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Vecchio 30-01-2022, 14:26   #21
campaz
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Ok grazie.

Puoi dare anche un tuo piccolo parere sulla gelata di ieri notte?
1) Cosa ha portato ad avere una gelata superiore alle aspettative? Cosa hanno sottovalutato i modelli? Dato che prevedevano 2/3°C più caldo?
La mia stazione ha segnato -5,1°C che è la minima più bassa di questo inverno.

2) Cosa ne pensi del crollo termico avuto all'altezza di 10 metri con l'arrivo della nebbia? Alle 4:30 era a 0°C e all'alba -5°C.
Viceversa, con l'arrivo della nebbia, la temperatura a 20 cm dal suolo è passata da -6,1 a -5°C.

Io mi sono fatto l'idea che con la presenza della nebbia, il raffreddamento da irraggiamento passa dalla superficie del suolo alla superficie dello strato nebbioso, per cui viene a mancare il raffreddamento del suolo perché coperto dalla nebbia, con il risultato che diminuisce la temperatura nel limite superiore della nebbia e aumenta nella parte sottostante.

Ieri mattina la temperatura si è uniformata alle varie altezze con l'arrivo della nebbia, in altre occasioni ho visto addirittura diventare 1/2°C più freddo a 10 metri rispetto al suolo.

Da come l'ho vista io, da quando misuro le temperature alle varie altezze, con l'arrivo della nebbia le ventole antibrina possono creare più danno che vantaggio.
Quindi in questo caso nebbioso, di che gelata si tratta?
Avvezione o irraggiamento?
Perché, giustamente, ci dicono che nelle gelate con componente avvettiva le ventole antibrina non funzionano, ma nelle gelate con nebbia, sempre irraggiamento è, ma l'irraggiamento si alza di quota e il risultato della ventola diventa lo stesso delle gelate da avvezione.
Situazione capitata anche nel dicembre 2009 e infatti, nelle zone nebbiose, i danni ai frutti (kiwi in quell'occasione) furono uguali sia nella parte bassa della pianta come nella parte superiore. Mentre nelle gelate del febbraio 1991 e 2012 (rimanendo nelle gelate invernali, ma senza nebbia) ci fu una netta differenza nel danno nella parte bassa della pianta rispetto alla parte superiore.
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Vecchio 30-01-2022, 19:07   #22
Gigiometeo
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Ok grazie.

Puoi dare anche un tuo piccolo parere sulla gelata di ieri notte?
1) Cosa ha portato ad avere una gelata superiore alle aspettative? Cosa hanno sottovalutato i modelli? Dato che prevedevano 2/3°C più caldo?
La mia stazione ha segnato -5,1°C che è la minima più bassa di questo inverno.

2) Cosa ne pensi del crollo termico avuto all'altezza di 10 metri con l'arrivo della nebbia? Alle 4:30 era a 0°C e all'alba -5°C.
Viceversa, con l'arrivo della nebbia, la temperatura a 20 cm dal suolo è passata da -6,1 a -5°C.

Io mi sono fatto l'idea che con la presenza della nebbia, il raffreddamento da irraggiamento passa dalla superficie del suolo alla superficie dello strato nebbioso, per cui viene a mancare il raffreddamento del suolo perché coperto dalla nebbia, con il risultato che diminuisce la temperatura nel limite superiore della nebbia e aumenta nella parte sottostante.

Ieri mattina la temperatura si è uniformata alle varie altezze con l'arrivo della nebbia, in altre occasioni ho visto addirittura diventare 1/2°C più freddo a 10 metri rispetto al suolo.

Da come l'ho vista io, da quando misuro le temperature alle varie altezze, con l'arrivo della nebbia le ventole antibrina possono creare più danno che vantaggio.
Quindi in questo caso nebbioso, di che gelata si tratta?
Avvezione o irraggiamento?
Perché, giustamente, ci dicono che nelle gelate con componente avvettiva le ventole antibrina non funzionano, ma nelle gelate con nebbia, sempre irraggiamento è, ma l'irraggiamento si alza di quota e il risultato della ventola diventa lo stesso delle gelate da avvezione.
Situazione capitata anche nel dicembre 2009 e infatti, nelle zone nebbiose, i danni ai frutti (kiwi in quell'occasione) furono uguali sia nella parte bassa della pianta come nella parte superiore. Mentre nelle gelate del febbraio 1991 e 2012 (rimanendo nelle gelate invernali, ma senza nebbia) ci fu una netta differenza nel danno nella parte bassa della pianta rispetto alla parte superiore.
1) Non tutti: ICON D2 stazzava su minime sui -4°C e 1 o 2 gradi di differenza ci possono stare essendo la risoluzione sui 2 km e non superiore. Se avessimo LAM con risoluzione orizzontale sul mezzo km (ci si arriverà) probabilmente la previsione sarebbe stata ancora migliore. Servirebbe arrivare a simulare con maggiore definizione alcuni processi entro lo strato limite; ma 1 o 2°C di differenza sui valori minimi della notte in condizioni di forte irraggiamento radiativo è un ottimo risultato. I motivo risiede nel blando ingresso freddo del giorno precedente e nella scomparsa della nebbia (almeno inizialmente) con aria leggermente più secca che accentua l'irraggiamento radiativo.
2) Sostanzialmente è così; anche al suolo l'irraggiamento continua, ma si attenua, mentre si amplifica sul limite superiore della nebbia. Ma il motivo principale risiede nel fatto che la formazione della nebbia determina un leggero riscaldamento poiché il processo di condensazione rilascia calore nell'ambiente, cosa che non accade immediatamente sopra lo strato nebbioso.
3) Con nebbia non cambia granché; se la nebbia si forma a causa dell'irraggiamento radiativo la gelata sarà da irraggiamento; se la nebbia è da avvezione la gelata sarà da avvezione.
4) Per le ventole dipende dallo spessore della nebbia: se questa è sopra i 5-10 m e non radente al suolo la ventola può fare danni, a meno che la temperatura di partenza non scenda sotto i -3/-4°C circa, perché poi occorre considerare il riscaldamento per la condensazione. I casi del 2009, 1991 e 2012 sono molto al limite, anche perché non credo si usino le ventole in pieno inverno; comunque a quelle temperatura devono rimanere assolutamente ferme, posto che in primavera a quei valori non ci si arriva mai.
__________________
Detesto la nazionale azzurra, però lo dico. Non me ne fotte nulla del Rwanda, però lo dico. Voi no, non ve ne fotte, ma non lo dite! Non sono eroico; me ne infischio di me stesso, del governo, della politica, del teatro..

C. Bene
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Vecchio 30-01-2022, 19:43   #23
campaz
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1)I casi del 2009, 1991 e 2012 sono molto al limite, anche perché non credo si usino le ventole in pieno inverno; comunque a quelle temperatura devono rimanere assolutamente ferme, posto che in primavera a quei valori non ci si arriva mai.
Grazie per le spiegazioni, ma su questo ultimo punto devo capire una cosa:
Le ventole, che io sappia, non sono mai state usate d' inverno, ma perché non dovrebbero funzionare?
Le differenze di temperature, nelle gelate del 1979, 1985, 1991 e 2012, tra suolo e 10/15 metri di altezza ci sono e forse anche maggiori dato il terreno innevato (gelate importanti con nebbia solo nel 2009 e nel lontano 1963)
Se la pianta resiste fino a -15°C, e abbiamo -16 vicino alla neve e -10°C a 15 metri, non è meglio provare a tirare giù con le ventole quell'aria meno fredda più in alto? In modo da far sparire quei -16 vicino alla neve pericolosi per la pianta, magari portando la temperatura a -14 dentro alla soglia di resistenza.
O forse il problema sta nel fatto che muovendo l'aria con la ventola, -14°C ventilati fanno più danno di -16°C con aria ferma?
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Vecchio 30-01-2022, 20:33   #24
Gigiometeo
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O forse il problema sta nel fatto che muovendo l'aria con la ventola, -14°C ventilati fanno più danno di -16°C con aria ferma?
Esattamente. Nel 2012 qui nel lughese il 6 febbraio con -13°C e vento gelarono diverse tubazioni; il 14 e 15 febbraio con dei -15/-16°C in calma di vento no. Per cui il problema sta lì.
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