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Vecchio 01-08-2021, 15:07   #1381
campaz
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Originariamente Scritto da Gigiometeo Visualizza Messaggio
Il segnale sulle grandinate mostra una diminuzione in frequenza di quelle di piccole dimensioni e un aumento di quelle di grosse dimensioni (centro-sud Europa) e ci sono diverse analisi che lo confermano (principalmente svolte dall' ESSL). Nel causare più grandinate di grosse dimensioni c'è un impatto dovuto il riscaldamento, soprattutto dei bassi strati? Certezze non ce ne sono, e quindi si procede per probabilità; nel caso si ritiene che ciò sia probabile con un buon livello di confidenza. Se si pensa a come si forma la grandine diventa quasi intuitivo attribuire un ruolo al riscaldamento della bassa troposfera. Tra l'altro su questo tema sto svolgendo un lavoro che porterò al prossimo festival della meteorologia a Rovereto.
Ecco grazie Gigio, io mi riferivo all'Italia, dove avevi scritto tempo fa di un calo ella frequenza in estate ed un aumento in primavera e autunno, un aumento anche della potenza dei temporali l'avevi già spiegato giorni fa.
Ma poi questo aumento si può anche quantificare con dati statistici, ed io così ad occhio, senza particolari ricerche la butto su un 10%.
Aspetto i tuo grafici Gigio, e poi vediamo di quanto mi sbaglio.
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Vecchio 01-08-2021, 15:23   #1382
campaz
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Intendo dire:
+ 10% il peso medio di un chicco di grandine.
Poi + 10% anche per tutto il resto:
+ 10% i millimetri di pioggia di un nubifragio (bombe d'acqua in termini giornalistici)
+ 10% la frequenza dei temporali (ma qui a quanto pare sbaglio, perché prima gigio ha detto che c'è un calo dei deboli temporali)
+ 10 % la quantità di pioggia che cade durante un evento "alluvionale"
E così via come uragani, tornado ecc....
Ad occhi chiusi senza ricerche io dico + 10% su tutto.

Invece il comune pensiero è che tutto ciò che accade oggi una volta non accadeva, ma questo sentir dire continuamente; aumento dei fenomeni estremi, aumento dei fenomeni estremi, aumento dei fenomeni estremi. Si può quantificare e parlare di vera scienza fatta di numeri?
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Vecchio 01-08-2021, 16:22   #1383
Peval
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Faccio fatica a seguire il tuo ragionamento.
Qui non si tratta del 10% in più di pioggia in un evento estremo, ma di eventi che erano rari ed ora hanno frequenza quasi annuale, grandinate distruttive all’ordine del giorno, ecc.
La mia riflessione era semplicemente sul fatto che tutto questo (e non metterei in discussione che la frequenza degli eventi sia aumentata) sia dovuto direttamente al riscaldamento o ci siano altre concause, ad esempio la corrente a getto, che magari non è strettamente legata all’aumento della CO2.
Se è vero che la corrente a getto è una delle cause della un persistenza degli eventi ( siccità o alluvioni) magari questa non è direttamente collegata all’aumento della temperatura e quindi in alcune zone va a mitigare gli effetti del GW mentre in altre va ad amplificarne gli effetti.
Il succo è: quanto si conosce sull’eventuale correlazione tra GW e corrente a getto?

Ps: è veramente imbarazzante (per non dire da ignorante) leggere che nei paesi poveri se la passano bene perché hanno tassi di crescita demografica più alti al mondo. Basta guardare l’evoluzione della crescita demografica in Italia per capire che dove c’è ricchezza non c’è crescita demografica e dove c’è povertà la crescita è maggiore.
La corrente a getto dipende direttamente dal gradiente orizzontale di temperatura nella troposfera, per cui é direttamente influenzato dal GW. Per esempio nella bassa troposfera l'arico si sta riscaldando molto piu velocemente delle zone subtropicali e questo riduce il gradiente termico orizzontale, diminuendo l'energia disponibile per la corrente a getto. Viceversa nell'alta troposfera si ha un riscaldamento sopra le zone tropicali a causa dell'aumento della convezione profonda e un raffreddamento sopra le zone polari a causa dell'aumento dei gas serra, aumentando l'energia disponibile per il jet stream. Per ora non vi é un segnale robusto sul prevalere di uno dei 2 meccanismi, ma sicuramente il GW é in grado di influenzare direttamente il comportamento del jet stream e probabilmente il futuro nemmeno troppo distante lo fará .

In atmosfera l'equazione termodinamica lega la "dinamica", ovvero il movimento della masse d'aria alla termodinamica, ovvero a qualsiasi cambiamento di temperatura, per cui i 2 "fenomeni" sono direttamente correlati
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Vecchio 01-08-2021, 18:10   #1384
Gigiometeo
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Ecco grazie Gigio, io mi riferivo all'Italia, dove avevi scritto tempo fa di un calo ella frequenza in estate ed un aumento in primavera e autunno, un aumento anche della potenza dei temporali l'avevi già spiegato giorni fa.
Ma poi questo aumento si può anche quantificare con dati statistici, ed io così ad occhio, senza particolari ricerche la butto su un 10%.
Aspetto i tuo grafici Gigio, e poi vediamo di quanto mi sbaglio.
Si quello era riferito ai temporali; la grandine è un discorso a parte poichè non tutti i temporali danno grandine al suolo. Ci sono già diversi studi reperibili che trattano l'argomento, però ragionare sulle percentuali è un pò pericoloso essendo l'atmosfera un sistema non lineare.
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Vecchio 01-08-2021, 18:58   #1385
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Quello che campaz non capisce è che sono sintomi di un problema più serio. È vero che allo stato attuale il mondo è vivibile ma se non cambia rotta si va dritti nel precipizio

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Vecchio 02-08-2021, 12:28   #1386
sanpei
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A proposito dell'estate 2021 che potrebbe diventate la più "bruciata" del nuovo millennio ....

"Il cambiamento climatico incide sulla propagazione degli incendi. Non incendia il bosco ma lo rende più vulnerabile.
E se ci lasciamo sfuggire i prossimi 10 anni per agire seriamente la situazione diventerà irreversibile e finiremo letteralmente per arrostire tutti, gli scenari saranno di fuoco". Parola del climatologo Luca Mercalli che così commenta il numero sempre più alto di incendi che divampano nel Paese.

"Qualcuno potrebbe obiettare che gli incendi sono dolosi - sottolinea - Questo è vero, ma un bosco dove piove e c'è un clima normale è meno vulnerabile al fuoco. Via via che la siccità e il caldo asciugano il sottobosco e il materiale depositato da tempo, il bosco diventa una torcia. Le disattenzioni e i criminali ci sono sempre ma il vento caldo e la siccità rendono il fuoco più facilmente propagabile e difficile da fermare. Ricordiamoci che in un bosco in salute, un bosco umido, il fuoco percorre pochi metri".

Secondo Mercalli il problema "non è salvare il pianeta, che in qualche modo è abituato a cavarsela, ma salvare l'umanità. La quantità di Co2 nell'atmosfera è la più alta degli ultimi 3 milioni di anni di anni e noi tutti siamo chiamati a preservare un clima che consenta all'uomo di vivere. Pensiamo a quello che è successo in tutto il mondo, in California, Canada, Australia, o comunque quello che sta avvenendo da venti anni a questa parte. Negli scenari climatici del futuro il riscaldamento globale diventerà terreno fertile per gli incendi". L'escalation di C02 fossile nell'atmosfera, "ben 40 miliardi di tonnellate all'anno - spiega il climatologo - deve essere drasticamente fermata. Siamo già dentro a questo cambiamento e non lo fermeremo più se non applichiamo l'accordo di Parigi, il Green deal, la transizione energetica, tutte promesse che si fanno da anni ma che poi all'atto pratico non vengono mantenute. Agire adesso significa scongiurare gli scenari peggiori ed evitare di entrare nell'irreversibilità. Un grado in più ce l'abbiamo già e con questo bisognerà convivere, anche se cominciassimo stasera a smettere di inquinare. Se però nell'arco di 80 anni arriveremo ad avere 5 gradi in più, la situazione sarà irrecuperabile, e quelli che stiamo vivendo saranno fenomeni che ci dovremmo aspettare sempre più frequentemente".
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Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono molto sicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.
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Vecchio 02-08-2021, 13:51   #1387
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A proposito dell'estate 2021 che potrebbe diventate la più "bruciata" del nuovo millennio ....

"Il cambiamento climatico incide sulla propagazione degli incendi. Non incendia il bosco ma lo rende più vulnerabile.
E se ci lasciamo sfuggire i prossimi 10 anni per agire seriamente la situazione diventerà irreversibile e finiremo letteralmente per arrostire tutti, gli scenari saranno di fuoco". Parola del climatologo Luca Mercalli che così commenta il numero sempre più alto di incendi che divampano nel Paese.

"Qualcuno potrebbe obiettare che gli incendi sono dolosi - sottolinea - Questo è vero, ma un bosco dove piove e c'è un clima normale è meno vulnerabile al fuoco. Via via che la siccità e il caldo asciugano il sottobosco e il materiale depositato da tempo, il bosco diventa una torcia. Le disattenzioni e i criminali ci sono sempre ma il vento caldo e la siccità rendono il fuoco più facilmente propagabile e difficile da fermare. Ricordiamoci che in un bosco in salute, un bosco umido, il fuoco percorre pochi metri".

Secondo Mercalli il problema "non è salvare il pianeta, che in qualche modo è abituato a cavarsela, ma salvare l'umanità. La quantità di Co2 nell'atmosfera è la più alta degli ultimi 3 milioni di anni di anni e noi tutti siamo chiamati a preservare un clima che consenta all'uomo di vivere. Pensiamo a quello che è successo in tutto il mondo, in California, Canada, Australia, o comunque quello che sta avvenendo da venti anni a questa parte. Negli scenari climatici del futuro il riscaldamento globale diventerà terreno fertile per gli incendi". L'escalation di C02 fossile nell'atmosfera, "ben 40 miliardi di tonnellate all'anno - spiega il climatologo - deve essere drasticamente fermata. Siamo già dentro a questo cambiamento e non lo fermeremo più se non applichiamo l'accordo di Parigi, il Green deal, la transizione energetica, tutte promesse che si fanno da anni ma che poi all'atto pratico non vengono mantenute. Agire adesso significa scongiurare gli scenari peggiori ed evitare di entrare nell'irreversibilità. Un grado in più ce l'abbiamo già e con questo bisognerà convivere, anche se cominciassimo stasera a smettere di inquinare. Se però nell'arco di 80 anni arriveremo ad avere 5 gradi in più, la situazione sarà irrecuperabile, e quelli che stiamo vivendo saranno fenomeni che ci dovremmo aspettare sempre più frequentemente".
Grandissimo Luca Mercalli, uno dei miei climatologi preferiti. Bravissimo anche nel far notare una cosa essenziale: ovvero che il pianeta e la natura se la cavano sempre, si adattano, così come succede da quando esiste l’universo, mentre per l’uomo non vale decisamente la stessa cosa; motivo per cui, più che “salvare il pianeta”, che si salva per conto suo, rimediare al GW salverebbe più che altro l’uomo
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"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei

Fondatore di Centro Meteorologico Bolognese

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Vecchio 03-08-2021, 09:05   #1388
sanpei
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Dal 2013 al 2019 il danno economico per l'Italia provocato da alluvioni e frane, eventi estremi intensificati dal riscaldamento globale, è stato pari a 20,3 miliardi di euro, per una media di quasi 3 miliardi ogni anno. È quanto emerge da uno studio effettuato da Greenpeace Italia sugli eventi meteo estremi, scientificamente collegati alla crisi climatica, "per cui è possibile ricostruire in modo completo e affidabile il flusso di denaro".

In Italia oltre il 90% dei comuni è a rischio frane o alluvioni. Un pericolo che incombe nel complesso su 7,5 milioni di cittadini, come spiega a Greenpeace Daniele Spizzichino, ingegnere del Dipartimento per il servizio geologico di Ispra (l'Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale).

Nel ricordare che "ormai sempre più spesso anche nel nostro Paese, la crisi climatica in corso rende più intensi e frequenti fenomeni come alluvioni, frane, incendi o siccità", Federico Spadini, della campagna Clima di Greenpeace Italia spiega che "oltre a causare decine di vittime" questi eventi "hanno cospicui impatti anche a livello economico".

Fenomeni come alluvioni e frane sono strettamente collegati alla crisi climatica, causata dall'azione del genere umano, ricorda l'associazione ambientalista. Grandi quantità di pioggia cadono "in un lasso di tempo sempre minore, con effetti devastanti in un Paese con una media di consumo di suolo ben al di sopra di quella europea", ha detto a Greenpeace Paola Salvati, ricercatrice dell'Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr.
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Vecchio 03-08-2021, 16:07   #1389
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Vecchio 03-08-2021, 22:26   #1390
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Dal 2013 al 2019 il danno economico per l'Italia provocato da alluvioni e frane, eventi estremi intensificati dal riscaldamento globale, è stato pari a 20,3 miliardi di euro, per una media di quasi 3 miliardi ogni anno. È quanto emerge da uno studio effettuato da Greenpeace Italia sugli eventi meteo estremi, scientificamente collegati alla crisi climatica, "per cui è possibile ricostruire in modo completo e affidabile il flusso di denaro".

In Italia oltre il 90% dei comuni è a rischio frane o alluvioni. Un pericolo che incombe nel complesso su 7,5 milioni di cittadini, come spiega a Greenpeace Daniele Spizzichino, ingegnere del Dipartimento per il servizio geologico di Ispra (l'Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale).

Nel ricordare che "ormai sempre più spesso anche nel nostro Paese, la crisi climatica in corso rende più intensi e frequenti fenomeni come alluvioni, frane, incendi o siccità", Federico Spadini, della campagna Clima di Greenpeace Italia spiega che "oltre a causare decine di vittime" questi eventi "hanno cospicui impatti anche a livello economico".

Fenomeni come alluvioni e frane sono strettamente collegati alla crisi climatica, causata dall'azione del genere umano, ricorda l'associazione ambientalista. Grandi quantità di pioggia cadono "in un lasso di tempo sempre minore, con effetti devastanti in un Paese con una media di consumo di suolo ben al di sopra di quella europea", ha detto a Greenpeace Paola Salvati, ricercatrice dell'Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Cnr.
Scusa, a me continua a sembrare che i numeri parlano chiaro.
3 miliardi di danni da calamità naturali all'anno sono 50 euro pro capite. Ma di cosa stiamo parlando?
Siccome i numeri sono inconfutabili, e sono una scienza esatta, 50 euro a testa in un paese dove il reddito pro capite supera i 30.000 euro, continua a sembrarmi una sciocchezza come ho sempre sostenuto.

Poi se aggiungiamo il fatto che di quei 50 euro solo una parte si possono collegare al GW, ad essere abbondanti saranno 10 euro collegabili al GW e gli altri 40 euro ci sarebbero comunque siccome frane e alluvioni continuerebbero ad esistere anche con il clima del secolo scorso...
Quindi rimangono 10 euro di danno pro capite causato dal riscaldamento globale.

Continuo a non vedere la tragedia climatica.

Per fare un confronto, la spesa sanitaria è tra i 2.000 e 3.000 euro pro capite e quella pensionistica dovrebbe essere intorno ai 4.000 euro
10 euro di aggiunta per i danni da riscaldamento globale non faranno la differenza.

Sempre che l'articolo che hai postato tu, Sanpei, sia corretto, ma 3 miliardi si traducono così come ho scritto...
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