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Meteorologia Parliamo di meteorologia...

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Vecchio 18-08-2016, 10:31   #1
massimo anzola
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Predefinito Quando sono andato a trovare Geloneve

Vi ho mai raccontato di quando sono andato a trovare Geloneve ?
Era da molto tempo che volevo incontrare un personaggio così significativo per la meteorologia della nostra regione, così alla fine mi sono deciso: presi i soliti contatti (messaggio privato, mail ed infine telefono) mi sono accordato per un appuntamento a casa sua: l’orario, a dire il vero era insolito: alle 10 di sera, perché di solito si alzava dopo il tramonto (si era in estate) .
Che strano, mi dissi, ma sicuramente sarà perché lavora di notte: forse è una guardia notturna o svolge il turno di notte in una fabbrica o in un ospedale.
Niente, per farla breve, il giorno dell’appuntamento mi dirigo verso casa sua: effettivamente abita in un posto abbastanza freddo ed anche piuttosto tetro: nell’avvicinarmi noto che gli alberi sono sempre più spogli, forse per il freddo notturno (è estate, ma sembra inverno) ed anche la natura sembra come immobile e rattrappita dal gelo (e quegli ululati che si sentono: saranno cani, penso, impossibile ci siano dei lupi qui in pianura).
Comunque finalmente arrivo: la casa è bella e grande, sembra proprio un castello, anzi forse è veramente un castello, anche se ha un aspetto un po’ troppo tetro.
Suono al campanello (un suono strano, un po’ troppo lugubre) e mi viene ad aprire un domestico gobbo, dallo sguardo luciferino, di nome Igor (ma dice che si pronuncia “aigor”). Accidenti, penso io, se passa bene Geloneve, è sicuramente di famiglia ricca ed agiata.
Igor mi fa attendere in uno studio ben ammobiliato e svanisce silenziosamente dietro un porta.
Finalmente, dopo qualche minuto, arriva lui, Geloneve.
E’ sicuramente un bell’uomo, alto e magro, vestito di un abito nero che sembra un frac ed avvolto in un lungo mantello nero (abbigliamento un po’ eccentrico e demodè, a dire il vero, ma comunque elegante). Il colorito è un po’ troppo pallido (del resto, se lavora di notte non può certo abbronzarsi molto). L’unica cosa negativa nel suo aspetto è quella antiestetica dentatura, coi canini troppo lunghi e prominenti: avrebbe bisogno di un buon dentista e quasi quasi mi viene voglia di raccomandargli il mio, che è molto bravo, ma poi mi trattengo: sarebbe un atto di scortesia e villania nei suoi confronti se gli facessi delle osservazioni sul suo aspetto fisico.
Naturalmente una delle prime cosa che si chiedono in questi casi è il vero nome di battesimo, non possiamo mica sempre chiamarci col nickname !
Così imparo che Geloneve si chiama Vlad: accidenti, dico io, è un nome straniero, non sei di origine italiana ? No, mi risponde lui, sono originario della Romania (anzi, della Transilvania), ma ormai abito in Italia da sec… cioè da anni e ormai mi sento italiano a tutti gli effetti.
Esauriti questi convenevoli Vlad/Geloneve mi fa accomodare e mi offre da bere una bibita di colore rosso, scusandosi perché in casa non ha altre bevande: chissà che cos’è, forse succo di pomodoro oppure più probabilmente uno di quei succhi di frutta di esotiche piante tropicali che vanno molto di moda di questi tempi (naturalmente non gli ho chiesto che cos’era: mi sembrava molto scortese farlo).
E finalmente abbiamo cominciato a parlare di meteorologia: debbo dire che Geloneve ha una straordinaria erudizione nella materia: è stato veramente affascinante ascoltarlo mentre ad esempio mi descriveva minuziosamente tutti gli inverni della PEG come se li avesse veramente vissuti di persona (e a volte, nella foga del racconto, gli scappava dire “in quell’inverno mi trovavo..” per poi correggersi subito e dire: ovviamente era il mio antenato tal dei tali che in quell’inverno si trovava… ecc.)
Abbiamo così passato alcune piacevoli ore senza accorgerci del tempo che passava finché ad un cero punto il chiarore dell’alba ha cominciato a trapelare dalle finestre: appena lo ha visto Geloneve è balzato in piedi con un aspetto strano: sembrava atterrito, ma sicuramente era contrariato verso di me, che lo stavo ancora importunando a casa sua dopo ore e non mi decidevo ad andarmene: che cafone sono stato a non accorgermi del tempo che passava !
Geloneve mi ha congedato bruscamente, scusandosi con me (ma in realtà sono io che gli devo delle scuse) e scomparendo silenziosamente e in tutta fretta dietro a una porta mante Igor mi accompagnava all’uscita.
Non mi rimaneva che tornarmene a casa e ripensare alla strana avventura appena vissuta.
__________________
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Vecchio 18-08-2016, 11:11   #2
Frenk_Modena
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Ahahah! Sei uno scrittore?

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Vecchio 18-08-2016, 11:39   #3
palanga
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Mito!!!
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Vecchio 18-08-2016, 11:46   #4
Peval
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Vi ho mai raccontato di quando sono andato a trovare Geloneve ?
Era da molto tempo che volevo incontrare un personaggio così significativo per la meteorologia della nostra regione, così alla fine mi sono deciso: presi i soliti contatti (messaggio privato, mail ed infine telefono) mi sono accordato per un appuntamento a casa sua: l’orario, a dire il vero era insolito: alle 10 di sera, perché di solito si alzava dopo il tramonto (si era in estate) .
Che strano, mi dissi, ma sicuramente sarà perché lavora di notte: forse è una guardia notturna o svolge il turno di notte in una fabbrica o in un ospedale.
Niente, per farla breve, il giorno dell’appuntamento mi dirigo verso casa sua: effettivamente abita in un posto abbastanza freddo ed anche piuttosto tetro: nell’avvicinarmi noto che gli alberi sono sempre più spogli, forse per il freddo notturno (è estate, ma sembra inverno) ed anche la natura sembra come immobile e rattrappita dal gelo (e quegli ululati che si sentono: saranno cani, penso, impossibile ci siano dei lupi qui in pianura).
Comunque finalmente arrivo: la casa è bella e grande, sembra proprio un castello, anzi forse è veramente un castello, anche se ha un aspetto un po’ troppo tetro.
Suono al campanello (un suono strano, un po’ troppo lugubre) e mi viene ad aprire un domestico gobbo, dallo sguardo luciferino, di nome Igor (ma dice che si pronuncia “aigor”). Accidenti, penso io, se passa bene Geloneve, è sicuramente di famiglia ricca ed agiata.
Igor mi fa attendere in uno studio ben ammobiliato e svanisce silenziosamente dietro un porta.
Finalmente, dopo qualche minuto, arriva lui, Geloneve.
E’ sicuramente un bell’uomo, alto e magro, vestito di un abito nero che sembra un frac ed avvolto in un lungo mantello nero (abbigliamento un po’ eccentrico e demodè, a dire il vero, ma comunque elegante). Il colorito è un po’ troppo pallido (del resto, se lavora di notte non può certo abbronzarsi molto). L’unica cosa negativa nel suo aspetto è quella antiestetica dentatura, coi canini troppo lunghi e prominenti: avrebbe bisogno di un buon dentista e quasi quasi mi viene voglia di raccomandargli il mio, che è molto bravo, ma poi mi trattengo: sarebbe un atto di scortesia e villania nei suoi confronti se gli facessi delle osservazioni sul suo aspetto fisico.
Naturalmente una delle prime cosa che si chiedono in questi casi è il vero nome di battesimo, non possiamo mica sempre chiamarci col nickname !
Così imparo che Geloneve si chiama Vlad: accidenti, dico io, è un nome straniero, non sei di origine italiana ? No, mi risponde lui, sono originario della Romania (anzi, della Transilvania), ma ormai abito in Italia da sec… cioè da anni e ormai mi sento italiano a tutti gli effetti.
Esauriti questi convenevoli Vlad/Geloneve mi fa accomodare e mi offre da bere una bibita di colore rosso, scusandosi perché in casa non ha altre bevande: chissà che cos’è, forse succo di pomodoro oppure più probabilmente uno di quei succhi di frutta di esotiche piante tropicali che vanno molto di moda di questi tempi (naturalmente non gli ho chiesto che cos’era: mi sembrava molto scortese farlo).
E finalmente abbiamo cominciato a parlare di meteorologia: debbo dire che Geloneve ha una straordinaria erudizione nella materia: è stato veramente affascinante ascoltarlo mentre ad esempio mi descriveva minuziosamente tutti gli inverni della PEG come se li avesse veramente vissuti di persona (e a volte, nella foga del racconto, gli scappava dire “in quell’inverno mi trovavo..” per poi correggersi subito e dire: ovviamente era il mio antenato tal dei tali che in quell’inverno si trovava… ecc.)
Abbiamo così passato alcune piacevoli ore senza accorgerci del tempo che passava finché ad un cero punto il chiarore dell’alba ha cominciato a trapelare dalle finestre: appena lo ha visto Geloneve è balzato in piedi con un aspetto strano: sembrava atterrito, ma sicuramente era contrariato verso di me, che lo stavo ancora importunando a casa sua dopo ore e non mi decidevo ad andarmene: che cafone sono stato a non accorgermi del tempo che passava !
Geloneve mi ha congedato bruscamente, scusandosi con me (ma in realtà sono io che gli devo delle scuse) e scomparendo silenziosamente e in tutta fretta dietro a una porta mante Igor mi accompagnava all’uscita.
Non mi rimaneva che tornarmene a casa e ripensare alla strana avventura appena vissuta.
devi ringraziarlo doppiamente dato che ti sei tornato a casa....
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Vecchio 18-08-2016, 13:28   #5
Lorenzo
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Bellissima ahaha
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"La neve è una poesia. Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri. Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio. Ha un nome. Un nome di un candore smagliante. Neve."
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Vecchio 18-08-2016, 13:35   #6
massimo anzola
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devi ringraziarlo doppiamente dato che ti sei tornato a casa....
eh eh !! però adeso che ci penso ho due strani segni nel collo, come di un morso ! mi sento strano, ho voglia di mordere qualcuno sul collo !!
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Vecchio 18-08-2016, 13:45   #7
geloneve
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Ti giuro che sono letteralmente MORTO (rimanendo in tema) dalle risate!
E non capisco come, ma hai raccontato la realtà dei fatti! (cavolo, non dovevo ammettere così pubblicamente la cosa)

A parte gli scherzi, mi sono sentito onorato che hai speso del tempo per me…veramente grazie!
E, se ti fa piacere, possiamo metterci d’accordo per incontrarci veramente a casa mia…e ti prometto…non ti offrirò nessuna bibita rossa…tutto ciò che è tropicale io lo evito! :)
Aspetto seriamente, se ti va, un tuo contatto per farci 4 risate e 2 chiacchiere insieme! :)
__________________
W il GELO e la NEVE!
================================================== ============================================
Stazione meteo Davis Vantage Pro 2 - Località San Biagio - Faenza (RA) - 32 m. S.L.M. - tra Faenza e Forlì, a 851 m. dal comune di Forlì.
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