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Vecchio 16-04-2020, 09:43   #931
RG62
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Solita ignoranza, le pm 10 e le 2,5 non sono visibili ad occhio nudo,

Ti contraddici: se non sono visibili ad occhio nudo, come fai a dire che adesso che circolano meno auto e ci sono meno PM10, l'aria è più limpide e c'è migliore visibilità?!?
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Vecchio 16-04-2020, 11:11   #932
sanpei
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Ti contraddici: se non sono visibili ad occhio nudo, come fai a dire che adesso che circolano meno auto e ci sono meno PM10, l'aria è più limpide e c'è migliore visibilità?!?
L'aria è più limpida ad occhio nudo (anche perché è secca) e la visibilità è migliore (stessi motivi) ma anche "a naso" si nota la minor presenza di inquinamento. Dato che svolgi "analisi ambientali" dovresti sapere che particelle di 10 micron non sono visibili ad occhio nudo ... La loro misurazione è svolta da Arpa e un confronto tra il 2020 e il 2019 te l'ho appena fatto, se Simone ci trova dati per periodi più lunghi possiamo farli anche noi, altrimenti sul sito di Arpae c'è lo storico e ti puoi fare i confronti che vuoi (e magari trovare un giorno in cui nel 2020 erano di più del 2019).

Non tutte le polveri sottili sono di origini umane e non tutte hanno lo stesso grado di pericolosità:

Tratto da Wikipedia:
"Le principali fonti di PM10 sono:
Sorgenti legate all'attività umana: processi di combustione (tra cui quelli che avvengono nei motori a scoppio, negli impianti di riscaldamento, in molte attività industriali, negli inceneritori e nelle centrali termoelettriche), usura di pneumatici, freni ed asfalto. Uno studio sull'inquinamento da PM10 in Lombardia, regione in cui frequentemente viene superata in molte aree la soglia massima ammessa di PM10, ha rivelato che la maggior causa della origine e dispersione di queste particelle è data dalla “combustione di biomasse legnose” (quindi stufa a pellets o legna) che contribuiscono per il 45% alle polveri sottili diffuse nell'aria, i motori diesel contribuiscono per il 14% e un altro 13% è dato da particelle che si staccano dalle pastiglie dei freni e dagli pneumatici
Sorgenti naturali: l'erosione del suolo, gli incendi boschivi, le eruzioni vulcaniche, la dispersione di pollini, il sale marino.

I paesi UE utilizzano una classificazione in 13 aree per indicare le fonti del particolato. Secondo l'agenzia europea dell'ambiente, la combustione per riscaldamento degli edifici risulta essere la principale fonte di PM10 e PM2,5, in aumento nel periodo 2003–2015 e pari al triplo dei trasporti.

Inoltre, una parte rilevante del PM10 presente in atmosfera deriva dalla trasformazione in particelle liquide o solide di alcuni gas (composti dell'azoto e dello zolfo) emessi da attività umane. Il particolato che si forma in atmosfera prende il nome di particolato secondario, mentre quello che viene direttamente emesso in forma solida e/o liquida si definisce primario. Nelle aree urbane il traffico veicolare è una fonte importante di PM10."


Quanto alle loro "virtù di salubrità" sempre Wikipedia ma anche molti trattati di pneumologia:

"La nocività delle polveri sottili dipende dalle loro dimensioni e dalla loro capacità di raggiungere le diverse parti dell'apparato respiratorio:
oltre i 7 µm: cavità orale e nasale
fino a 7 µm: laringe
fino a 4,7 µm: trachea e bronchi primari
fino a 3,3 µm: bronchi secondari
fino a 2,1 µm: bronchi terminali
fino a 1,1 µm: alveoli polmonari

Infatti le particelle di maggiori dimensioni non rappresentano un grave problema per la salute per due motivi: il primo è che, data la velocità con cui sedimentano, il tempo di esposizione è assai ridotto, e il secondo è che le particelle più grosse vengono efficacemente filtrate dal naso mentre quelle più piccole (come nel caso del PM1) possono persino raggiungere gli alveoli polmonari.

Dipende inoltre dalla loro natura chimica. In genere, le patologie legate all'inquinamento da polveri sottili sono riconosciute essere l'asma, le affezioni cardio-polmonari e la diminuzione delle funzionalità polmonari. "

E tra qualche tempo potremo aggiungere " la probabilità di ammalarsi gravemente di COVID-19", ma questo non è ancora accertato dalla scienza.
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Vecchio 16-04-2020, 13:57   #933
scarpasot
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Attenzione che anche se la singola particella non è visibile a occhio nudo non significa che un accumulo di tali particelle non possa creare una torbidità ben visibile tipo quella cappa marrone che si vede (o meglio vedeva) solitamente dall'appennino guardando verso la pianura .
Intanto dopo venezia anche a torino si vedono gli effetti della ridotta attività umana
https://www.3bmeteo.com/giornale/amp/334594
Po limpido come non si era mai visto a memoria d'uomo.

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Vecchio 16-04-2020, 15:06   #934
sanpei
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Il cielo è limpido anche per la mancanza di traffico aereo, nelle grandi città e nelle zone aeroportuali potrebbe anche essere il fattore più rilevante della maggior visibilità verticale.
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Vecchio 16-04-2020, 16:23   #935
gibo
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...Uno studio sull'inquinamento da PM10 in Lombardia, regione in cui frequentemente viene superata in molte aree la soglia massima ammessa di PM10, ha rivelato che la maggior causa della origine e dispersione di queste particelle è data dalla “combustione di biomasse legnose” (quindi stufa a pellets o legna) che contribuiscono per il 45% alle polveri sottili diffuse nell'aria, i motori diesel contribuiscono per il 14% e un altro 13% è dato da particelle che si staccano dalle pastiglie dei freni e dagli pneumatici...

Ricapitolando :
45% combustione biomasse legnose
28% altro
14% diesel
13% freni e pneumatici

Alla fine il problema sono i diesel?

Io spero che se sfortunatamente vi doveste trovare a rivedere il budget familiare, non pensiate di risolvere i vostri problemi economici eliminando il caffè alla fine di ogni cena fatta al ristorante.

In emilia romagna, con varie eccezioni, sono state bandite le stufe a pellets e a legna e alla luce di quello studio la cosa avrebbe anche un senso.
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Vecchio 16-04-2020, 16:26   #936
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Le stufe a pellet in città non hanno senso, col crollo del prezzo del metano poi tanto meno, possono averne in campagna ma li fanno poco danno. Per i diesel vale lo stesso discorso, concentrati in città inquinano molto (a livello di PM mentre emettono meno CO2), fuori città sono la soluzione più conveniente per tasche e ambiente. Ci vorrebbe un ibrido diesel che andasse solo in elettrico in città .. oppure, soluzione di tutto, il metano o l'idrogeno.
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Vecchio 16-04-2020, 21:57   #937
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https://www.corriere.it/tecnologia/2...ab0c9c45.shtml

Anche la laguna più bella del mondo finalmente respira.
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Vecchio 17-04-2020, 10:11   #938
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Sanpei, non volermene, ma mi sembra che tu ce l'abbia con me: l'importante è contraddirmi...


Se si dice che senza PM10 si respira meglio e c'è maggior visibilità e io rispondo che non c'entra con le PM10 ma è per l'aria secca, mi perculi rispondendo quando si parla che a Los Angeles ora l'aria è più limpida con:


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Sarà per l'aria secca ?

Se si dice che la peggior visibilità può dipendere dal particolato, rispondi che:


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Vecchio 17-04-2020, 15:09   #939
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Non ce l'ho con te ma con la mancanza di ascolto delle opinioni altrui. La visibilità dipende dalla mancanza di ostacoli nell'aria, tra gli ostacoli il principale è il,vapore acqueo, per cui nell'aria secca migliora la visibilità....però sono ostacoli anche gli inquinanti solidi come le polveri, "grosse" e sottili e queste dipendono molto anche dall'inquinamento urbano. A Los Angeles l'aria è generalmente secca ma prima del lockdown anche molto inquinata e la visibilità spesso non ottimale...ora che il traffico è ridotto, gli aerei fermi e finalmente i riscaldamenti spenti guarda caso molti riscontrano condizioni di visibilità che non ricordavano da anni o decenni. Una parte del merito è della siccità dovuta alla continua fhonizzazione dell'aria ma la differenza rispetto ad altre situazioni analoghe è dovuta al minor inquinamento. La misura dell'inquinamento è demandata ad Arpae... se qualcuno di introdotto riuscisse a farsi dare i dati medi attuali da confrontare con quelli storici potremmo confermare o smentire questa tesi. A naso mi sembra evidente che ci sia meno inquinamento degli scorsi anni....
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Vecchio 17-04-2020, 15:46   #940
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Sara Gandolfi Corriere della Sera:

Gli umani sono chiusi in casa, le auto ferme in garage, gli aerei a terra, le fabbriche spente. E il pianeta, finalmente, respira. E’ partito, in modo spontaneo, il più grande esperimento sulla contaminazione antropogenica: l’emergenza Covid ha infatti disattivato le principali fonti di inquinanti atmosferici e terrestri. Prendiamo tre esempi.

Le misurazioni del satellite Sentinel-5P dell’Agenzia spaziale europea mostrano che i livelli di biossido di azoto (NO2) nelle città e nelle aree industriali in Asia e in Europa (in particolare nel Nord Italia, vedi video) sono crollate rispetto allo stesso periodo del 2019, fino a meno 40%. A New York, secondo la Nasa, i livelli a marzo erano del 30% inferiori rispetto alla media mensile dal 2015 al 2019. La maggior parte dei NO2 proviene dal trasporto su strada e via aerea e dalle centrali elettriche. Anidride carbonica. Rob Jackson, professore di scienze terrestri alla Stanford University in California, che presiede il Global Carbon Project, stima che la produzione globale di anidride carbonica (derivata anch’essa dall’uso di combustibili fossili) potrebbe diminuire di oltre il 5% quest’anno: ĞNé la caduta dell’Unione Sovietica né le varie crisi petrolifere o creditizie degli ultimi 50 anni hanno influenzato così tanto le emissioni di CO2ğ. Ma gli esperti avvertono che, senza un cambiamento strutturale, il calo provocato dall’emergenza sanitaria sarà di breve durata e avrà impatti limitati sul clima. Fiori e animali: tutti abbiamo visto gli animali selvatici liberi di scorrazzare nei villaggi gallesi o sulla spiaggia di Camogli. L’associazione britannica Plantlife rivela un diverso fiorire anche nei giardini e parchi urbani. I taglia-erba sono stati tra i primi a risentire delle limitazioni dovute alla pandemia (per malattia del personale e taglio dei servizi meno essenziali), così margherite, primule e altri fiori selvatici sono più rigogliosi che mai, anche per la minor presenza in atmosfera di NO2. Il biossido di azoto infatti fertilizza le specie vegetali più resistenti, che minacciano i fiori più delicati.
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