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Meteorologia Parliamo di meteorologia... |
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25-03-2021, 22:18 | #161 | |
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"All truths are easy to understand once they're discovered. The point is to discover them." ~ Galileo Galilei Fondatore di Centro Meteorologico Bolognese Sito di Centro Meteorologico Bolognese: https://centrometeobolognese.com/ Sito personale: https://martinmb.wixsite.com/ilmeteomartinmb Stazione meteo: http://www.meteosystem.com/dati/sanchierlo/index.php |
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26-03-2021, 10:32 | #162 | |
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Diciamo che il tuo discorso è valido salvo che: - l'abete rosso, pur spontaneo (pianta residuale dell'ultima glaciazione in Appennino) solo sopra i 1000 m di quota, in pianura non si può vedere... - l'ulivo, come già detto in precedenza, non è vero che non ha radici in nessuna parte della nostra Regione ma ha una tradizione storica antichissima nella Romagna quindi in questa area è consolidato (tra l'atro da noi si fa dell'ottimo olio ). |
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26-03-2021, 10:42 | #163 | |
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26-03-2021, 10:47 | #164 |
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Comunque ho trovato questa, che è la mappa dell’areale dell’olivo, se può interessare (scusate l’ot, però è una questione interessante)
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26-03-2021, 11:07 | #165 |
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26-03-2021, 11:09 | #166 | |
Responsabile Sez. "Angolo della Neve"
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A guardare la mappa, si vede, chiaramente, che è presa solo la provincia di Rimini ed un filo della parte orientale del cesenate (che non è tutta la Romagna). Tutto il resto e, quindi, la provincia di Forlì-Cesena, Ravenna e tutto l'imolese, ne sono fuori.
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26-03-2021, 12:31 | #167 | |
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26-03-2021, 13:01 | #168 |
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Secondo me stiamo facendo un po' di confusione:
una cosa è la flora spontanea tipica di una zona e un clima, una cosa sono le "coltivazioni". olivo, castagno, quasi tutti i tipi di frutta ma anche i pini della riviera romagnola sono "coltivazioni" ... ovvero piante introdotte per i propri scopi (alimentari o costruttivi) dall'uomo. Pensate ai pioppeti delle valli di comacchio, la pianta è autoctona ma in natura non cresce allineata in filari monospecifici. Allo stesso modo molti rimboschimenti fatti con abete rosso o pino nero sono "coltivazioni" dettate dalla necessità di salvare dall'erosione le fasce collinari abbandonate dall'esodo contadino degli anni 50 e 60. Nei nostri giardini ci sono forse il 90% di piante di origine NON autoctona, a parte che anche le varietà delle autoctone sono ottenute con l'ibridazione dall'uomo per scopi ornamentali. Quindi solo nelle aree naturali non abitate e non coltivate ha senso farsi problemi sulle piante da introdurre, rispettando la Natura e piantando solo le essenze veramente autoctone. Lo stesso potrà dirsi e farsi nei parchi e nei viali delle nostre città, posto che anche i platani NON sono autoctoni pur essendo da almeno 200 anni nella nostra tradizione, così come i Pini da oltre 2000 anni e così via. Le piante da introdurre in città dovrebbero anche essere resistenti all'inquinamento e contribuire al miglioramento ambientale... quindi la scelta si restringe molto. In ogni caso qualunque pianta di una certa età presente nelle nostre città e campagne va a mio avviso tutelata e conservata, è una memoria storica e migliora il nostro ambito di vita, eviterei soltanto di andare a "rubare" gli ulivi pugliesi secolari per metterli in ridicole aiuole perse nella nostra pianura.
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Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono molto sicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi. Bertrand Russell |
26-03-2021, 13:05 | #169 |
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Dal link che ha postato Gigio (http://olivisecolari.ibimet.cnr.it/i...lia-romagna/):
"I dati statistici attuali affermano che la coltura dell’olivo si sviluppa, in regione Emilia Romagna su una superficie complessiva in produzione di circa 3903 ha, di cui il 42% in provincia di Rimini, il 33% in provincia di Forlì-Cesena , il 15% in provincia di Ravenna e l’8% in provincia di Bologna. Le aree geografiche di riferimento e più importanti per la coltivazione dell’olivo in Regione sono: le valli dei fiumi Marecchia, Marano e Conca in provincia di Rimini, le valli del Rubicone, del Savio, del Bidente e del Montone in provincia di Forlì-Cesena e le valli del Senio e del Lamone in provincia di Ravenna." Non capisco tutto questo clamore nel considerare l'ulivo una pianta caratteristica della Romagna, soprattutto collinare. Che fastidio da? |
26-03-2021, 13:09 | #170 |
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Ah forse ci sono arrivato. Ulivo = sinonimo di clima mediterraneo, sia mai che la Romagna possa essere associata a tale scempio di clima! Se per qualche motivo in Romagna avessimo incominciato a piantare abeti bianchi che resistono al clima alpino a 2000 metri scommetto che non avreste avuto troppi problemi ad "adottarli" come tipica flora del clima romagnolo
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