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Vecchio 29-05-2023, 14:58   #1901
campaz
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Appunto, l'idraulica è come la matematica, ci sono poche credenze popolari che possono reggere il confronto, come quella del mare gonfio che non la prende e tante altre, ma ste cazzate come il mare che non la prende, faenza è 30 metri sul livello del mare. Le ho sentite anche da gente che ha studiato. Ste cose arrivano facili facili alla TV dette anche da scienziati
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Vecchio 29-05-2023, 16:03   #1902
campaz
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Nell'alluvione del 3 maggio era arrivato alla TV, detto da scienziati, che la causa era la siccità precedente. Poi, in questo ultimo alluvione, con una piovuta simile, a Faenza il livello è stato quasi 2 metri più alto del 3 maggio, 2 metri a quella quota dove il fiume è al massimo della larghezza, con tanti straripamenti già in atto, fanno facile facile il doppio della portata rispetto al 3 maggio.
Ora mi chiedo, ci vuole tanto a capire che sono i terreni saturi che portano alle alluvioni più estese e devastanti? Come fa uno scienziato a dire che al 3 maggio i terreni non assorbivano causa siccità? E adesso al 17 maggio, che è venuta giù il doppio dell'acqua, cos'era ancora la siccità e i terreni non assorbono? Robe da matti.
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Vecchio 29-05-2023, 16:05   #1903
campaz
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Cmq attenzione, in superficie i terreni si stanno asciugando, occhio a possibili altri alluvioni a luglio
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Vecchio 29-05-2023, 19:12   #1904
campaz
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Poi Sanpei, io il sul fiume ci sono nato, abbiamo la vecchia casa e i campi appoggiati al fiume Montone, di famiglia da sempre, già dal mio bisnonno si guardavano le piene dei fiumi e si facevano le ronde, mi hanno raccontato di come li pulivano una volta, di come hanno costruito gli argini. Loro toglievano gli alberi, si coltivava l'erba medica, quando si dragava il fiume, consisteva nel togliere terra da dentro per metterla a rinforzare l'argine dalla parte esterna e sopra per alzarlo di livello, in quel modo l'argine si alzava, si ingrossava e allo stesso tempo si aumentava la sezione interna del fiume. Così hanno fatto per decenni fino agli anni 70, prima con carriola e poi con scavatori quando sono arrivate le prime macchine, poi dopo gli anni 70 non si è fatto praticamente più nulla, pochissimi lavori, e adesso leggo che chi studia dice che non serve a nulla aumentare la sezione fluviale, irrobustendo e alzando gli argini.
Mah, io non credo che fossero tutti scemi fino agli anni 70.
Non mi hanno mai raccontato di aver visto un argine cedere per colpa delle erosione interne, ma sempre e solo per colpa dei tracimamente che poi lo erodono all'esterno fino a romperlo.
Tipo 1966 e anche quest'anno al 3 maggio e anche adesso nell'ultima, se uno guarda (purtroppo ormai è difficile anche solo guardare che ti bloccano ovunque) e osserva con un pochino di criterio si capisce bene come si rompe un argine. A volte può capitare che parte anche da una falla se non viene chiusa in tempo, ma io ho visto ovunque, sul Lamone e Montone i segni del sormontamento precedente alla rottura.
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Vecchio 29-05-2023, 22:34   #1905
novalis
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Comunque, Campaz, le alluvioni c'erano anche una volta, non è che fosse un mondo perfetto
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Vecchio 30-05-2023, 06:01   #1906
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Comunque, Campaz, le alluvioni c'erano anche una volta, non è che fosse un mondo perfetto


Chiaramente, una volta gli argini erano più poccoli, gli argini e le sezioni fluviali soni state ingrandite nel corso dei secoli, l'ultimo serio aumento della sezione fluviale e innalzamento degli argini è stato fatto negli anni 70 con ruspe ed escavatori, poi se il fiume lo abbandoni e non fai più nulla, è destinato a rimpicciolirsi, un fiume sporco di alberi, è vero che non fa erosione, ma è anche vero, che con flusso rallentato dalle chiome degli alberi, lascia deposito ad ogni piccola piena, nel corso dei decenni è destinato ad avere sempre meno portata.
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Vecchio 30-05-2023, 07:27   #1907
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Nel corso dei secoli gli argini sono anche stati fatti (piccoli ovviamente agli inizi) e poi abbandonati, poi arrivate piene a cambiare i percorsi e successivamente riarginati nel nuovo percorso, tipo il Lamone passava da Albereto, non so di preciso quanti secoli fa, ma ora è 2 km più a nord.
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Vecchio 30-05-2023, 07:48   #1908
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Il montone passava alla cava, ora ci è tornato...non sempre alzare argini e poi costruire e coltivare nelle zone strappate al fiume si rivela una buona idea.
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Jacob Burckhardt
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Vecchio 30-05-2023, 10:52   #1909
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Poi Sanpei, io il sul fiume ci sono nato, abbiamo la vecchia casa e i campi appoggiati al fiume Montone, di famiglia da sempre, già dal mio bisnonno si guardavano le piene dei fiumi e si facevano le ronde, mi hanno raccontato di come li pulivano una volta, di come hanno costruito gli argini. Loro toglievano gli alberi, si coltivava l'erba medica, quando si dragava il fiume, consisteva nel togliere terra da dentro per metterla a rinforzare l'argine dalla parte esterna e sopra per alzarlo di livello, in quel modo l'argine si alzava, si ingrossava e allo stesso tempo si aumentava la sezione interna del fiume. Così hanno fatto per decenni fino agli anni 70, prima con carriola e poi con scavatori quando sono arrivate le prime macchine, poi dopo gli anni 70 non si è fatto praticamente più nulla, pochissimi lavori, e adesso leggo che chi studia dice che non serve a nulla aumentare la sezione fluviale, irrobustendo e alzando gli argini.
Mah, io non credo che fossero tutti scemi fino agli anni 70.
Non mi hanno mai raccontato di aver visto un argine cedere per colpa delle erosione interne, ma sempre e solo per colpa dei tracimamente che poi lo erodono all'esterno fino a romperlo.
Tipo 1966 e anche quest'anno al 3 maggio e anche adesso nell'ultima, se uno guarda (purtroppo ormai è difficile anche solo guardare che ti bloccano ovunque) e osserva con un pochino di criterio si capisce bene come si rompe un argine. A volte può capitare che parte anche da una falla se non viene chiusa in tempo, ma io ho visto ovunque, sul Lamone e Montone i segni del sormontamento precedente alla rottura.
Sicuramente per tante cose hai ragione, un tempo gli abitanti delle campagne emiliane e romagnole sapevano distinguere un canale di scolo da uno di irrigazione, capivano a occhio se un argine era malmesso, sapevano come rafforzarlo, sapevano dove non costruire, ora se guardi il percorso del Montone o del Rabbi da satellite vedi degli scempi di cemento tipo "la casa sul fiume" a Faenza, costruito letteralmente nell’alveo della piena monosecolare del Lamone, o la zona a valle dell'argine del Rabbi a Forlì, un tempo solo orti e campi e ora tutto cementato. Zone dove l'acqua è arrivata al terzo piano. Se ad allagarsi fosse stato un territorio più libero di respirare e meno sigillato, forse ci sarebbero stati danni alle coltivazioni, ma avremmo avuto meno distruzioni, tragedie e lutti. la consapevolezza della precarietà del territorio è svanita. Oggi l’abitante medio che abita la bassa dà per scontato il paesaggio che ha attorno, mentre scontato non è, e non conosce il regime delle acque che plasma il territorio in cui vive, non sa nemmeno come si chiami il canale che passa accanto a casa, non ha la minima contezza del rischio idraulico della zona, non si fa domande vedendo edificare sulla riva di un fiume.
Ora si fa la conta dei danni, danni che proseguiranno nel tempo, le distese di fango sono un miscuglio di liquami di fogna, di sostanze inquinanti e velenose che la piena ha trovato in fabbriche, magazzini e stazioni di servizio, detersivi e altri prodotti chimici strappati alle case e ai magazzini, rifiuti scaraventati fuori da cassonetti e carcasse in putrefazione di migliaia di animali morti e tanta plastica, e chissà cos'altro. Rimarranno sui campi, nelle falde, nel mare per chissà quanto tempo.
Hai voglia dare la colpa agli ambientalisti, a chi non ha voluto una diga, il territorio è fragile e negli anni è stato devastato dall'asfalto e dal cemento, occupato anche dove non doveva
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Luca
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Vecchio 30-05-2023, 11:13   #1910
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Nel corso dei secoli gli argini sono anche stati fatti (piccoli ovviamente agli inizi) e poi abbandonati, poi arrivate piene a cambiare i percorsi e successivamente riarginati nel nuovo percorso, tipo il Lamone passava da Albereto, non so di preciso quanti secoli fa, ma ora è 2 km più a nord.
Ma infatti, per molti secoli i fiumi in pianura hanno cambiato corso tutti eccetto il Savio. Il Ronco passava da S. Pietro in Vincoli e Gambellara (in alcune foto di Google Earth si vede la traccia del suo corso sinuoso), il Montone da Filetto e Roncalceci e si univa al Ronco a Ghibullo, il Lamone non ne parliamo, e poi tutti gli altri. In generale si sono spostati tutti da est a ovest. Nei documenti antichi (catasti, confini di terreni) si trovano tantissime volte le indicazioni "flumen mortuum", "fiume morto", che poi diventavano corsi d'acqua minori o strade. Per questo dicevo tempo fa che se l'uomo è intervenuto in maniera così massiccia a regimentare la natura, poi bisogna anche mettere in conto che ogni tanto succeda il patatrack.
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