Global Warming

[novalis]

Occupandomi un po' di storia, una cosa di cui mi sono reso conto è che ogni generazione tende a considerare la "sua" storia come la storia in assoluto. Oggi ci ricordiamo di quando, da giovani, i ghiacciai erano più grandi, e se si riducono ci sembra la fine del mondo. Se venisse un vichingo di 1000 anni fa ci direbbe che a lui sembrano pure grandi, visto che ai suoi tempi al posto dei ghiacciai c'erano le autostrade dell'epoca. Oggi pare che stiamo tornando a quei livelli, una cosa forse spiacevole, ma niente che non sia già successo. Quando riusciremo a vedere le cose in prospettiva, e che l'uomo non è sempre al centro di tutto, nel bene e nel male?

https://www.nationalgeographic.com/h...ed-melting-ice

[sanpei]

Anche ai tempi di OTZI il ghiacciaio era evidentemente più piccolo rispetto alla crescita dei tempi successivi visto che è rimasto 5000 anni intrappolato li dentro fino allo scioglimento del 1990,
il problema è la velocità di scioglimento e le conseguenze sull'ecosistema e sulla ns società ed economia. Questo fenomeno NON E' NATURALE ma causato dall'uomo, i suoi ritmi sono accelerati rispetto alle variazioni secolari di prima dell'industrializzazione.
E' tipico dei "negazionisti" dire che "è sempre successo" ...ma non è vero, non è mai successo in questi termini di rapidità e intensità di riscaldamento, salvo forse quella volta 65 mln di anni fa quando arrivò il meteorite che estinse i dinosauri ... quindi se ne arrivasse un altro direte che "è già successo prima" ?

[RG62]

Originariamente Scritto da sanpei

E' tipico dei "negazionisti" dire che "è sempre successo" ...ma non è vero, non è mai successo in questi termini di rapidità e intensità di riscaldamento, salvo forse quella volta 65 mln di anni fa quando arrivò il meteorite che estinse i dinosauri ... quindi se ne arrivasse un altro direte che "è già successo prima" ?

A be', se ne arrivasse un altro non si potrebbe non dire: "è già successo prima"...


Tu diresti, invece, che non è mai successo che arrivasse un meteorite sulla Terra?

[novalis]

sì, tipo la scientificità dell'affermazione "il giugno più caldo di sempre", cioè degli ultimi 200 anni

[sanpei]

Comunque tiri in ballo i "negazionisti" ed escono subito .... è praticamente un'autodenuncia.

[sanpei]

Per anni si è discusso del surriscaldamento climatico, con un ampio fronte negazionista che sosteneva non esistesse. La massa di ghiaccio che ha seminato morte sulla Marmolada correndo a 300 all’ora e le sue vittime sono la personificazione di una catastrofe che accade ogni giorno sotto i nostri occhi ma è troppo grande perché riusciamo davvero a vederla.

Lo scioglimento dei ghiacciai «per il 99% è colpa dell’anidride carbonica che è a livelli mai registrati» dice Mauro Varotto, del comitato glaciologico della Marmolada. I bambini di oggi vedranno sparire l’80% di tutti i ghiacciai. È solo uno dei danni, spesso irreversibili, portati dal surriscaldamento globale che arroventa queste estati e altera gli equilibri che permettono la vita come la conosciamo sul pianeta Terra.

[sanpei]

«Adesso io e mia moglie abbiamo paura del futuro». A dirlo è il genitore di una delle vittime della Marmolada e si riferisce al dramma di dover crescere una nipotina orfana di padre. Potremmo, però, dirlo tutti noi, legittimamente. Anzi, dovremmo dirlo. Il futuro, infatti, è diventato un brutto posto. Per capire cosa intendo, interrogate il tono del vostro umore. Non lo avvertite quel fondo di tristezza che guasta le piccole gioie di questa nostra estate tanto attesa, quel retrogusto amaro che avvelena la dolcezza stagionale delle angurie e delle albicocche? Non la percepite quella malinconia strisciante che corrompe le vostre giornate con la delusione di una promessa non mantenuta? Davvero non riuscite a dare un nome all’affanno angoscioso che vi mozza il fiato nell’afa di un mondo irrespirabile, fino a farvi maledire l’estate, la stagione amata sin dall’infanzia, la «bella stagione» dell’infanzia delle nostre vite? Ecco, quella malinconia di fondo, quella delusione strisciante, quell’affanno angoscioso sono la cartolina che vi invia il vostro futuro.
La tragedia della Marmolada riguarda evidentemente tutti noi non per una facile, spesso ipocrita, retorica umanitaria ma perché sotto quella valanga di ghiaccio tagliente sono state sepolte le nostre residue illusioni di poter vivere ancora una bella vita, una bella giornata d’estate, una promessa di felicità. Peggio ancora: noi siamo i sepolti e i seppellitori. Nell’era dell’antropocene, la natura non c’entra più niente. Ora l’ambiente terrestre lo plasmiamo noi esseri umani. A staccare la valanga dal ghiacciaio — un tempo ritenuto perenne — sono stati i nostri appartamenti surriscaldati d’inverno, i nostri Suv da bambini mai cresciuti, le nostre bistecche al sangue, le nostre inettitudini, i nostri infiniti torpori di fronte al disastro ambientale incipiente. La valanga, insomma, siamo noi.

Siamo giunti a un punto di non ritorno e non soltanto sotto il profilo ambientale. Fino a ieri il surriscaldamento climatico era un’astrazione scientifica, ora è divenuto un dato esperienziale, uno spettro nella vita di tutti noi, un futuro che non vorremmo vivere.
Antonio Scurati

[sanpei]

I fenomeni climatici sono condivisi in tutto il Pianeta. La povertà dei ghiacciai si fa sentire quest’anno sulla “magra” dei grandi fiumi dell’Alta Italia, così come da qualche anno soffrono le grandi montagne dell’Asia centrale come il Tibet, l’Himalaya e il Karakorum da cui scendono i grandi fiumi che dissetano miliardi di persone, come il Fiume Giallo, lo Yangze, il Gange, l’Indo, il Syr Darià. Ma il Mediterraneo con il fratello minore Mar Nero sentono più di altri questi fenomeni. Quel clima che ha creato l’optimum oggi si rivela una prigione climatica. Un mare piccolo, salatissimo, chiuso a nord da catene di montagne come Pirenei, Alpi, Balcani e Caucaso.

Da cent’anni il salire del mare e il fondersi dei ghiacci è rilevata da tutte le stazioni di misura. Dal 1890 a oggi l’Adriatico è cresciuto in modo costante di circa 20 centimetri nella rocciosa e salda Trieste e di 30 centimetri nella cedevole e sprofondante Venezia (rilevazione Ismar-Cnr Istituto di Scienze Marine Trieste, Ispra, Cpsm).

La Marmolada a metà ’800 aveva un ghiacciaio vasto 5 chilometri quadri, nel 1900 si era ridotto a 4 chilometri quadri, nel 1960 a 3 e in questo periodo meno di 2 chilometri quadri. (rilevazione Bondesan, Università di Padova). L’immenso ghiacciaio dei Forni (tra Lombardia e Alto Adige) nel 1860 misurava 18 chilometri quadri, 14 nel 1952, oggi è attorno a 11 chilometri quadri e in centocinquant’anni ha perso il 36% dell’estensione distaccando grandi iceberg di ghiaccio (dati del Comitato glaciologico italiano).

[novalis]

fra 1000 anni sapremo

[scarpasot]

consiglio il libro "acqua, una biografia" del modenese Boccaletti: è veramente un "pozzo" di informazioni sulla storia della gestione dell' acqua, del clima e come hanno avuto influenza sulle popolazioni.

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