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Meteorologia Parliamo di meteorologia... |
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25-08-2017, 09:32 | #31 | ||
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Nella nostra zona per fortuna questo è avvenuto con la costruzione della Diga di Ridracoli ma, ad esempio, quando tracima, ecco quella è una risorsa che va spercata... |
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25-08-2017, 09:40 | #32 |
Responsabile Sez. "Angolo della Neve"
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Non centra nulla il canale di scolo, era solo un esempio.
Sono sempre esistiti gli alti e i bassi, nelle guerre, in politica, nell'economia, nel clima, nell'amore e nella vita...fa parte di tutto. Poi, che ci stiamo scaldando può anche essere (molto difficile, a mio avviso, che la colpa principale sia l'uomo, ma non è questa la sede di tale argomento), ma che dobbiamo attenderci estati tremende, rimpiangere quella del 2003, emigrare, narrare ai nipotini che una volta esistevano gli alberi etc etc etc, mi sembra pura follia collettiva. Come ha scritto Massimo, nemmeno 50 anni fa ci si preoccupava di come il mondo avrebbe fatto perché si temeva di andare incontro ad una glaciazione...e adesso ci facciamo la stessa domanda al contrario? Dai, va la, lasciamo perdere...
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25-08-2017, 10:17 | #33 |
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massimo anzola fai quel che credi
io facevo riferimento a un altro argomento che è vero che l'estate è stata secca, nessuno lo dice porca *******, ma come mai qua dentro siete sordi e vedete solo quello che vi pare.... io faccio riferimento all'argomento che le riserve idriche le dobbiamo ricercare nelle non piogge dei mesi invernali -primaverili di quest'anno visto che anche dal grafico che riallego abbiamo fatto dei -66% ed infatti aveva allegato a tal proposito un articolo di gigio dove all'inizio spiegava proprio questo e vi riallego il grafico e diceva le mie stesse cose ma ovviamente non sono un luminare io non ho mai detto che questa estate di ***** è stata nella norma spero sia chiaro ma sono anche io del parere di altri... da qui a scrivere che dobbiamo emigrare e tutto cio' che è stato scritto ce ne passa emigrate allora ..... andate ...... organizzatevi ..... se no sono solo parole al vento e da bar |
25-08-2017, 10:54 | #34 |
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Lo sostengo oramai da anni, il clima romagnolo è diventato simile, almeno in estate, a quello pugliese, più caldo, più secco, cosa che a molti fa dire che si sta meglio e si suda meno, spesso più ventoso. In Puglia però i fiumi non esistono, non si piantano kiwi o pesche assetate, l acqua si cerca di conservarla nei bacini o andare a prenderla dove c è , tipo in Campania ....le case hanno il tetto piatto per raccoglierla il più possibile, i giardini non richiedono innaffiatura estive tipo campi da golf... l energia elettrica si fa col sole e il vento .....secondo me se ci renderemo conto di questo e ci adegueremo in fretta possiamo mantenere un livello civile, altrimenti l unica strada sarà davvero emigrare.
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25-08-2017, 11:17 | #35 |
Socio AsMER
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Re:
Come dico sempre l'adattamento è possibile ma ha un limite oltre il quale non è possibile andare, almeno per quanto concerne le nostre caratteristiche antropologiche. Per adesso emigrare mi pare eccessivo; intraprendere però politiche di adattamento è quasi un obbligo.
Detto questo è vero che la siccità attuale ha radici lontane (dallo scorso inverno), ma è altrettanto vero che in un ventennio ci siamo giocati quasi il 30% delle precipitazioni medie estive (ed un ventennio comincia ad essere un segnale climatologico che esce dalla variabilità naturale o se vogliamo "interna", di solito non eccedente il decennio). Peraltro la caratteristica dei climi continentali o sub-continentali temperati (Emilia ed una fetta di Romagna occidentale con preferenza per le aree pianeggianti) annovera un regime pluviometrico che vede (o meglio vedeva) il minimo primario pluviometrico stagionale invernale e secondario estivo; quindi l'estate "non dovrebbe" essere la stagione più secca, bensì l'inverno. Massimo primario in autunno e secondario in primavera. Il regime pluviometrico appenninico è leggermente diverso, ma limitiamoci alla pianura. Nel nuovo millennio la stagione più secca è diventata l'estate sostituendosi all'inverno, mentre i massimi sono rimasti invariati, nell'ordine autunno-primavera. Pertanto è vero che non possiamo attenderci grandi precipitazioni in estate, ma nemmeno così scarse. Del resto c'è poco da fare: per l'estate i modelli di clima prevedono (e già si osserva) un riscaldamento amplificato della regione mediterranea, i cui motivi sono diversi e intrinsecamente legati tra di loro. Da un lato si nota un effetto diretto del GW che comporta un aumento termico più o meno omogeneo in Europa, ma nel contempo le modificazioni indotte dal GW alla circolazione atmosferica su scala sinottica (quest'anno ne abbiamo un esempio lampante) determinano un incremento della subsidenza atmosferica sul bacino del mediterraneo (quindi promontori sub-tropicali più invasivi e coriacei) ed un calo delle precipitazioni per ragioni dinamiche (lasciamo stare il temporale appenninico di 5 km quadrati legato alla circolazione alla mesoscala). Associato a tale riscaldamento si accoppiano poi alcuni feedback positivi (inaridimento suoli, lapse rate, variazioni entro il PBL, etc ) che nelle aree già secche del mediterraneo sono positivi ed amplificano a loro volta il riscaldamento. Il 1995, 2002, 2014 (estate) potranno certamente ricapitare, ma ragionando in termini di probabilità, se non intervengono nuove forzanti, siamo destinati a perdere ulteriormente precipitazioni estive; ovviamente al netto della variabilità naturale.
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Detesto la nazionale azzurra, però lo dico. Non me ne fotte nulla del Rwanda, però lo dico. Voi no, non ve ne fotte, ma non lo dite! Non sono eroico; me ne infischio di me stesso, del governo, della politica, del teatro.. C. Bene |
25-08-2017, 11:23 | #36 | |
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25-08-2017, 11:40 | #37 |
Responsabile Sez. "Angolo della Neve"
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Un conto è scrivere ciò che scrive Gigio (mi permetto di dire che non concordo appieno ma l'analisi, comunque, ci sta ed è equilibrata), un conto è leggere certe affermazioni da psicosi collettiva di donne pre-ciclo che ultimamente si leggono sul forum da parte di certi...
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25-08-2017, 12:02 | #38 |
Socio AsMER
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Poi, il discorso sull'adattamento è complesso ed articolato e meriterebbe una lunga dissertazione a parte.
Emigrare però no, a meno che non lo si faccia da giovani e/o per motivi/opportunità di lavoro. Mi terrò il climate change ed il global warming resistendo il più possibile ma senza rinunciare ai cappelletti (tortellini), lasagne (cannelloni), la zuppa inglese, il culatello, usi e tradizioni romagnole (emiliane), il nostro dialetto, e tante altre peculiarità della nostra bella regione che, non dimentichiamo, è tra le migliori e più funzionali della penisola (pur con tutti i suoi atavici difetti sociali e talora politici, ma chi non ne ha). Anzi, dovremmo cercare di resistere adattandoci il meglio possibile (magari con una totale rifondazione della classe dirigente e politica), perchè se scappiamo tutti tra 15 anni in Romagna si mangerà solo kabab e cous-cous, ed a me fanno cagare entrambi. Però sono anziano, ed il mio giudizio potrebbe essere di parte frutto della non più verde età.
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25-08-2017, 12:29 | #39 |
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Concordo al 101% con Gigio che sa dire con linguaggio scientifico quello che noi poveri profani possiamo solo intuire e accennare. La Romagna e secondo me anche l est Emilia sono tra le regioni al MONDO più penalizzate dal GW ( di origine umana al 95% almeno) in quanto regione di confine climatico in un paese per gran parte e sempre più mediterraneo, e, s**** unica, sulla diretta traiettoria delle rimonte anticicloniche africane, specie quelle a 45% gradi che viaggiano sulla direttiva algeri-vienna. Per questo varrebbe la pena di emigrare, per togliersi dalle traiettoria del camion impazzito, guidato non da un terrorista ma di certo da un Africano ....
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“La negazione della complessità è l’inizio della tirannia”. Jacob Burckhardt |
25-08-2017, 13:04 | #40 | |
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Mah, concordi con Gigio, che ha fatto un'analisi scientifica ed equilibrata, e poi te ne esci con affermazioni discutibili come queste?
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