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Vecchio 24-01-2021, 16:45   #1241
Peval
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Domandone ai più esperti (Gigio e Peval): siccome vedo che le previsioni globali a 100 anni di distanza ci vengono dette molto attendibili, perché non darci un indizio anche su previsioni a 200 anni e oltre?
I famosi feedback che contribuiscono sempre più al riscaldamento, quando si invertiranno? Solo quando finirà tutto il ghiaccio presente sulla terra? E tra secoli (immagino) quando finiranno le risorse usate dall'uomo, che aumentano il GW, cosa succederà? Si inverte tutto il processo e iniziano tutti i feedback al contrario verso una nuova glaciazione?

In poche parole, se si è così tanto bravi a interpretare le leggi della termodinamica fino a 100 anni, perché non andare oltre?
principalmente perché non si conosce il forcing, ovvero come cambieranno le emissioni in base agli scenari socio-economici. Si arriva sempre intorno al 2100 poiché é all'incirca la data in cui si puó stimare la risposta del clima alle emissioni secondo gli scenari attuali o dei prossimi 10-20 anni circa. Il sistema climatico infatti risponde con un tempo di circa 40 anni al forcing attuale, per cui gli effetti delle emissioni odierne di vedranno tra una 40ina di anni. Ma poi appunto il problema diventerebbe l'incertezza sulle emissioni/forcing e non sulla risposta del clima. A tutto ció bisogna aggiungerci il fatto che una simulazione climatica ha un costo computazionale enorme, per cui é meglio ottimizzare le risorse di calcolo su scenari di emissioni per lo meno plausibili nell'immediato futuro.
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Vecchio 24-01-2021, 17:16   #1242
Gigiometeo
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Domandone ai più esperti (Gigio e Peval): siccome vedo che le previsioni globali a 100 anni di distanza ci vengono dette molto attendibili, perché non darci un indizio anche su previsioni a 200 anni e oltre?
I famosi feedback che contribuiscono sempre più al riscaldamento, quando si invertiranno? Solo quando finirà tutto il ghiaccio presente sulla terra? E tra secoli (immagino) quando finiranno le risorse usate dall'uomo, che aumentano il GW, cosa succederà? Si inverte tutto il processo e iniziano tutti i feedback al contrario verso una nuova glaciazione?

In poche parole, se si è così tanto bravi a interpretare le leggi della termodinamica fino a 100 anni, perché non andare oltre?
Non sono molto attendibili in senso assoluto. I segnali climatici che vengono simulati da qui al 2100 partono da una prima base che comprende il manifestarsi di determinati scenari di concentrazione di gas serra (i famosi RCP con le loro varianti); in base a quelli che si manifesteranno cambiano anche, e di molto, gli effetti climatici. Infatti la "forbice" di forcing radiativo va da meno di 2 W/m2 con RCP 1.9 (molto "green") a ben +8 W/m2 con RCP 8.5 (fossile spinto), con un riscaldamento globale che sarebbe inferiore a +1°C nel primo caso (RCP 1.9), e superiore a +4°C nel secondo (RCP 8.5). Quindi in realtà l'incertezza è ancora alta. Se non cambiasse nulla rispetto ad ora saremmo molto vicini allo scenario RCP 8.5 con le inevitabili conseguenze. Altra cosa: nei modelli adottati per questo tipo di simulazione non vengono considerate forzanti esterne, ma viene considerato solo l'impatto dei gas serra di natura antropica. Si può anche andare oltre il 2100, ma viene considerato quel limite poiché si stima che entro quello step si rischino variazioni molto severe e si abbiano fino ad allora gli effetti ancora della condizione attuale. I cicli di glaciazione rimarranno, poiché quelli subentrano per motivi essenzialmente astronomici, ma hanno tempi molto molto lunghi. Si cerca di evitare di finire nel micro-onde prima di finire nel freezer, e il primo caso è molto più urgente. Infine, i tanto vituperati modelli di clima, non ci stanno andando molto lontani (togliendo le corbellerie della carta stampata) come da grafico allegato (in rosso gli scenari dei modelli; in nero com'è andata realmente).
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Detesto la nazionale azzurra, però lo dico. Non me ne fotte nulla del Rwanda, però lo dico. Voi no, non ve ne fotte, ma non lo dite! Non sono eroico; me ne infischio di me stesso, del governo, della politica, del teatro..

C. Bene
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Vecchio 24-01-2021, 17:46   #1243
campaz
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principalmente perché non si conosce il forcing, ovvero come cambieranno le emissioni in base agli scenari socio-economici. Si arriva sempre intorno al 2100 poiché é all'incirca la data in cui si puó stimare la risposta del clima alle emissioni secondo gli scenari attuali o dei prossimi 10-20 anni circa. Il sistema climatico infatti risponde con un tempo di circa 40 anni al forcing attuale, per cui gli effetti delle emissioni odierne di vedranno tra una 40ina di anni. Ma poi appunto il problema diventerebbe l'incertezza sulle emissioni/forcing e non sulla risposta del clima. A tutto ció bisogna aggiungerci il fatto che una simulazione climatica ha un costo computazionale enorme, per cui é meglio ottimizzare le risorse di calcolo su scenari di emissioni per lo meno plausibili nell'immediato futuro.
Si ok, capisco la cosa, ma si può comunque fantasticare sul dopo, quando finiranno i combustibili fossili o quando si arriverà al rinnovabile al 100%, 40 anni per digerire la questione e poi cosa succederebbe? Quale lo scenario più probabile? Secondo le regole della termodinamica, quando si arriva al culmine del riscaldamento, perché finito tutto il ghiaccio, emissioni di gas serra e tutti i feedback conseguenti allo scioglimento del ghiaccio ecc... non dovrebbe iniziare il processo inverso e con tutti i feedback al contrario?
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Vecchio 24-01-2021, 17:55   #1244
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Comunque un grazie sempre a Gigio e Peval, sempre disponibili
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Vecchio 24-01-2021, 18:23   #1245
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Si ok, capisco la cosa, ma si può comunque fantasticare sul dopo, quando finiranno i combustibili fossili o quando si arriverà al rinnovabile al 100%, 40 anni per digerire la questione e poi cosa succederebbe? Quale lo scenario più probabile? Secondo le regole della termodinamica, quando si arriva al culmine del riscaldamento, perché finito tutto il ghiaccio, emissioni di gas serra e tutti i feedback conseguenti allo scioglimento del ghiaccio ecc... non dovrebbe iniziare il processo inverso e con tutti i feedback al contrario?
se una volta raggiunto il picco di emissioni di gas serra si tornasse "di botto" ai livelli di emissioni pre-industriali (a simulare la fine improvvisa di tutte le riserve di combustibili fossili) si ritornerebbe verso il clima del secolo scorso in maniera mooolto lenta. Questo perché l'atmosfera sarebbe talmente calda da contenere una quantitá di vapor d'acqua tale da essere il feedback dominante. Se invece per assurdo le riserve di combustibili fossili fossero infinite e continuassimo a farne uso come dei forsennati nonostante un pianeta oramai inabitabile allora si arriverebbe al punto in cui l'atmosfera é talmente calda da contenere abbastanza vapore acqueo per cui l'evaporazione é maggiore della precipitazione e si innescherebbe un feedback questa volta irreversibile per cui tutta l'acqua contenuta sul pianeta evaporerebbe e da lí non si torna piú indietro (come accadde su Venere). Ma prima di arrivare a quel punto saremmo giá morti tutti da un bel pezzo ovviamente
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Vecchio 24-01-2021, 23:09   #1246
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Ho trovato a tal proposito una figura presa da un lavoro di Zickfeld et al 2013 (https://journals.ametsoc.org/view/jo...12-00584.1.xml) in cui si analizzano vari scenari di emissioni e come evolverebbe il clima dopo un rallentamento piú o meno improvviso delle emissioni di gas serra. Nella figura il pannello a) rappresenta la concentrazione di CO2, il pannello b) la temperatura media globale alla superficie e c)l'espansione termica degli oceani. Nello studio si esaminano un insieme di modelli forzati dai 4 scenari di emissioni (RCP) e in questo caso la curva rossa rappresenta uno scenario in cui il tasso di emissioni di gas serra continua ai livelli attuali per poi arrestarsi bruscamente nel 2300. Come si vede a parte un primo rapido calo della temperatura dovuto all'eliminazione dei gas serra che hanno un tempo di residenza breve in atmosfera (come il metano) seguirebbe un calo molto lento, dovuto alla "lentezza" con cui la CO2 viene smaltita dall'atmosfera e all'abbondanza di vapor d'acqua contenuto in atmosfera. Per questo é importante agire subito e in fretta, piú si aspetta e piú sará difficile riparare il danno
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Vecchio 25-01-2021, 18:59   #1247
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se una volta raggiunto il picco di emissioni di gas serra si tornasse "di botto" ai livelli di emissioni pre-industriali (a simulare la fine improvvisa di tutte le riserve di combustibili fossili) si ritornerebbe verso il clima del secolo scorso in maniera mooolto lenta. Questo perché l'atmosfera sarebbe talmente calda da contenere una quantitá di vapor d'acqua tale da essere il feedback dominante. Se invece per assurdo le riserve di combustibili fossili fossero infinite e continuassimo a farne uso come dei forsennati nonostante un pianeta oramai inabitabile allora si arriverebbe al punto in cui l'atmosfera é talmente calda da contenere abbastanza vapore acqueo per cui l'evaporazione é maggiore della precipitazione e si innescherebbe un feedback questa volta irreversibile per cui tutta l'acqua contenuta sul pianeta evaporerebbe e da lí non si torna piú indietro (come accadde su Venere). Ma prima di arrivare a quel punto saremmo giá morti tutti da un bel pezzo ovviamente
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Vecchio 28-01-2021, 19:16   #1248
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Lunghetto ma definitivo:

https://www.ansa.it/canale_scienza_t...641479370.html
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“La negazione della complessità è l’inizio della tirannia”.

Jacob Burckhardt
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Vecchio 03-02-2021, 11:49   #1249
sanpei
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Ecco un interessante sviluppo tecnologico:

La società israeliana StoreDot - che ha sede a Herzliya ed è stata finanziata dal gruppo tedesco Daimler, da BP, Samsung e TDK per complessivi 130 milioni di dollari - ha sviluppato delle nuove batterie agli ioni di litio, prodotte da Eve Energy in Cina su linee di produzione standard, che permettono di essere caricate completamente in cinque minuti. L'azienda ha già sperimentato questo tipo di tecnologia sugli smartphone, droni e scooter.

Ecco come sono fatte. Le batterie esistenti agli ioni di litio utilizzano la grafite come un elettrodo nel quale vengono spinti gli ioni di litio per immagazzinare la carica. Ma quando questi vengono caricati rapidamente, gli ioni si congestionano e possono trasformarsi in metallo e cortocircuitare la batteria. La batteria StoreDot sostituisce la grafite con nanoparticelle semiconduttrici in cui gli ioni possono passare più rapidamente e facilmente. Queste nanoparticelle sono attualmente basate sul germanio, che è solubile in acqua e più facile da maneggiare nella produzione. Il piano di StoreDot è quello di utilizzare il silicio, che è molto più economico, i prototipi sono previsti entro la fine dell'anno. Il costo? Sarà lo stesso delle batterie agli ioni di litio esistenti. Doron Myersdorf, ceo di StoreDot, ha inoltre affermato che questa batteria potrà essere ricaricata per 1.000 cicli mantenendo l'80% della capacità originale.
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“La negazione della complessità è l’inizio della tirannia”.

Jacob Burckhardt
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Vecchio 03-02-2021, 14:23   #1250
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Ecco un interessante sviluppo tecnologico:

La società israeliana StoreDot - che ha sede a Herzliya ed è stata finanziata dal gruppo tedesco Daimler, da BP, Samsung e TDK per complessivi 130 milioni di dollari - ha sviluppato delle nuove batterie agli ioni di litio, prodotte da Eve Energy in Cina su linee di produzione standard, che permettono di essere caricate completamente in cinque minuti.

A me però risulta che di litio non ce ne sia tanto, sulla Terra...


O, almeno, non tanto quanto serva alla popolazione mondiale.
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