Inverno 2016/2017 - Considerazioni e modelli

[Simone]

Originariamente Scritto da sempresole

bah. teoria tutta da dimostrare.

in che senso?

[Gigiometeo]

Originariamente Scritto da Simone

visto l'aumento delle temperature medie che in regione sarà notevole, nel prossimo ventennio è probabile che le nevicate diventeranno ancora più rare e la neve al suolo si ridurrà a una manciata di giorni

Molto probabile. L'unico aspetto da considerare è che una bassa atmosfera più calda (compreso un Adriatico anch'esso più caldo) può trattenere più acqua (Clausius-Clapeyron) da rendere disponibile ai sistemi perturbati in formazione o in transito, per cui si nota una tendenza all'intensificazione delle precipitazioni nell'unità di tempo, e questo può valere anche per la neve (da ricordare gli eventi del 2004-2005-2012-2015), per cui, a fronte di un calo di episodi nevosi molti di questi potrebbero essere di notevole intensità.
Per il resto il segnale sulla durata del manto nevoso al suolo è molto forte, ed è difficile che esso possa essere controvertito, viste le prospettive.

[novalis]

Originariamente Scritto da Gigiometeo

Molto probabile. L'unico aspetto da considerare è che una bassa atmosfera più calda (compreso un Adriatico anch'esso più caldo) può trattenere più acqua (Clausius-Clapeyron) da rendere disponibile ai sistemi perturbati in formazione o in transito, per cui si nota una tendenza all'intensificazione delle precipitazioni nell'unità di tempo, e questo può valere anche per la neve (da ricordare gli eventi del 2004-2005-2012-2015), per cui, a fronte di un calo di episodi nevosi molti di questi potrebbero essere di notevole intensità.
Per il resto il segnale sulla durata del manto nevoso al suolo è molto forte, ed è difficile che esso possa essere controvertito, viste le prospettive.

i trend sono fatti per essere invertiti

[massimobandini]

grazie uno che ha risposto

Originariamente Scritto da Gigiometeo

La nevosità in regione è in netto calo su scala cinquantennale (ovunque, rilievi, pianura e costa) con accumuli medi annui che in alcuni casi sono dimezzati. Restringendo la scala temporale c'è stata una leggera ripresa dal 2000 dopo il picco minimo toccato negli anni '90 (quando gli inverni però furono mediamente secchi, quindi poca neve essenzialmente per le poche precipitazioni). La cosa che deve fare riflettere, però, è che a fronte della ripresa degli accumuli medi annui dal 2000, continua a diminuire il numero medio di giorni con suolo innevato, il che ha chiare implicazioni sotto il profilo termico, nel senso che gli episodi di neve sono accompagnati e soprattutto seguiti da temperature più elevate rispetto al passato.
Peraltro il fenomeno neve, su pianura e costa, è molto variabile ed irregolare nel tempo essendo la neve una frazione del tutto minoritaria rispetto alle precipitazioni liquide, quindi mal si presta ad elaborazioni statistiche.
Esempio: gli enormi accumuli del febbraio 2012 in alcune aree della Romagna hanno sistemato le medie nivometriche per quasi un decennio, ma quasi tutta la neve è occorsa in un evento solo. Insomma si tratta di un parametro troppo variabile per estrapolarne tendenze statistiche significative; diverso il discorso sui rilievi ovviamente.
Tornando all'inverno attuale le valutazioni sono quasi sempre figlie del desiderio o meno di neve (ma l'inverno non è solo neve). Allora per me, che sopravvivo allegramente anche senza neve, rimane un inverno decente (anche se febbraio sta trascorrendo escrementizio); per chi aspetta l'inverno solo per la neve sarà un invernaccio.
Sotto il profilo termico è tra il discreto ed il buono, sotto quello precipitativo lascia a desiderare; poi ognuno tragga le sue conclusioni.

[Marco Muratori ERM]

Non è da tutti i giorni vedere degli spaghi così

[Gigiometeo]

Originariamente Scritto da novalis

i trend sono fatti per essere invertiti

A volte.

[campaz]

Originariamente Scritto da Gigiometeo

Molto probabile. L'unico aspetto da considerare è che una bassa atmosfera più calda (compreso un Adriatico anch'esso più caldo) può trattenere più acqua (Clausius-Clapeyron) da rendere disponibile ai sistemi perturbati in formazione o in transito, per cui si nota una tendenza all'intensificazione delle precipitazioni nell'unità di tempo, e questo può valere anche per la neve (da ricordare gli eventi del 2004-2005-2012-2015), per cui, a fronte di un calo di episodi nevosi molti di questi potrebbero essere di notevole intensità.
Per il resto il segnale sulla durata del manto nevoso al suolo è molto forte, ed è difficile che esso possa essere controvertito, viste le prospettive.

Scusa Gigio, ma questo aumento d'acqua disponibile per le perturbazioni in transito, tradotto in soldoni, di quale percentuale maggiore si tratta, un 10%, o molto di più?

[Simone]

Originariamente Scritto da novalis

i trend sono fatti per essere invertiti

Il trend si invertirebbe se smettessimo di produrre co2 domani. Quindi non si invartirá

[cicciod]

Originariamente Scritto da Marco Muratori ERM

Non è da tutti i giorni vedere degli spaghi così

la linea rossa ci ricorda quante volte febbraio ci ha salvato di recente....
negli ultimissimi anni pure lui non può nulla.....

[novalis]

Originariamente Scritto da Simone

Il trend si invertirebbe se smettessimo di produrre co2 domani. Quindi non si invartirá

qui si torna alla vexata quaestio se credere all'AGW o no, ma se ne è già parlato tante volte. E poi anche ammesso che sia vero, se tornasse un'era glaciale come quelle di una volta la CO2 umana magari potrebbe addolcirla, ma non invertirla.