idroelettrica, il vicino degli Usa ha accesso al 20 per cento dell'acqua dolce del pianeta, gode di una democrazia stabile e come la Russia beneficerà delle nuove rotte di trasporto artiche e di una maggiore capacità agricola. In Canada, però, ci sono solo 38 milioni di abitanti, e il tasso di mortalità supera abbondantemente quello delle nascite. Per questo, scienziati ed aziende premono sul governo di Ottawa affinché lanci politiche che attraggano come una calamita gli stranieri di maggior talento, sperando di arrivare a triplicare la popolazione entro il 2100.

Una sfida anche per la Scandinavia. Già oggi Norvegia e Svezia sono costrette a ricorrere a lavoratori stagionali dall’estero per la raccolta di ortaggi e frutta, sempre più abbondante. È però la Russia la potenza che capitalizzerà con più facilità i benefici del cambiamento climatico.
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Jacob Burckhardt
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Vecchio 29-12-2020, 08:45   #1173
sanpei
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Ovviamente noi finiremo in pasto al Sahara ... coltiveremo datteri e banane dando la caccia alle zanzare anofele e alle mosche tsetse...
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Jacob Burckhardt
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Vecchio 29-12-2020, 09:06   #1174
lg59
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https://www.repubblica.it/cronaca/20...ne_-280244467/
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Vecchio 29-12-2020, 09:07   #1175
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L’articolo è’ a pagamento ma il titolo dice da tutto(o magari ne travisa il che ntenuto)
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Vecchio 29-12-2020, 10:43   #1176
sanpei
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Articolo fuorviante come spesso accade, il meteorologo dice che "forse" arriverà un'ondata di freddo (capita meno del 50% delle volte che si verifica lo stratwarming") e già si parla di "inverno freddo"...
Ora questo inizio di inverno è tutt'altro che freddo, da me siamo a oltre due gradi sopramedia, e il 2020 ha vinto il titolo di anno più caldo dal dopoguerra (ma forse delle storia della meteorologia) battendo il 2019 che già era stato estremo.
Una ipotetica settimana di gelo a metà gennaio non riuscirà a riportare nella norma un trend che oramai dura da decenni e che si è acutizzato dal 2014 in poi, ovvero la sparizione dell'inverno dai nostri territori.
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Jacob Burckhardt
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Vecchio 29-12-2020, 14:45   #1177
Giorgio_77
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vi invito alla lettura su uno dei tanti esempi dell'inesorabile e forte riscladamento globale in atto
DATI ALLA MANO
https://www.meteoaquilano.it/index.p...296&Itemid=149
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Vecchio 29-12-2020, 15:31   #1178
sanpei
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perfetta dimostrazione della sparizione dell'inverno dal 2013 - 2014 in poi ....
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Jacob Burckhardt
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Vecchio 29-12-2020, 18:30   #1179
Giorgio_77
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perfetta dimostrazione della sparizione dell'inverno dal 2013 - 2014 in poi ....
diciamo che e' un trend che si e' palesato piu' forte negli ultimi anni ma che c'e' da decenni in atto e che a causa dell'uomo aumenta esponenzialmente
si chiamano gas serra non a caso eh
o poniamo rimedio o saranno caxxi amari e probabilmente quando si deìcidera' tardivamente di intervenire la situazione non sara' poi piu' rimediabile... e non parliamo di migliaia di anni (che anche fosse cosi' sarebbe cmq una tragedia)

ci estingueremo?
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Vecchio 09-01-2021, 09:49   #1180
sanpei
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Passati gli orgasmi onanistici per la nevicata che non ci sarà vi ricordo che:

"...la conferma che è in corso anche una "pandemia al rallentatore" che si chiama cambiamento climatico, è arrivata, dal Copernicus Climate Change Service, centro di monitoraggio dell’Unione europea, la notizia che il 2020 è stato per l’Europa l’anno più caldo mai registrato da quando la scienza prende la temperatura alla Terra. A livello globale alla pari del 2016 e il sesto di una serie consecutiva eccezionalmente calda."
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Jacob Burckhardt
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