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Vecchio 29-06-2021, 14:07   #1281
Peval
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E intanto nel NW di US e Canada... BBC News - US and Canada heatwave: Pacific Northwest sees record temperatures
https://www.bbc.co.uk/news/world-us-canada-57626173
quello che sta succeddendo sulla costa pacifica tra USA e Canada é qualcosa di pazzesco. 3 giorni di fila con massime a oltre 20 gradi dalla media, é come se a Ravenna facessimo 50/52 gradi di max per 3 giorni di fila
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Vecchio 30-06-2021, 04:28   #1282
sanpei
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(ANSA) - VANCOUVER, 29 GIU - Il Canada ha stabilito ieri un record di caldo estremo, per il terzo giorno consecutivo: 49,5 gradi sono stati registrati a Lytton, un villaggio a nordest di Vancouver, nel bel mezzo di un'ondata di calore che sarebbe all'origine di decine di morti improvvise segnalate negli ultimi giorni nella regione.
"Alle 16:20 la stazione di Lytton ha battuto ancora una volta i record di temperatura giornalieri e storici", ha twittato Environment and Climate Change Canada (Eccc), il dipartimento del governo canadese responsabile del coordinamento delle politiche e dei programmi ambientali.
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Jacob Burckhardt
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Vecchio 02-07-2021, 09:49   #1283
Graupel
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quello che sta succeddendo sulla costa pacifica tra USA e Canada é qualcosa di pazzesco. 3 giorni di fila con massime a oltre 20 gradi dalla media, é come se a Ravenna facessimo 50/52 gradi di max per 3 giorni di fila
Paragone chiaro e impressionante, in effetti!
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Vecchio 06-07-2021, 17:47   #1284
sanpei
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Dopo il Canada, la Scandinavia. Si moltiplicano i campanelli d’allarme che sembrano indicare un’accelerazione del fenomeno del riscaldamento globale. A Banak, nell’estremo Nord della Norvegia si sono toccati i 34,3 gradi centigradi, la temperatura più alta mai registrata a queste latitudini. Valori prossimi o superiori ai 30 gradi si segnalano in tutta la parte settentrionale della penisola scandinava. Record storico anche nella località di Kevo, in Finlandia, dove si sono toccati i 33,6 gradi. In Lapponia il termometro è salito a 32,5°. Si tratta di valori superiori alla media del periodo di 10/15 gradi.
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Jacob Burckhardt
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Vecchio 08-07-2021, 09:30   #1285
sanpei
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Se non è stato un evento estremo questo ... allora è tutto normale !!!

"OTTAWA - Ondata di calore assassina in Canada: le temperature altissime hanno causato centinaia di morti, soprattutto nella Columbia britannica. L’ufficio del medico legale ha segnalato che i decessi inaspettati sono stati 719 solo la scorsa settimana, il triplo dei livelli abituali. I patologi stanno verificando la causa delle morti una per una, e non si sbilanciano sul bilancio complessivo, ma è già massimo l’allarme sul caldo record in tutto il Canada occidentale, soprattutto in Columbia, Alberta,
Il caldo record sta favorendo anche la diffusione degli incendi boschivi, causati anche dai fulmini: sono innumerevoli i roghi che hanno costretto il governo federale a inviare gli aerei militari per aiutare i soccorritori nella Columbia Britannica. Venerdì, il British Columbia Wildfire Service ha segnalato 136 incendi attivi in tutta la provincia a seguito della caduta di 12.000 fulmini il giorno precedente.

Mercoledì, i 250 abitanti del villaggio di Lytton hanno dovuto evacuare in tutta fretta il centro abitato, dove martedì si era registrata la temperatura più alta mai rilevata in Canada, pari a 49,6 gradi centigradi. Il villaggio - circa 260 km a nord-est di Vancouver - è stato interamente distrutto dal fuoco. "L’intero paese è stato avvolto dalle fiamme in 15 minuti", ha raccontato alla Bbc il sindaco Jan Polderman.

Secondo gli esperti, il cambiamento climatico aumenta la frequenza di eventi meteorologici estremi, come le ondate di calore."
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Jacob Burckhardt
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Vecchio 09-07-2021, 10:43   #1286
sanpei
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Articolo catastrofista o semplicemente proiettato al futuro ?


Una rovente, drammatica settimana nel futuro. Quella appena trascorsa, tra la fine di giugno e i primi di luglio, è un perfetto assaggio di ciò che accadrà sempre più spesso: in sette giorni città distrutte dalle fiamme, altre allagate e devastate da centinaia di millimetri di pioggia caduti in poche ore, nuovi record di calore in luoghi solitamente freddi, rari tornado, invasioni di cavallette nate dopo una siccità estrema che divorano ettari di raccolti. Una settimana dove soffoca perfino la “casa” di Babbo Natale, con la Lapponia che supera i 33 gradi centigradi, o dove colonne di fumo si alzano in tutta la Siberia che brucia.
Non è normalità, ma nemmeno “clima impazzito”: è l’esempio del mondo che ci aspetta — se non riusciremo a frenare le emissioni — e di cui gli scienziati ci avvertono già da oltre 40 anni. Per cautela, i climatologi ricordano che ogni evento meteo, tempesta o ondata di calore, è difficile da attribuire al cambiamento climatico: se si guarda al contesto però — la crescita delle emissioni ha portato negli ultimi trent’anni le temperature a salire e i fenomeni meteo a essere più intensi e letali — è impossibile negare la mano della crisi climatica.
In un anno, il clima rovente uccide persino più del Covid: da inizio pandemia le vittime della malattia sono circa 4 milioni; più di cinque milioni le morti che ogni anno possono essere attribuite a temperature anomale provocate dai cambiamenti climatici, sostiene uno studio appena pubblicato su The Lancet Planetary Health da ricercatori cinesi. Quello a cui dovremo abituarci, la settimana di anticipo del futuro ce l’ha mostrato chiaramente: nessuno è al riparo.


Mai, i cittadini di Lytton in Canada, avrebbero pensato di vedere la colonnina di mercurio sfiorare i 50 gradi. Quando per tre giorni di fila le temperature hanno sfondato ogni record, i boschi hanno iniziato a bruciare: gli abitanti raccontano di aver avuto appena 15 minuti prima di raccogliere le proprie cose e scappare. Poi Lytton è andata distrutta. «Un tempo i record di caldo si battevano a distanza di venti anni, non un giorno dopo l’altro. È preoccupante, siamo in un pungiball climatico in cui a volte è il caldo del Sud a colpirci, a volte le correnti da Nord» spiega Antonello Pasini, fisico del clima del Cnr. «Al di là delle ondate di calore — aggiunge — appena si ritira l’anticiclone arrivano correnti fredde che creano disastri. Anche oggi (ieri, ndr) pesanti temporali in Italia, la grandine a Novara. Sì, oggi ci preoccupa il caldo, ma deve allarmarci ancor più quello che succede dopo: si riscaldano suoli e mari e quando mutano le correnti arrivano eventi estremi che diventano più intensi. La settimana trascorsa ne è un chiaro assaggio».


Sette giorni in cui si sono registrati a distanza di poche ore fenomeni come quelli di Hokane, in Giappone, dove in soli tre giorni sono caduti 805 mm di pioggia, oppure chicchi di grandine in Polonia di oltre 14 centimetri di diametro, i più grandi mai osservati nel Paese. Nello stesso tempo, mentre al largo dei Caraibi cresceva l’uragano Elsa, l’Europa che ci immaginiamo “fredda” superava a Nord i 35 gradi.


In Repubblica Ceca un devastante tornado uccideva invece almeno sei persone, ferendone oltre duecento. E sei in Sud America c’erano estremi di freddo in Bolivia e Paraguay, in India monsoni precoci allagavano i villaggi e la Tunisia batteva il suo record assoluto di giugno: 48.7 gradi.

Primati a cui dovremmo abituarci, perché quello che sta accadendo negli ultimi anni è un trend che parla chiaro: 11 dei 12 anni più caldi di sempre si sono verificati dal 2000 a oggi. Come ha ricordato l’Onu, d’altronde, “la temperatura media globale del 2020 è stata di 1,2 gradi al di sopra dei livelli preindustriali, pericolosamente vicina al limite di 1,5 gradi stabilito dall’Accordo di Parigi”.
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Jacob Burckhardt
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Vecchio 09-07-2021, 11:17   #1287
sanpei
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Gli attuali modelli climatici sottostimano gli effetti del Global Warming ?
Gigio se sei in ascolto, mi piacerebbe leggere il tuo parere.

L’ondata di calore che ha causato almeno 700 morti in Canada e nel Nordovest degli Stati Uniti e che ha fatto andare a fuoco la città di Lytton, nella Columbia Britannica, è una conseguenza del surriscaldamento globale: era apparso subito probabile, adesso a provarlo c’è uno studio scientifico del gruppo di ricerca World Weather Attribution, anticipato dal New York Times. Gli scienziati hanno effettuato 21 simulazioni con supercomputer in grado di elaborare enormi quantità di dati, per confrontare cioè che è accaduto con quello che sarebbe successo se la temperatura terrestre non fosse aumentata di circa 2 gradi Fahrenheit (circa 1,1 gradi Celsius) dalla rivoluzione industriale a oggi. Le simulazioni hanno dimostrato che non solo l’aumento di gas serra ha reso le ondate di calore più frequenti, ma anche più calde, con temperature massime più alte di 3,5 gradi rispetto a come sarebbero state senza surriscaldamento globale. Gli scienziati hanno stimato che c’era solo lo 0,1% di possibilità che si arrivasse a temperature come quelle registrate (fino a 46,6 gradi Celsius a Portland, in Oregon, e a 49,4 Celsius nella British Columbia canadese).

«Anche se è stato un evento raro, sarebbe stato praticamente impossibile senza il cambiamento climatico», ha detto Geert Jan van Oldenborgh del Royal Netherlands Meteorological Institute, che ha condotto lo studio con altri 26 scienziati. «Se il mondo si riscaldasse di altri 1,5 gradi Fahrenheit, cosa che potrebbe accadere in questo secolo senza drastici tagli alle emissioni di gas serra, eventi simili non sarebbero così rari» e «le probabilità che un’ondata di calore così grave si verifichi da qualche parte nel mondo aumenterebbero fino al 20 per cento all’anno» spiega il New York Times.

Quello che ha sorpreso gli scienziati e di quanto siano aumentate i record delle temperature massime in queste zone. Sono dati così inaspettati da aver aperto dubbi sui modelli usati finora: i ricercatori adesso temono che ci sia un cambiamento nel modo in cui si comporta il clima surriscaldato e che stiamo entrando in uno scenario «in cui solo un aumento relativamente piccolo delle temperature globali potrebbe aumentare notevolmente la probabilità di un grande salto nel calore estremo» scrive il quotidiano americano.

Sono analisi in linea con quanto descritto da un’altro studiosa del clima, la direttrice dell’Istituto del Cambiamento Ambientale dell’Università di Oxford Friederike Otto, sul Financial Times. «Sarebbe stato praticamente impossibile che diverse devastanti ondate di calore recenti potessero verificarsi nella misura in cui sono avvenute senza il cambiamento climatico. Prendete quella in Giappone nel 2018, che ha costretto al ricovero decine di migliaia di persone, o quella in Siberia nel 2020, che ha causato incendi e sciolto il permafrost. Le ricerche del nostro team hanno scoperto che tutti questo è diventato almeno 600 volte più probabile a causa dei cambiamenti causati dall’uomo» spiega Otto.

Le conseguenze possono essere molto più pesanti di quelle degli altri, pur pericolosi, eventi meteorologici estremi portati dai cambiamenti climatici. «Trasformare un’alluvione che accade un anno su 100 in un’alluvione che accade un anno su 50 è un grosso problema. Ma rendere un evento che accade una volta ogni 100 anni in un evento annuale non renderà solo le estati nelle nazioni ricche scomodamente calde. Queste ondate di calore minacciano decenni di sviluppo e rappresentano un chiaro pericolo per il benessere sociale ed economico delle comunità e dei paesi di tutto il mondo» avverte la scienziata. Non ce ne accorgiamo, perché — come afferma ancora Otto — «le ondate di calore sono un killer silenzioso, le persone raramente muoiono per strada, ma muoiono silenziosamente nelle loro case mal isolate e senza aria condizionata». Ma potrebbero rendere in pochi decenni impossibile in gran parte del mondo la vita come la conosciamo.
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Jacob Burckhardt
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Vecchio 09-07-2021, 14:42   #1288
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Gli attuali modelli climatici sottostimano gli effetti del Global Warming ?
Gigio se sei in ascolto, mi piacerebbe leggere il tuo parere.

L’ondata di calore che ha causato almeno 700 morti in Canada e nel Nordovest degli Stati Uniti e che ha fatto andare a fuoco la città di Lytton, nella Columbia Britannica, è una conseguenza del surriscaldamento globale: era apparso subito probabile, adesso a provarlo c’è uno studio scientifico del gruppo di ricerca World Weather Attribution, anticipato dal New York Times. Gli scienziati hanno effettuato 21 simulazioni con supercomputer in grado di elaborare enormi quantità di dati, per confrontare cioè che è accaduto con quello che sarebbe successo se la temperatura terrestre non fosse aumentata di circa 2 gradi Fahrenheit (circa 1,1 gradi Celsius) dalla rivoluzione industriale a oggi. Le simulazioni hanno dimostrato che non solo l’aumento di gas serra ha reso le ondate di calore più frequenti, ma anche più calde, con temperature massime più alte di 3,5 gradi rispetto a come sarebbero state senza surriscaldamento globale. Gli scienziati hanno stimato che c’era solo lo 0,1% di possibilità che si arrivasse a temperature come quelle registrate (fino a 46,6 gradi Celsius a Portland, in Oregon, e a 49,4 Celsius nella British Columbia canadese).

«Anche se è stato un evento raro, sarebbe stato praticamente impossibile senza il cambiamento climatico», ha detto Geert Jan van Oldenborgh del Royal Netherlands Meteorological Institute, che ha condotto lo studio con altri 26 scienziati. «Se il mondo si riscaldasse di altri 1,5 gradi Fahrenheit, cosa che potrebbe accadere in questo secolo senza drastici tagli alle emissioni di gas serra, eventi simili non sarebbero così rari» e «le probabilità che un’ondata di calore così grave si verifichi da qualche parte nel mondo aumenterebbero fino al 20 per cento all’anno» spiega il New York Times.

Quello che ha sorpreso gli scienziati e di quanto siano aumentate i record delle temperature massime in queste zone. Sono dati così inaspettati da aver aperto dubbi sui modelli usati finora: i ricercatori adesso temono che ci sia un cambiamento nel modo in cui si comporta il clima surriscaldato e che stiamo entrando in uno scenario «in cui solo un aumento relativamente piccolo delle temperature globali potrebbe aumentare notevolmente la probabilità di un grande salto nel calore estremo» scrive il quotidiano americano.

Sono analisi in linea con quanto descritto da un’altro studiosa del clima, la direttrice dell’Istituto del Cambiamento Ambientale dell’Università di Oxford Friederike Otto, sul Financial Times. «Sarebbe stato praticamente impossibile che diverse devastanti ondate di calore recenti potessero verificarsi nella misura in cui sono avvenute senza il cambiamento climatico. Prendete quella in Giappone nel 2018, che ha costretto al ricovero decine di migliaia di persone, o quella in Siberia nel 2020, che ha causato incendi e sciolto il permafrost. Le ricerche del nostro team hanno scoperto che tutti questo è diventato almeno 600 volte più probabile a causa dei cambiamenti causati dall’uomo» spiega Otto.

Le conseguenze possono essere molto più pesanti di quelle degli altri, pur pericolosi, eventi meteorologici estremi portati dai cambiamenti climatici. «Trasformare un’alluvione che accade un anno su 100 in un’alluvione che accade un anno su 50 è un grosso problema. Ma rendere un evento che accade una volta ogni 100 anni in un evento annuale non renderà solo le estati nelle nazioni ricche scomodamente calde. Queste ondate di calore minacciano decenni di sviluppo e rappresentano un chiaro pericolo per il benessere sociale ed economico delle comunità e dei paesi di tutto il mondo» avverte la scienziata. Non ce ne accorgiamo, perché — come afferma ancora Otto — «le ondate di calore sono un killer silenzioso, le persone raramente muoiono per strada, ma muoiono silenziosamente nelle loro case mal isolate e senza aria condizionata». Ma potrebbero rendere in pochi decenni impossibile in gran parte del mondo la vita come la conosciamo.
Che una piccola variazione di temperatura media possa causare effetti amplificati ce ne eravamo accorti penso tutti empiricamente nelle nostre lande,con il susseguirsi di estati con onde di calore roventi e con la semiscomparsa dell 'inverno tipicamente padano,ora questi studi confermano in modo puntuale tutto cio,avvalendosi della potenza di calcolo dei calcolatori.La parte finale dell'articolo mi lascia perplesso,quando cita il calore eccessivo come causa principale di patologie e decessi legati a fenomeni climatici(io stesso ho avuto un paio di giorni difficili al lavoro, con difficolta' a respirare,comunque),mentre ho letto diverse volte invece come siano le basse temperature e gli sbalzi(dall'alto al basso)a causare problemi circolatori e cardiaci.
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Vecchio 10-07-2021, 07:34   #1289
campaz
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Ok parlare di aumento degli eventi estremi, ma che senso ha parlare di aumento di morte e distruzione dal momento che:
1) La vita media mondiale si è costantemente allungata (ovvio che se portiamo la vita media a 100 anni poi aumenteranno i morti di caldo).
2)Il danno economico espresso in percentuale di PIL non è nemmeno paragonabile ai danni economici che portava il clima anche solo un secolo fa, quando una ondata di calore poteva voler dire carestia e morte di fame per un intero popolo.
3) la percentuale di morti dovuti a eventi climatici è sicuramente diminuita negli ultimi secoli.

Ovvio che in termini assoluti i danni economici sono aumentati, dal momento che 200 anni fa le case, infrastrutture, impianti agricoli intensivi, ecc... erano quasi inesistenti. Distruggere un castello in cima una collina era difficile...

Il clima e' stato da sempre il peggior nemico dell'uomo con distruzioni agricole che portavano a carestie. Ora avremo anche un clima peggiore, ma sappiamo difenderci, lo dimostra l'aumento demografico dell'ultimo secolo.

Lo dico perché messa così come viene raccontata sembra che l'estinzione sia imminente, mentre prima del GW pare ci fosse il paradiso terrestre dove tutti se ne stavano allegramente spiaggiati a bere cocktail...

Invece la realtà è che l'estinzione era più probabile qualche secolo fa e la percentuale di gente spiaggiata sul lettino è in costante aumento, nonostante l'aumento del livello del mare... un nostro bisnonno non sapeva nemmeno cosa fosse uno stabilimento balneare, di conseguenza non si poneva nemmeno il problema dell'innalzamento del mare...
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Vecchio 10-07-2021, 12:44   #1290
sanpei
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L'agricoltura è l'attività più danneggiata dagli eventi climatici estremi...e 8 miliardi di persone per mangiare hanno bisogno di un'agricoltura efficiente, resiliente e sostenibile. In futuro sarà sempre più difficile da fare. Da qui i rischi per l'umanità. I paragoni con 200 anni fa non hanno senso, quando eravamo forse un decimo di quelli che siamo adesso.
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Jacob Burckhardt
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