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Vecchio 02-01-2015, 15:53   #1
pietrowappo
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Predefinito La nevicata del 31 dicembre 2014 a Termoli

In questo periodo di magra che ci aspetta, mi farebbe piacere condividere con voi la piccola ma bella nevicata che ho vissuto a Termoli il 31 gennaio.

Premetto che qui a Termoli nevicate come quelle che si hanno in pianura in Emilia è impossibile averle, qui nevica assai meno sia come qualità che come quantità. Innanzitutto, qui può nevicare solo ed esclusivamente per irruzione nordorientale fredda a tutte le quote con ingresso dalla porta della Bora e con termiche di almeno -8° a 850 hPa e di almeno -30° a 500 hPa. In tutti gli altri casi (termiche più alte, ingresso dal Rodano, ...) magari nevica nell'interno, ma qui piove. Inoltre, è indispensabile che ci siano precipitazioni sufficientemente intense per inibire l'effetto mitigatore del grecale il quale, tuttavia, per la presenza di colline già dall'immediato entroterra, non ha l'effetto devastante distruggi-colonna che ha sulle pianure romagnole ma spesso viene inibito dalla precipitazione stessa lasciando il posto a un maestrale freddo sottocosta. Tra l'altro, la presenza delle colline praticamente già dalla costa favorisce anche un leggero stau (assai più intenso nell'interno ovviamente), del quale per questioni orografiche raccogliamo i maggiori risultati con correnti in quota da N o NW e un po' meno con correnti in quota sparate da NE. Ma, per nostra fortuna, il 90% delle retrogressioni dalla porta della Bora con target centro-sud Italia è sempre accompagnato appunto da correnti in quota da N/NW e correnti al suolo da N/NE.

Le correnti di grecale al suolo in particolare, come accennavo, risultano abbastanza inibite durante le precipitazioni: questo è il motivo per cui a Termoli (così come in tutta la costa del medio Adriatico) con un'irruzione di media entità (facciamo -8° a 850 hPa e -30° a 500 hPa) è del tutto normale avere vento da N/NW con +1°/+2° durante le nevicate, che solitamente sono a carattere di rovescio e quindi brevi ma assai violente, per poi schizzare fino a +5°/+7° con vento forte e fastidioso da N/NE durante le pause precipitative. Questa alternanza tra nevicate con +1° e momenti di pausa con +5° fa sciogliere la neve eventualmente accumulata al suolo nel giro di poche ore, al giorno dopo ci arriva solo qualche chiazza solitamente.

L'irruzione vissuta nei giorni scorsi è stata per queste lande di grossa entità, dato che abbiamo avuto termiche fino a -11°/-12° a 850 hPa e -35°/-36° a 500 hPa (o almeno credo). Con una struttura barica ben definita, è una configurazione con la quale a Termoli può nevicare anche con -2°, che è un'assoluta rarità (che io sappia in tempi recenti ciò è accaduto solo a gennaio 1979 e gennaio 1993, per darvi un'idea). Ma questa volta la componente barica non l'abbiamo avuta, bensì abbiamo avuto solo quella termica: in assenza di un minimo in posizione favorevole (per queste lande la posizione migliore in assoluto è sullo Ionio, purché l'irruzione sia sufficientemente fredda da garantire che il rimescolamento di aria dovuto al richiamo mite alimentato dal minimo consenta alla precipitazione di rimanere nevosa) gli unici due fattori su cui abbiamo pouto fare affidamento sono stati quel leggero stau di cui parlavo poc'anzi e il cosiddetto "Adriatic Effect", assai simile come dinamica all'effetto lago del nordamerica ma ovviamente assai più blando. In tali condizioni, è usuale non avere precipitazioni continuative (come invece accade a Bologna col minimo sull'Elba, ad esempio) ma avere trenini di rovesci che si generano sul mare, acquistano vigore quando arrivano a ridosso della costa e una volta raggiunta la costa si sfogano senza pietà.

Quando uno di questi rovesci arriva, all'inizio della precipitazione il vento di tramontana/grecale la fa ancora da padrone facendo nevicare a bufera in orizzontale a fiocco medio con temperatura leggermente positiva e UR bassa, poi man mano che il nucleo si fa strada verso l'interno la componente verticale prevale su quella orizzontale, così il vento si inibisce consentendo alla neve di cadere in verticale a fiocco piccolo con violenza inaudita e al gelo di riversarsi al suolo facendo scendere la temperatura fin verso lo zero. Un autentico nubifragio di neve. Il tutto per alcuni minuti, sino al successivo rovescio. Date le termiche gelide di questa irruzione, durante i rovesci nevosi siamo arrivati a sfiorare -1°, mentre durante le pause precipitative (in cui a volte addirittura ha fatto sporadicamente capolino il sole) non si sono nemmeno raggiunti i +3°.

In questa foto si nota un momento di precipitazione orizzontale con vento forte all'avvicinarsi di un nucleo precipitativo. Notate il fiocco abbastanza grande e, anche se si vede poco, il movimento della palma, che indica la presenza di vento forte. Obiettivo puntato verso E circa.



Ecco che la precipitazione si intensifica scatenando un autentico nubifragio di neve. Il fiocco rimpicciolisce, il vento tende ad attenuarsi, l'intensità è fortissima. Obiettivo puntato verso E circa.



Qui si vede benissimo la precipitazione pressoché verticale, assai violenta, vento pressoché attenuato. Obiettivo puntato verso E circa.




Qui invece siamo in pausa precipitativa. Il cielo addirittura si scopre, ma si vede un nuovo nucleo in formazione sul mare pronto a schiantarsi sulla costa a breve. Obiettivo puntato verso E circa.



In questa foto, invece si nota la generazione di un nucleo in mare come lo si vede a distanza. Sulla costa la precipitazione in questo momento è debole, tra poco rinevicherà a bufera. Obiettivo puntato verso N.



Ed ecco infine un rovescio che si sta schiantando a poca distanza da me, direi 1 km e qualcosa circa, mentre da me sta solo fioccando. Un po' in stile grandi laghi americani, in miniatura.



Spero sia stato interessante.

L'irruzione è stata assai proficua per l'interno del Molise, pensate che Campobasso città (700 m circa) ha accumulato circa 70 cm di neve praticamente tutti da stau con estremi termici -5°/-8° durante le nevicate, mentre Capracotta (1450 m circa) ha accumulato circa 170 cm di neve con estremi termici -10°/-12° durante le nevicate.
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Vecchio 02-01-2015, 17:18   #2
Peval
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interessante?!? questa è una delle cose migliori che ho letto sul forum da un bel pezzo

ce ne fossero sempre di analisi così, oltre ad essere molto belle le foto
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Vecchio 02-01-2015, 17:21   #3
Lorenzo
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Complimenti! Foto bellissime e bell'analisi.. Sei stato coinvolgente!




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Vecchio 02-01-2015, 17:24   #4
SimoneCavani85
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Compimenti.

Ottimo reportage!!
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Vecchio 02-01-2015, 20:06   #5
miki
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Bellissimo grazie!!
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Vecchio 02-01-2015, 20:23   #6
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Grazie. bello davvero. E contento per te che hai vissuto un bellissimo evento il 31 Dicembre. La neve a casa propria è sempre la più bella!
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Vecchio 02-01-2015, 20:23   #7
campaz
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Molto interessante! Grazie!
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Vecchio 02-01-2015, 21:54   #8
pietrowappo
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Grazie a voi, sono contento che vi piaccia!
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Vecchio 03-01-2015, 02:40   #9
mindmusic
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Bravo bomber!

impressionanti i dati di Campobasso comunque (pur essendo in alta collina/montagna)
Grazie!
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Vecchio 03-01-2015, 14:45   #10
pietrowappo
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Si, l'Abruzzo e il Molise praticamente non hanno aree di pianura, e con queste configurazioni i versanti est interni di entrambe le regioni sono assai soggetti a intense nevicate da stau. In questo caso, essendo stata l'irruzione assai tosta termicamente, le temperature fortemente negative hanno agevolato la creazione di ottimi accumuli: Campobasso è molto nevosa, ha una media annua di circa 90 cm (ma è in alta collina) che la rende il secondo capoluogo di provincia più nevoso d'Italia dopo Cuneo, ma è piuttosto raro veder nevicare con -7° anche lì.

Il giorno 30 in particolare, quando le correnti in quota erano completamente da N/NW, ci sono stati sfondamenti anche in provincia di Isernia, versante occidentale del Molise, che a parità di quota è assai meno nevosa di quella di Campobasso (fatta eccezione per l'alto Molise, ovvero la zona di Agnone e Capracotta): praticamente, la sera del 30, Campobasso e Isernia avevano la stessa quantità di neve al suolo, evento piuttosto raro dato che spesso, appunto, Isernia è in ombra.

Nelle aree orientali o comunque notoriamente soggette a stau si sono avuti i seguenti accumuli:
Capracotta (IS), 1430 m: 170 cm
Agnone (IS), 830 m: 85 cm
Campobasso, 700 m: 70 cm
Trivento (CB), 600 m: 60 cm

Nelle aree occidentali o comunque generalmente in ombra precipitativa con correnti orientali si sono avuti i seguenti accumuli:
Bojano (CB), 480 m: 30 cm
Isernia, 420 m: 25 cm
Venafro (IS), 220 m: 3 cm

Sulla costa, invece, come vi dicevo:
Termoli (CB), 20 m: 7 cm
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