|
Meteorologia Parliamo di meteorologia... |
|
Strumenti Discussione | Modalità Visualizzazione |
01-06-2010, 15:09 | #11 |
Senior Member
Data Registrazione: Mar 2007
Località: Savignano sul panaro (Mo) pedemontana m 135 slm
Età: 64
Messaggi: 6.080
|
Marvel-Ecco che oggi arriva una notizia positiva sullo stato del pack artico che sarebbe cresciuto del 25% (1/4) in volume dal 2008!!
Ma come? Eppure "tutti" iniziano a dire che l'estensione dei ghiacci artici di questo maggio ricorda quella del 2007??? Ma siamo sicuri che il confronto sia calzante? No, infatti la situazione è molto diversa, anche perché oggi i dati disponibili permettono nuove considerazioni quantitative volumetriche. Si, adesso si parla di volume, perché si sono resi conto che parlare solo di estensione aveva poco senso, ma ha senso capire quali variazioni ci sono a livello di massa glaciale. Premesso che NON ESISTE nessuna banchisa marina perenne, il che non significa che il ghiaccio marino si sciolga tutto d'estate (nonostante che le previsioni catastrofiste profetizzino ormai prossimo il momento in cui questo accadrà...), ma vuol dire che il ghiaccio della banchisa artica ha vita breve, cioè dura al massimo pochi anni, venendo alimentato e rimpiazzato da nuova neve e nuovo ghiaccio in ogni inverno (di qui l'importanza e l'influenza delle precipitazioni e, quindi, l'influenza della circolazione atmosferica e delle correnti marine). Infatti le grandi pareti verticali di ghiaccio (alte decine di metri) che vediamo drammaticamente precipitare in mare (quelle che formano gli icebergs) nei documentari, in realtà riguardano ghiacci di origine "terrestre", sono quelli che, in parole povere, si generano nei secoli sulla terra ferma e scivolano lentamente verso il mare, nel quale finiscono per galleggiare una volta distaccati dalle lingue glaciali giunte sulla costa. Lo spessore della banchisa polare, in realtà, misura, al massimo, pochi metri. Insomma, ricalcolando la massa glaciale marittima artica, è venuto fuori che, addirittura, negli ultimi anni c'è stato un aumento della QUALITA' della stessa, in termini di spessore e quindi un aumento di QUANTITA' TOTALE di volume o massa della stessa!!! Questo è il confronto con l'estensione e gli spessori della banchisa nel bacino artico con la situazione del 2008, prendiamo come riferimento gli spessori in relazione all'estensione degli stessi per il mese di maggio: si è proceduto individuando la % di ghiaccio di diverso spessore nel bacino artico, distinguendo in 5 fasce di spessore in metri, 0-1, 1-2, 2-3, 3-4 e 4-5. Il grafico mostra i risultati. Nel 2008, meno della metà del ghiaccio (47%) aveva uno spessore superiore ai 2 metri. Oggi, più del 75% del ghiaccio ha spessore superiore ai 2 metri. Nel 2008, il 18% del ghiaccio aveva spessore superiore ai 3 metri, quest'anno siamo al 28%. C'è stato un ispessimento del ghiaccio a partire dal 2008. Ma se andiamo a vedere la fascia di spessore massimo, scopriamo che ce ne era di più nel 2008 che nel 2010, anche se in % decisamente modeste,... perché? Ebbene, questo dato ci porta ad una considerazione sorprendente che riguarda il "catastrofico 2007", ovvero che in quell'estate si verificò una combinazione di venti sull'area artica, che spinse le masse glaciali marine a concentrarsi e ad aumentare lo spessore in alcune zone, a discapito dell'estensione. I tecnici del settore, infatti, hanno soprannominato quell'anno "il grande scricchiolio", rumore tipico della banchisa in compressione, nella quale si verificano "esplosioni" di lastre di ghiaccio che, improvvisamente, spaccano la piatta banchisa, per sollevarsi e sovrapporsi. Infatti nel 2007 lo spessore di 5 metri aumentò in %, e questo si riflette anche sui dati del 2008. |
02-06-2010, 18:46 | #12 |
Senior Member
|
Ottimo intervento il tuo. Appena ho qualche minuto libero cercherò di analizzare meglio la cosa. Anche se credo che ai fini climatici ciò che conta è l'estensione più che "l'altezza" dei ghiacci. Infatti, si è visto che le ere glaciali cominciano per un raffreddamento delle medie-alte latitudini e hanno come indice l'estensione della superficie artica verso sud. ;)
Detto questo, credo proprio, visto l'anno, che "li sopra" qualcosa si è "spento". il VP è ormai troppo dinamico per garantire una stabilità annuale alla nostra calotta. A conferma di ciò il fatto che anno dopo anno si registrano record di Max e minimi.
__________________
Bologna, Via Piave, 50m s.l.m. www.meteo.ing.unibo.it ---> Sito meteo della Scuola di Ingegneria e Architettura di Bologna www.meteoreport.net ---> Sito meteo nazionale |
02-06-2010, 22:25 | #13 |
Socio AsMER
Data Registrazione: Jan 2006
Località: Modena
Età: 39
Messaggi: 4.629
|
Intanto l'anomalia positiva in Antartide aumenta bruscamente!!
A ulteriore conferma che per i ghiacci marini del sud il trend è positivo! http://arctic.atmos.uiuc.edu/cryosph....antarctic.png http://arctic.atmos.uiuc.edu/cryosph....antarctic.png http://arctic.atmos.uiuc.edu/cryosphere/
__________________
Dati meteo e webcam Meteo Modena |
04-06-2010, 17:50 | #14 |
Senior Member
Data Registrazione: Dec 2009
Località: Bologna (q.re Savena) - altitudine mt.54 s.l.m.
Messaggi: 2.339
|
L'estensione dei ghiacci Artici è sotto il minimo del 2007,l'anno dello scioglimento estivo record. Dopo un inverno stentato, la banchisa ha recuperato in marzo- aprile, raggiungendo l'estensione media per la stagione su base triennale.Ora però le cose sono cambiate di nuovo. Il ghiaccio primaverile è sottile e si scioglie rapidamente. Il punto dolente è che la banchisa è formato da ghiaccio "giovane. Quello pluriannale, spesso, meglio attrezzato per resistere al disgelo estivo, si riduce anno dopo anno. In base ai dati raccolti dall'università di Washington, in marzo, quando la banchisa stava piuttosto bene dal punto di vista dell'estensione, i ghiacciai Artici avevano un volume di 20.300 chilometri cubi, inferiore del 38% a quello del 1979, anno in cui iniziarono le misurazioni. Secondo i dati satellitari raccolti dal Nisdc, lo scioglimento stà avvenendo ad un ritmo accelerato: fino a 40.000 chilometri quadrati al giorno.Del resto i climatologi hanno reso noto che questo 2010 ha oltre il 50% di probabilità di essere l'anno più caldo di sempre.
|
07-06-2010, 11:46 | #15 |
Senior Member
|
Ottimi aggiornamenti Ivano53!!! ;) Complimenti!
Da parte mia, appena posso aggiorno il sito con i nuovi grafici (PESSIMI) di Maggio e poi li riporto qui. Sicuramente, NON mi sarei MAI aspettato tale andamento da parte dell'artico quest'anno! :( Una vera delusione!
__________________
Bologna, Via Piave, 50m s.l.m. www.meteo.ing.unibo.it ---> Sito meteo della Scuola di Ingegneria e Architettura di Bologna www.meteoreport.net ---> Sito meteo nazionale |
07-06-2010, 22:08 | #16 | |
Senior Member
Data Registrazione: Dec 2009
Località: Bologna (q.re Savena) - altitudine mt.54 s.l.m.
Messaggi: 2.339
|
Citazione:
Dall'Inghilterra uno studioso conferma: durante l'estate l'Artico sarà COMPLETAMENTE libero dai ghiacci nel 2030, e già nel giro di un decennio, dice,durante la bella stagione la banchisa sarà ridotta a un relitto. A queste conclusioni è giunto comparando lo spessore dei ghiacci Artici misurato da un sottomarino nel 2007 con quello registrato quest'anno da un esploratore. Conclusione: la calotta è troppo sottile. La teoria secondo la quale l'Artico perderà i ghiacci estivi entro il 2030 è stata formulata da Peter Wadhams, docente di fisica oceanica all'università di Cambridge, considerato uno dei massimi esperti dei ghiacci Polari Artici. Ha confrontato lo spessore dei ghiacci misurato nel 2007 da un sottomarino militare Inglese con quello constatato all'inizio di quest'anno dall'esploratore Pen Hadow. Hadow ha compiuto un viaggio di centinaia di miglia nell'Artico, e ha scavato 1500 buchi nel ghiaccio, incontrando uno spessore medio pari ad appena 1,8 metri. Più il ghiaccio è sottile, meno è in grado di superare l'estate. D'inverno i ghiacci continueranno a formarsi nel Mare Artico ancora per centinaia di anni, sostiene l'oceanografo: ma la loro totale e prossima scomparsa durante l'estate avrà ripercussioni globali. Essi infatti costituiscono una sorta di serbatoio di freddo, e hanno un ruolo nella regolazione del clima terrestre. |
|
07-06-2010, 22:17 | #17 | |
Senior Member
Data Registrazione: Mar 2007
Località: Savignano sul panaro (Mo) pedemontana m 135 slm
Età: 64
Messaggi: 6.080
|
Citazione:
|
|
08-06-2010, 16:54 | #18 |
Senior Member
|
Per quanto io sia "preoccupato" per l'andamento artico, non credo assolutamente in risvolti catastrofici! Dubito fortemente che durante l'OPTIUM CLIMATICO medievale, quando a dicembre gli inglesi mangiavano le fragole, la banchisa artica era in gran forma... eppure dopo è arrivata la PEG! Cicli storici, che nessuno può prevedere! "conosciamo e studiamo" solo un punto di una lunghissima linea, che non sappiamo ne se sia retta ne se sia curva ne da dove e come sia partita! ;) Questa è la meteo e questa è la situazione artica. ;)
__________________
Bologna, Via Piave, 50m s.l.m. www.meteo.ing.unibo.it ---> Sito meteo della Scuola di Ingegneria e Architettura di Bologna www.meteoreport.net ---> Sito meteo nazionale |
08-06-2010, 20:58 | #19 |
Senior Member
Data Registrazione: Dec 2009
Località: Bologna (q.re Savena) - altitudine mt.54 s.l.m.
Messaggi: 2.339
|
Lungi da me il sospetto di caldeggiare una teoria o l'altra,ma penso che ogni teoria,soprattutto se espressa da uno dei più eminenti studiosi in materia di ghiacci Artici, vada presa in seria considerazione,anche perchè se gli Inglesi nel medioevo mangiavano le fragole,le conoscenze attuali non consentono di sostenere che possano essere esistiti periodi globalmente sincroni di particolare caldo ofreddo su TUTTO IL GLOBO TERRESTRE, ed i termini:periodo caldo medioevale e piccola era glaciale hanno dei significati limitati e non possono essere ascritti a tutto il globo terrestre nei singoli periodi in cui furono osservati. Il dibattito rimane aperto e non concluso, rientrante nella più ampia controversia dell'Hockei Stick.Per questo penso sia improponibile il raffronto con il passato e l'oggi.
Il passato vive sulle cronache tramandate ai posteri, l'oggi vive con i dati (seppur recenti) di osservazioni e Misurazioni (tabù per il passato) che dimostrano , grazie anche alle tecnologie in nostro possesso,che la banchisa Artica è molto compromessa e che il futuro non è roseo. Dal momento che nel medioevo non si conoscevano le condizioni dei ghiacci Artici, aspetterei un momentino prima di asserire che queste situazioni per il passato sono già avvenute.Come detto all'inizio, questo è quello che penso io,e ci mancherebbe che io ritenessi idiozie quelle espresse da Paolo Leoni o altri. |
08-06-2010, 22:04 | #20 |
Senior Member
|
Ivano sempre molto serio e preciso. ;)
Ciò che tu sostiene è fortemente valido, seguire la teoria di chi ne sa più di noi (gli studiosi appunto) è sempre frutto di intelligenza e capacità di conoscere e sapere. Si impara sempre dai migliori, mai dai peggiori. Però, se come tu sostieni che la peg e tutto il resto sia un frutto "del nostro emisfero" allora ti faccio presente l'andamento dell'Antartide dove il ghiaccio aumenta invece di diminuire. Insomma, a mio avviso, mancano degli strumenti "definitivi" per quantificare le VERE variazioni, ed inoltre non conosciamo le "condizioni limiti". Faccio un esempio: quando gli inglesi mangiavano le fragole a Dicembre (fonti storiche) la temperatura nell'Emisfero nord era cresciuta di oltre 3,5°C/4°C per diversi anni, non solo per qualche mese. Oggi si discute su un aumento di 0,5°C o 0,7°C! Insomma, su scala mondiale, mi sa molto "vaga" come ipotesi di pericolo! :)
__________________
Bologna, Via Piave, 50m s.l.m. www.meteo.ing.unibo.it ---> Sito meteo della Scuola di Ingegneria e Architettura di Bologna www.meteoreport.net ---> Sito meteo nazionale |
Utenti Attualmente Attivi Che Stanno Visualizzando Questa Discussione: 1 (0 utenti e 1 ospiti) | |
Strumenti Discussione | |
Modalità Visualizzazione | |
|
|