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Meteorologia Parliamo di meteorologia... |
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#21 | |
Senior Member
Data Registrazione: Feb 2007
Località: Faenza Sud
Messaggi: 6.895
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Ti do un consiglio: credici.
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Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono molto sicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi. Bertrand Russell |
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#22 |
Senior Member
Data Registrazione: Jul 2007
Località: Albereto, 2km N/E Reda (10km EST da Faenza)
Età: 41
Messaggi: 4.075
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#23 |
Senior Member
Data Registrazione: Feb 2007
Località: Faenza Sud
Messaggi: 6.895
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"Qui siamo davanti a un V-shaped, un temporale autorigenerante la cui intensità è stata eccezionale, con impatti davvero difficili da prevedere. Chiaramente, la crisi climatica amplifica tutto questo". Anche Giulio Betti, meteorologo del Cnr Lamma che segue da vicino i fenomeni meteo intensi del centro Italia, è rimasto estremamente stupito dalla potenza con cui il temporale autorigenerante ha colpito nella notte diverse aree delle Marche portando a un primo bilancio di otto vittime e diversi dispersi. La crisi climatica, ribadisce, "è un'emergenza che non possiamo più trattare solo con azioni emergenziali, ma è necessario attrezzarsi in anticipo con interventi di mitigazione.
Che cos'è un temporale autorigenerante e cosa è accaduto nelle Marche? "Un temporale autorigenerante di solito ha due caratteristiche: è stazionario, dato che insiste più o meno sempre sulla stessa area, e si dice "autorigenerante" perchè questi temporali sono alimentati in continuazione da un flusso molto umido e mite che genera una dietro l'altra a catena, come fossero i vagoni di un treno, delle celle temporalesche. Queste celle in parole semplici si auto riforniscono di aria fredda, una sorta di sistema in loop, un circolo che non si spezza finchè il flusso portante, quello al suolo che lo alimenta, non si interrompe. E questo si interrompe solo quando la perturbazione comincia a spostarsi, per esempio verso sud e nord. Se non si sposta però, come avvenuto nelle Marche, continua a insistere. E allora sono guai". Era prevedibile? "Dato che ci sono delle vittime e ci sarà un'inchiesta, meglio parlare al condizionale. Ma da quanto osservato dal satellite si ipotizza un temporale autorigenerante, un V-shaped: dal satellite si vede infatti questa forma classica forma a V del sistema temporalesco. Di solito questi eventi se sono persistenti sono davvero molto pericolosi ma molto difficili da prevedere. In poche ore è caduta la pioggia che scende in media in sei mesi... "L'argomento sull'allerta è delicato, bisognerà attendere per capire se ci sono state allerte mancate: io su questo non mi sbilancio. Ma posso dire che un temporale che può arrivare a generare tra i 350 e gli oltre 400 mm di pioggia - in attesa delle conferme dei dati - è decisamente eccezionale, fuori da ogni logica, fuori scala e difficilmente prevedibile per zone come quelle colpite nelle Marche. Si tratta davvero di una intensità pazzesca: la pioggia caduta è quella che più o meno cade in sei mesi in quei territori". Questo evento è collegabile alla crisi climatica? "Il cambiamento climatico in corso esalta i fenomeni meteo, portando a conseguenze nette, in particolare laddove ci sono problemi preesistenti. Io personalmente non posso sbilanciarmi a parlare di come fosse tenuto quel territorio specifico, per esempio parlando di fiumi (che sono esondati, ndr) o infrastrutture, ma è certo che con la crisi climatica i fenomeni sono e saranno sempre più intensi e di questo dovremmo preoccuparci, agendo per tempo. Quando gli eventi sono difficili da prevedere, con episodi del genere poi ci si fa il segno della croce. I cumulati, la quantità di pioggia caduta, sono davvero enormi: direi che fino a poche ore fa era impensabile per alcune zone collinari, pianeggianti o costiere delle Marche, dove al massimo piove fra i 600 e i 900 mm l'anno. Qui invece l'acqua è arrivata tutta e di colpo e ha fatto i disastri Giulio Betti meteorologo Lamma
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Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono molto sicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi. Bertrand Russell |
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#24 | |
Member
Data Registrazione: Jan 2011
Località: Ozzano Emilia (BO)
Messaggi: 687
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Buon proseguimento di serata. |
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#25 |
Senior Member
Data Registrazione: Jul 2007
Località: Albereto, 2km N/E Reda (10km EST da Faenza)
Età: 41
Messaggi: 4.075
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![]() Hai mai fatto una ricerca sulle alluvioni d'italia? Hai mai letto le ricerche sull'aumento degli eventi estremi in Italia? Io si, e per questo motivo i conti non mi tornano, se al giorno d'oggi i nubifragi scaricassero il doppio della pioggia rispetto al passato, non si spiegherebbero i 900 mm di Genova 1970, l'alluvione del novembre 1966 su mezza Italia ecc... fate una ricerca e scoprirete quanti disastri con vittime sono avvenuti in Italia nel passato. Anche Ancona ha un alluvione con 10 vittime nel 1959. |
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#26 | |
Active Member
Data Registrazione: Dec 2006
Località: Ville Unite col cuore - Ravenna city col corpo
Messaggi: 1.618
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#27 |
Senior Member
Data Registrazione: Jul 2007
Località: Albereto, 2km N/E Reda (10km EST da Faenza)
Età: 41
Messaggi: 4.075
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https://www.google.com/url?sa=t&sour...e5jYgBBsBU0u-K
Una bella ricerca scientifica dell'ISPRA: SINTESI E CONCLUSIONI Allo scopo di acquisire dalle proiezioni dei modelli climatici gli elementi di conoscenza e di incertezza più significativi sull’evoluzione del clima futuro in Italia, sono stati analizzati i risultati delle simulazioni di quattro modelli climatici regionali, disponibili nell’ambito di Med-CORDEX. Per quanto riguarda la temperatura, i modelli concordano nel prevedere un aumento piuttosto costante nel tempo, di entità all’incirca doppia nello scenario RCP8.5 rispetto all’ RCP4.5. Nel corso di un secolo i quattro modelli prevedono un aumento della temperatura media in Italia compreso tra 1.8 e 3.1°C (ensemble mean 2.5°C) nello scenario RCP4.5 e tra 3.5 e 5.4°C nello scenario RCP8.5 (ensemble mean 4.4°C). Il previsto aumento della temperatura media è attribuibile in modo più o meno equivalente sia all’aumento delle temperature massime diurne che delle temperature minime notturne. Le variazioni previste dai modelli sono piuttosto uniformi nello spazio, in virtù del fatto che il riscaldamento ha origine da forzanti e dinamiche a grande scala e quindi interessa in modo abbastanza uniforme tutto il territorio nazionale. L’aumento più marcato della temperatura media si prevede nella stagione estiva, con variazioni in un secolo comprese tra 2.5 e 3.6°C nello scenario RCP4.5 e tra 4.2 e 7.0°C nello scenario RCP8.5. In primavera si prevede l’aumento meno marcato, con variazioni in un secolo comprese tra 1.3 e 2.7°C nello scenario RCP4.5 e tra 2.8 e 4.8°C nello scenario RCP8.5. Il segno delle variazioni è positivo (aumento della temperatura) in tutte le stagioni e coerente per tutti i modelli, ma l’entità delle variazioni differisce spesso in modo significativo da un modello all’altro. Gli indici degli estremi di temperatura mostrano variazioni ugualmente importanti e significative. Tutti i modelli sono concordi nell’indicare una riduzione dei giorni con gelo e un aumento di notti tropicali, giorni estivi e onde di calore, ma con differenze talvolta significative sull’entità delle variazioni. Le notti tropicali sono previste in consistente aumento: all’orizzonte temporale 2061-2090 si prevede un aumento medio nazionale dell’indice TR20 compreso tra 14 a 35 giorni l’anno nello scenario RCP4.5 e tra 23 a 59 giorni l’anno nello scenario RCP8.5. Analogamente, i giorni con gelo sono previsti in consistente diminuzione: all’orizzonte temporale 2061-2090 si prevede una riduzione media nazionale compresa tra 10 e 27 giorni l’anno nello scenario RCP4.5 e tra 18 e 39 giorni l’anno nello scenario RCP8.5. Si prevede altresì un aumento marcato dei giorni estivi e delle onde di calore: all’orizzonte temporale 2061-2090 è previsto un aumento medio nazionale dell’indice SU25 compreso tra 19 e 35 giorni nello scenario RCP4.5 e tra 37 e 56 nello scenario RCP8.5 e un aumento medio nazionale dell’indice WSDI compreso tra 30 e 93 giorni nello scenario RCP4.5 e tra 76 e 182 giorni nello scenario RCP8.5. I modelli indicano inoltre una forte riduzione delle notti e dei giorni freddi, e un marcato aumento delle notti e dei giorni caldi. Le variazioni medie nazionali delle notti e dei giorni freddi nel trentennio 2061-2090 sono comprese rispettivamente tra -6.4 e -9.4% (TN10P) e tra -6.0 e - 9.0% (TX10P) nello scenario RCP4.5 e sono compresi tra -9.3 e -10% (TN10P) e tra -8.9 e -10% (TX10P) nello scenario RCP8.5. Analogamente, Le variazioni delle notti e dei giorni caldi sono comprese rispettivamente tra +15.2 e +34.3% (TN90P) e tra +13.4 e +32.9% (TX90P) nello scenario RCP4.5 e variano da +32.6 a +54.6 (TN90P) e da +29.1 a +56.0% (TX90P) nello scenario RCP8.5. Le proiezioni delle precipitazioni sono molto più incerte di quelle della temperatura e i due scenari non si possono distinguere con altrettanta chiarezza. Considerando la media nazionale della precipitazione cumulata annuale, nello scenario RCP4.5 tre modelli su quattro prevedono in un secolo una debole diminuzione e un solo modello un debole aumento delle precipitazioni. Complessivamente, le variazioni previste al 2061-2090 sono comprese tra una diminuzione di circa l’8% e un aumento del 5% circa; tenendo presente un valore medio in Italia di circa 900 mm della precipitazione cumulata annuale nel trentennio di riferimento, l’ensemble mean indica una riduzione dell’1.5% circa. Nello scenario RCP8.5 tale intervallo si allarga (risultando compreso tra -15% e +2%) e l’ensemble mean si sposta nel senso di una riduzione delle precipitazioni. Anche la distribuzione spaziale delle variazioni previste è molto diversificata da un modello all’altro. Nell’insieme, emerge solo l’indicazione che dalla riduzione delle precipitazioni sarebbero più probabilmente esentate le regioni nord-orientali. I valori medi nazionali risultano prevalentemente in modesta diminuzione in primavera, estate e autunno, e in modesto aumento in inverno. Localmente, la variazione della precipitazione cumulata assume valori di rilievo, fino a punte di riduzione di 150-200 mm in primavera o in estate, e di aumento di 100-150 mm in inverno. Diversamente dalla temperatura, la distribuzione dei valori di precipitazione non presentano differenze molto marcate tra i 2 scenari, per la cumulata annuale, al 2061-2090. Il modello più secco prevede variazioni comprese tra -225 e + 54 mm nello scenario RCP4.5, contro variazioni comprese tra -347 e + 108 mm nello scenario RCP8.5. Le proiezioni di alcuni indici rappresentativi della frequenza, dell'intensità e degli estremi di precipitazione indicano una futura progressiva concentrazione delle precipitazioni in eventi piu' intensi e meno frequenti, l'entità di queste variazioni risulta comunque molto incerta e mediamente debole o moderata. Ad esempio, la più consistente variazione della precipitazione massima giornaliera nello scenario RCP8.5 è di circa 50 mm, a fronte di valori attualmente osservati dell'ordine di 300-400 mm. |
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#28 |
Senior Member
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*Questo finale lo voglio anche riscrivere:
Ad esempio, la più consistente variazione della precipitazione massima giornaliera nello scenario RCP8.5 è di circa 50 mm, a fronte di valori attualmente osservati dell'ordine di 300-400 mm. Quindi lo scenario peggiore dei modelli mettono 50 mm in più di massima giornaliera. Nel mio sparare minchiate, senza dati scientifici alla mano, non mi ero sbagliato di molto. |
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#29 |
Senior Member
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Quindi un modello dice la verità mentre i fatti sono opinioni ? Quindi il calabrone non potrebbe volare ....
Arrenditi, i fatti da decenni in tutto il mondo stanno dicendo che le piogge sono sempre più rare, concentrate e devastanti. Pensa cosa è successo in Pakistan meno di un mese fa.
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#30 | |
Senior Member
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Anche la piovosità media giornaliera è in aumento al centro/sud Italia, cioè il totale annuale diviso i giorni di pioggia, ma si parla di 1/2 mm al giorno a fronte di una media di 10/20 mm giornalieri. Cioè, come intensità, quando piove, piove circa il 10% in più. Ora vorrei chiedere a Gigio se anche quelli che studiano e fanno queste approfondite ricerche sono degli spara minchiate che non meritano risposta. Io ho detto, così ad occhio che in 50 anni le massime giornaliere saranno aumentate di un 5%, dicendo che l'evento di Ancona invece di 400 mm sarebbe stato 380. Invece le ricerche scientifiche dicono che le massime giornaliere sono aumentate del 10%. Ok ho sbagliato del 5%. Mentre tu hai detto che quell'evento sarebbe stato dimezzato. Ripeto, tu hai fatto un confronto rispetto a una media assoluta termoigrometrica, sai cosa volevo invece intendere io, ho provato di spiegarlo, ma non lo vuoi ammettere. |
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