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Vecchio 25-08-2017, 18:28   #51
geloneve
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Giusto quello che dice Zichichi...facciamo un esperimento qua sulla terra: se diventa come venere hanno ragione i climatologi altrimenti ha ragione lui ...tanto tra 10 o 15 anni sarà morto stecchito e i nostri figli e nipoti ( che mi pare di capire voi non avete) se la dovranno vedere con un pianeta invivibile. Questa è scienza ...le mie e del 95% dei climatologi solo chiacchiere.
Si è citato Carlo Rubbia, non Zichichi.

Cmq qui è un argomento trito e ritrito e nessuno cambierà mai idea...ma io resto convintissimo del discorso piu ampio e complesso che ho scritto io sopra.
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Vecchio 25-08-2017, 18:35   #52
RG62
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Giusto quello che dice Zichichi...facciamo un esperimento qua sulla terra: se diventa come venere hanno ragione i climatologi altrimenti ha ragione lui ...tanto tra 10 o 15 anni sarà morto stecchito e i nostri figli e nipoti ( che mi pare di capire voi non avete) se la dovranno vedere con un pianeta invivibile. Questa è scienza ...le mie e del 95% dei climatologi solo chiacchiere.
Scusa, e poi la chiudo qui davvero: ancora non si riesce a prevedere con esattezza che tempo farà tra 4 giorni (quando si parla di previsioni a 200 ore, dite sempre che si è nel fanta meteo...) mentre invece è tutto chiaro su quale sarà il clima che ci apetta tra 20, 30 e 50 anni?

Voglio dire, evidentemente i modelli fisico matematici previsionali hanno ancora molto da migliorare, o no?

Boh?
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Vecchio 25-08-2017, 18:48   #53
Gigiometeo
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Scusa, e poi la chiudo qui davvero: ancora non si riesce a prevedere con esattezza che tempo farà tra 4 giorni (quando si parla di previsioni a 200 ore, dite sempre che si è nel fanta meteo...) mentre invece è tutto chiaro su quale sarà il clima che ci apetta tra 20, 30 e 50 anni?

Boh?
Sono due aspetti non confrontabili. La previsione a 4 giorni è meteorologica e di tipo deterministico ed arriva fino alla soluzione puntuale; quella climatica è uno scenario, con approcci completamente diversi e con uso di modelli co:mpletamente diversi, e che riguarda territori molto vasti (continenti, oceani, etc, a meno che non si vada di downscaling; si fa ma ci vuole del manico).
Ha molto più senso uno scenario climatico di ensemble a 10 anni (mi raccomando ficcarsi bene in zucca il concetto di scenario, altrimenti è tutto inutile), che una previsione meteorologica deterministica a 5 giorni su un punto specifico.
Su Rubbia e Zichichi: eminenti fisici, ma non climatologi, e come si dice spesso: ad ognuno il proprio compito.
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Vecchio 25-08-2017, 18:49   #54
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Io invece ho cambiato idea alla luce dei fatti che sono evidenti e incontrovertibili. Quando uscirono le teorie del gw negli anni 80 anche io pensavo che fossero esagerazioni ambientaliste e fanatiche ...anche io credevo che la natura se ne fregasse delle nostre scoregge ...però dopi 30 anni e oltre di prove e controprove sotto gli occhi di tutti credo che almeno avere il dubbio sarebbe segno di intelligenza ...
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Jacob Burckhardt
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Vecchio 26-08-2017, 06:53   #55
geloneve
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Si è citato Carlo Rubbia, non Zichichi.

Cmq qui è un argomento trito e ritrito e nessuno cambierà mai idea...ma io resto convintissimo del discorso piu ampio e complesso che ho scritto io sopra.
Ribadisco...il mio concetto era, comunque, ben più ampio e complesso...
http://www.forumeteo-emr.it/showpost...3&postcount=45
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Vecchio 26-08-2017, 07:36   #56
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Sono due aspetti non confrontabili. La previsione a 4 giorni è meteorologica e di tipo deterministico ed arriva fino alla soluzione puntuale; quella climatica è uno scenario, con approcci completamente diversi e con uso di modelli co:mpletamente diversi, e che riguarda territori molto vasti (continenti, oceani, etc, a meno che non si vada di downscaling; si fa ma ci vuole del manico).
Ha molto più senso uno scenario climatico di ensemble a 10 anni (mi raccomando ficcarsi bene in zucca il concetto di scenario, altrimenti è tutto inutile), che una previsione meteorologica deterministica a 5 giorni su un punto specifico.
Su Rubbia e Zichichi: eminenti fisici, ma non climatologi, e come si dice spesso: ad ognuno il proprio compito.
Quello che volevo dire è che, al di là delle differenze tra "previsioni", "scenari" ecc., è che mi pare le incognite da inserire nelle equazioni di calcolo dei modelli siano ancora tante.
Non sono un esperto, ma mi pare di aver capito che non siano ancora bene conosciuti TUTTI gli elementi che determinano il clima (ma posso sbagliarmi) e quindi più sono le incognite/variabili meno precisa è un'equazione.

Rubbia e Zichichi, sono fisici e non climatologi ma il clima e la meterologia sono collegati con la fisica dell'atmosfera, o sbaglio? Non sono due sprovveduti che hanno una preparazione culturale completamente differente dall'argomento del quale si tratta.

Se ho male ad un ginocchio e ne parlo con un mio amico dermatologo, non penso mi dirà cose completamente sballate anche se non è un ortopedico...
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Vecchio 26-08-2017, 08:09   #57
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Se ho male ad un ginocchio e ne parlo con un mio amico dermatologo, non penso mi dirà cose completamente sballate anche se non è un ortopedico...
Ma anche un idraulico o un fruttivendolo potrebbero esserti utili ....

Aggiungo un link di uno che sarà certo felice del GW ( con la complicità dell'amico americano)
http://www.lastampa.it/2017/08/25/es...EM/pagina.html
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Vecchio 26-08-2017, 11:02   #58
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Quello che volevo dire è che, al di là delle differenze tra "previsioni", "scenari" ecc., è che mi pare le incognite da inserire nelle equazioni di calcolo dei modelli siano ancora tante.
Non sono un esperto, ma mi pare di aver capito che non siano ancora bene conosciuti TUTTI gli elementi che determinano il clima (ma posso sbagliarmi) e quindi più sono le incognite/variabili meno precisa è un'equazione.

Rubbia e Zichichi, sono fisici e non climatologi ma il clima e la meterologia sono collegati con la fisica dell'atmosfera, o sbaglio? Non sono due sprovveduti che hanno una preparazione culturale completamente differente dall'argomento del quale si tratta.

Se ho male ad un ginocchio e ne parlo con un mio amico dermatologo, non penso mi dirà cose completamente sballate anche se non è un ortopedico...

Quasi tutti, anche se alcune equazioni sono semplificate per ovvi motivi. Se però diamo per assunto (altrimenti ci tocca riscrivere la fisica dell'atmosfera daccapo perchè vorrebbe dire che non ci si è capito nulla) che i gas serra (naturali ed antropici) alterano la forzante radiativa che a sua volta incide nel bilancio termico/radiativo terrestre (e la alterano tant'è che questo tipo di effetto lo si può simulare agevolmente), allora non possiamo far finta di nulla. Poi abbiamo la variabilità naturale, e quella certamente può rallentare od accelerare determinati processi (ma temporaneamente); oppure non possiamo sapere se tra 5 anni un asteroide centrerà la Terra o se tutti i vulcani cominceranno ad eruttare all'unisono (ragiono per assurdo); ma quelle sono forzanti "esterne" al sistema Terra-atmosfera-oceano, e come tali imprevedibili e non considerate dai modelli di clima.
Quindi l'imponderabile è sempre dietro l'angolo, però è bene prendere lo stesso coscienza di quello che ci POTREBBE aspettare nel futuro prossimo.
Sulle competenze: non è detto che un grande fisico sia un ottimo fisico dell'atmosfera; non è detto che un grande fisico dell'atmosfera sia un ottimo previsore (meteorologico), così come non è detto che un laureato in medicina con 110 e lode sia un ottimo chirurgo.
Le specializzazioni sono state introdotte anche per quello.
Ovviamente vale anche il contrario: un Filippo Giorgi, eccellente climatologo e modellista di clima, è meglio che non si metta a parlare di fisica delle particelle elementari et similia, altrimenti verrebbe fatto a fette dal Rubbia di turno.
Ultima cosa: sono io il primo a dire che mediaticamente e sui social siano pieni di rusco e che si leggono robe da far accapponare la pelle; però il web, se usato con criterio, consente di accedere ad una infinità di papers presso librerie universitarie (Elsewier ad esempio), o su portali specialistici (ci sono bellissimi corsi on-line, tipo quelli di COMET, Met-ed) attraverso i quali si approfondiscono le conoscenze. Avendo tempo naturalmente.
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Vecchio 26-08-2017, 12:41   #59
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Grazie Gigio, mi permetto di allegate anche questo: http://www.lastampa.it/2017/08/26/es...UP/pagina.html
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Jacob Burckhardt
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Vecchio 27-08-2017, 16:31   #60
campaz
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Come dico sempre l'adattamento è possibile ma ha un limite oltre il quale non è possibile andare, almeno per quanto concerne le nostre caratteristiche antropologiche. Per adesso emigrare mi pare eccessivo; intraprendere però politiche di adattamento è quasi un obbligo.
Detto questo è vero che la siccità attuale ha radici lontane (dallo scorso inverno), ma è altrettanto vero che in un ventennio ci siamo giocati quasi il 30% delle precipitazioni medie estive (ed un ventennio comincia ad essere un segnale climatologico che esce dalla variabilità naturale o se vogliamo "interna", di solito non eccedente il decennio).
Peraltro la caratteristica dei climi continentali o sub-continentali temperati (Emilia ed una fetta di Romagna occidentale con preferenza per le aree pianeggianti) annovera un regime pluviometrico che vede (o meglio vedeva) il minimo primario pluviometrico stagionale invernale e secondario estivo; quindi l'estate "non dovrebbe" essere la stagione più secca, bensì l'inverno. Massimo primario in autunno e secondario in primavera. Il regime pluviometrico appenninico è leggermente diverso, ma limitiamoci alla pianura.
Nel nuovo millennio la stagione più secca è diventata l'estate sostituendosi all'inverno, mentre i massimi sono rimasti invariati, nell'ordine autunno-primavera.
Pertanto è vero che non possiamo attenderci grandi precipitazioni in estate, ma nemmeno così scarse.
Del resto c'è poco da fare: per l'estate i modelli di clima prevedono (e già si osserva) un riscaldamento amplificato della regione mediterranea, i cui motivi sono diversi e intrinsecamente legati tra di loro. Da un lato si nota un effetto diretto del GW che comporta un aumento termico più o meno omogeneo in Europa, ma nel contempo le modificazioni indotte dal GW alla circolazione atmosferica su scala sinottica (quest'anno ne abbiamo un esempio lampante) determinano un incremento della subsidenza atmosferica sul bacino del mediterraneo (quindi promontori sub-tropicali più invasivi e coriacei) ed un calo delle precipitazioni per ragioni dinamiche (lasciamo stare il temporale appenninico di 5 km quadrati legato alla circolazione alla mesoscala). Associato a tale riscaldamento si accoppiano poi alcuni feedback positivi (inaridimento suoli, lapse rate, variazioni entro il PBL, etc ) che nelle aree già secche del mediterraneo sono positivi ed amplificano a loro volta il riscaldamento.
Il 1995, 2002, 2014 (estate) potranno certamente ricapitare, ma ragionando in termini di probabilità, se non intervengono nuove forzanti, siamo destinati a perdere ulteriormente precipitazioni estive; ovviamente al netto della variabilità naturale.
Grazie Gigio.
Però non capisco perché con il GW aumentano le invasioni sub-tropicali nel mediterraneo, da come la conosco io la circolazione generale dell'atmosfera e' legata in origine dalla differenza di riscaldamento da parte del sole tra polo ed equatore, la conseguente differenza di temperatura e densità dell'aria da' il via alle basi della circolazione generale dell'atmosfera: cella polare, cella di ferrel e cella di hadley.
Poi ovviamente ci sono tutte le deviazioni orografiche a grande e piccola scala... Ma non comprendo perché un pianeta più caldo debba modificare la circolazione generale e alzare la cella di hadley verso di noi.
Non so se riesco a spiegarmi, ma quello che voglio dire è che anche se il mondo si riscalda rimangono comunque le differenze di temperature tra polo ed equatore, e sono quelle che danno il via alla circolazione atmosferica e non la temperatura media globale in se.
So che il mio ragionamento e' banale e alla base di tutto... Ma volevo capire qualcosa di più sul perché di questa invasione maggiore della cella di hadley.
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