Valutazione sulla stagione invernale 2018/2019

[Marco Muratori ERM]

Tanto per parlare e visto che tuttora non ci sono e non ci saranno spunti a breve sui quali discutere, mi pare opportuno sfruttare questa fase di stanca (che già ci ha stancati da più di un mese) per fare le valutazioni sull'inverno 2018/2019 conclusosi da poco.

PIANURA: per quanto riguarda dicembre e gennaio, valori termici, se soprattutto ci raffrontiamo al nuovo millennio, assolutamente accettabili (non lo sarebbero se ci raffrontassimo a qualche decennio addietro che peraltro fanno fede ad una climatologia che ahinoi non c'è più).
Per quanto riguarda le precipitazioni, sempre parlando di dicembre e gennaio apporti nelle medie, accompagnati da tre precipitazioni nevose, abbastanza abbondanti nelle pedemontane emiliane, meno abbondanti nelle medie pianure emiliane, scarse o addirittura inesistenti nelle basse pianure. Il giudizio evidentemente risente, in questo caso nella zona in cui si risiede.
Mese di febbraio. Assolutamente e pesantemente inaccettabile, sia dal punto di vista termico, con punte massime registrate nella terza decade del mese tipiche del mese di Aprile. Inaccettabile anche dal punto di vista precipitazioni, assolutamente sotto media.

MONTAGNA: inaccettabile per tutti e tre i mesi. Anche dal punto di vista termico, perché le pianure hanno avuto valori spesso e volentieri "mascherati" da frequenti inversioni nel primo bimestre, cosa che in montagna non è avvenuta. Inaccettabile anche dal punto di vista neve, che per lunghi tratti è mancata o comunque è stata molto scarsa anche alle quote superiori.

ANDAMENTO TECNICO: è stata una stagione invernale dominata dalle correnti atlantiche, che hanno presentato alcune ondulazioni a tratti anche pronunciate nel primo bimestre che hanno determinato anche temporanei afflussi di aria fredda, anche se quelli più importanti, mi riferisco a quelli del periodo natalizio, non hanno determinato fenomeni per la nostra Regione e si sono scaricati sulle centrali adriatiche e soprattutto al sud, come peraltro l'unico afflusso freddo di febbraio che ha portato fenomenologia al sud.
Questo dominio delle correnti oceaniche, a mio parere eccessivo, perché di fatto non si sono mai verificate circolazioni di vero blocco ma soltanto onde mobili a tratti anche pronunciate, ma sempre di onde mobili si trattava, si è manifestato nel modo appena descritto, dalla metà di dicembre fino alla primissima parte di gennaio per poi riprendere nella seconda parte di gennaio terminando bruscamente alla fine di gennaio, con una fase zonale pura che ha permesso alle perturbazioni di scorrere solo a latitudini settentrionali e formando un lago anticiclonico su quelle meridionali con temperature a tratti anche molto miti.

Voto inverno per la pianura: 5,5 / 6. Voto inverno per la montagna 4,5 / 5