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Meteorologia Parliamo di meteorologia... |
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09-01-2021, 21:38 | #1881 |
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09-01-2021, 21:46 | #1882 |
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con la nina difficilmente si rimane a bocca asciutta
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09-01-2021, 21:51 | #1883 | |
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09-01-2021, 21:52 | #1884 |
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C'è stata nel 2012 e anche nel 1985.
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Assolutamente da leggere almeno una volta: TRATTATO SUL NIVOFILO https://urly.it/33p96 am fé murir!!! |
09-01-2021, 21:57 | #1885 |
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DANIELE 87 cosa firmerei per avere la nina tutti gli anni se potessi scegliere come cavallo
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09-01-2021, 21:59 | #1886 | |
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La bomba lanciata quest'anno dal "capo" a Dicembre e condivisa dai più della cricca eccetto uno, è/sarà, un Febbraio '56 like. Se vuoi ti mando il link via pm. Inviato dal mio BURAN4EVER utilizzando Tapatalk
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09-01-2021, 22:03 | #1887 | |
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09-01-2021, 22:11 | #1888 |
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Mi permetto di riportare un articolo di ANDREA CORIGLIANO che ritengo uno dei meteorologi più seri:
Dalla sua paigina di Facebook: GLI EFFETTI DELLO STRATWARMING INIZIEREBBERO A CONDIZIONARE ANCHE LA TROPOSFERA: UNA SOMMARIA ANALISI DEI PRIMI SEGNALI. Da una prima analisi della circolazione emisferica prevista con scadenza temporale fino a una settimana sembrerebbe che le dinamiche che stanno condizionando il vortice polare stratosferico, di cui abbiamo parlato nell’articolo pubblicato il 3 gennaio, possano influenzare anche i futuri movimenti del vortice polare troposferico, cioè di quella trottola di aria gelida che ha dimora laddove l’atmosfera costruisce i fenomeni meteorologi che osserviamo quotidianamente. Osservando la previsione della disposizione delle principali figure bariche (figura 1), si nota infatti come sul Polo Nord entro la fine della prossima settimana andrà molto probabilmente affermandosi un Anticiclone Polare piuttosto intenso e con valori intorno ai 1040 hPa nel suo centro, intenzionato a imprimere alle alte latitudini una circolazione antizonale tale da condizionare anche le sorti del Vortice Polare e in particolar modo del suo lobo più vasto, attualmente esteso dal settore centro-orientale del continente asiatico fino all’Alaska. Questa struttura dovrebbe infatti muoversi con moto retrogrado, andare così ad assumere anche in troposfera una forma allungata verso l’Europa settentrionale e in prospettiva estendere la propria influenza alla penisola scandinava con il suo settore più occidentale. Di pari passo, tra il continente americano e quello europeo potrebbe acquistare sempre più importanza un segnale ondulatorio del flusso che potrebbe costruirsi e rafforzarsi entro la fine della seconda decade: se questa ipotesi dovesse acquistare affidabilità e quindi caratterizzare le dinamiche atmosferiche dell’Oceano Atlantico significa che saremmo di fronte a un rallentamento delle correnti occidentali indotto da un’attenuazione del gradiente termico nord-sud, a sua volta provocato dalla perdita di importanza del lobo canadese che sarebbe impossibilitato a imprimere vere e proprie accelerazioni alla corrente a getto in uscita dal continente americano per le sue ridotte dimensioni. Avere infatti a disposizione un volume più ristretto di aria gelida vuol dire attenuare i contrasti termici con le latitudini più meridionali e quindi indurre le correnti portanti a muoversi in modo sinuoso. Nel corso della prossima settimana i segnali dominanti da seguire per comprendere l’evoluzione del tempo in Europa potrebbero quindi essere due: da un lato l’azione retrograda del Vortice Polare che sposterebbe una parte della sua struttura verso il vecchio continente provando a conquistare la penisola scandinava, dall’altro la possibile tendenza delle correnti occidentali a muoversi costruendo scambi meridiani. Quali potrebbero essere gli effetti sul tempo del Mediterraneo e dell’Italia? È ancora presto per dirlo, ma c’è comunque una data che possiamo prendere come giorno di inizio di una possibile nuova fase meteorologica che potrebbe caratterizzare il proseguo di gennaio: quella di martedì 12 (figura 2), giorno in cui l’attuale circolazione depressionaria presente sull’Italia si allontanerà verso levante, inseguita da un nuovo impulso artico destinato a interessare soprattutto l’area balcanica ma che potrebbe lambire anche la nostra penisola facendosi maggiormente sentire sul versante adriatico. Da qui, la successiva evoluzione potrebbe essere gestita dai due segnali dominanti che sono stati appena illustrati, seppur in modo ancora sommario. Sono però sicuro che da qui inizieranno nuove storie da raccontare. |
09-01-2021, 22:19 | #1889 |
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concordo pienamente e aggiungo che ancora dai modelli vedremo cose che sono anni che aspettavamo che lasciano il segno
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09-01-2021, 22:22 | #1890 |
Great Member
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Frank apprezzo la tua positività, ma bisogna che ogni tanto motivi le tue discussioni con delle fonti o dei fatti attendibili
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"La neve è una poesia. Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri. Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio. Ha un nome. Un nome di un candore smagliante. Neve." |
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