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Vecchio 18-02-2012, 14:05   #1
alessandro85
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Predefinito Ondata di freddo e neve di febbraio 2012: evento di primissimo livello [Meteoromagna]

Ondata di freddo e neve di febbraio 2012: evento di primissimo livello

Si avvia alla conclusione un evento di gelo e neve alquanto severo che ha coinvolto, seppure in maniera differenziata, l'intero territorio regionale.

Certamente il febbraio 2012, così come altri mesi invernali "celebri" che più o meno tutti conoscono (anche i non addetti ai lavori), verrà ricordato a lungo, e non solo per i notevoli disagi creati a molteplici attività umane (es. trasporti, infrastrutture, agricoltura, etc.), ma anche sotto il profilo meteorologico.

In questa prima metà del mese i paragoni con gli eventi storici si sono sprecati, ma non sempre a ragion veduta o con cognizione di causa, e sovente condizionati dall'enfasi del momento.

Tuttavia occorre precisare che l'evento in sè è di quelli di primissimo livello in base a svariati indicatori e con tempi di ritorno notevolmente elevati, ma è altrettanto palese come sia bene differenziare il territorio regionale in base alle precipitazioni nevose occorse ed anche sotto il profilo termico.

Quanto segue rappresenta, anche per ovvi motivi di spazio, una sintesi solo di alcuni aspetti particolarmente caratterizzanti questa prima metà del mese corrente.

-Nevicate-
L'episodio di febbraio 2012 (in realtà cominciato il 31 gennaio, ma che tralasciamo per ovvie ragioni "pratiche") ha visto il verificarsi di almeno 4 nevicate significative che hanno interessato la quasi totalità della regione (giorni 31 gennaio/1 febbraio; 3-4 febbraio; 6-7 febbraio; 10-11 febbraio); a queste vanno aggiunti altri apporti concernenti essenzialmente le aree appenniniche e pedecollinari e fortemente condizionati dall'orografia (stau appenninico per il persistere di flussi nordorientali in mediobassa troposfera talora assai sostenuti).

I valori cumulati di neve al suolo, relativi all'intero periodo considerato vedono i massimi su forlivese, cesenate e riminese (ad eccezione della costa). Si riportano alcuni dati (fonte: Arpa-SIMC) paragonati a valori cumulati relativi all'inverno 1929, quando probabilmente furono stabiliti molti record di nevosità, sebbene distribuiti nei nesi di gennaio e febbraio e non solo in febbraio come occorso nel
2012:

Imola (BO) 100 cm (155)
Lugo (RA) 90 cm (119)
Alfonsine (RA) 80 cm (112)
Faenza (RA) 93 cm (156)
Ravenna (RA) 101 cm (106)
Forlì (FC) 160 cm (106)
Cesena (FC) 195 cm (125)
S. Sofia (FC) 253 cm (225)
Cesenatico (FC) 60 cm (110)
M.te Colombo (RN) 146 cm (111)
S. Arcangelo (RN) 116 cm (152)

Tra parentesi gli accumuli relativi al 1929.
In estrema sintesi si può affernare che su forlivese-cesenate ed entroterra riminese, i valori appartenenti al 1929 sono stati superati, mentre su ravennate, lughese, faentino, imolese e fascia costiera ciò non è avvenuto, sottolineando comunque che si tratta di accumuli ugualmente assai significativi.

Quanto occorso su comparto forlivese-cesenate e colline riminesi, diviene ancor più eclatante se si considera che nel 1929 gli accumuli finali furono il risultato di un numero maggiore di giorni nevosi (oscillanti tra 14 e 22 con valori massimi su rilievi cesenati), mentre nel 2012 il numero di giorni nevosi (per giorno nevoso si intende quello durante il quale cade almeno 1 cm di neve) non supera i 10 gg.

In base a ciò si può affernmare come l'intensità media delle nevicate 2012 sia stata davvero ragguardevole.

Nel complesso possiamo classificare la fase di febbraio 2012 come di primissimo livello (considerando l'intera Romagna), ed addirittura record per le aree del forlivese-cesenate ed entroterra riminese.

-Temperature-
Così come per le precipitazioni nevose, anche sotto il profilo termico è necessario fare alcune distinzioni:

I valori minimi assoluti, nel febbraio 2012, non hanno raggiunto i picchi estremamente bassi che si ebbero in altre occasioni, come ad esempio: febbraio 1929; febbraio 1940; febbraio 1956; febbraio 1963; gennaio 1966; gennaio 1979; gennaio 1985; febbraio 1991, con particolare riferimento al 1929, 1956 e 1985 quando su alcune aree del lughese e faentino si superarono i -20°C.

Il valore più basso occorso nella pianura romagnola nel periodo 1-15 febbraio, appartiene alla località di Granarolo Faentino con -17.9°C (stazione ARPA-SIMC) il giorno 15, cui seguono i -16.8°C registrati sul comprensorio imolese (Sasso Morelli, stazione ARPA-SIMC) il giorno 14 febbraio.

Si tratta dei valori minimi assoluti più bassi dal febbraio 1991, sebbene entrambe le località di cui sopra non fossero, a quei tempi, ancora monitorate. Ma è presumibile che allora si siano verificati valori di 1/2°C inferiori rispetto a quelli occorsi nel 2012, anche valutando l'andamento termico di stazioni relativamente vicine di cui sono disponibili i dati di entrambi gli eventi.

Per il mese di febbraio le temperature minime assolute più basse appartengono al febbraio 1956, quando si ebbero:

-23.5°C ad Alfonsine (RA)
-21.2°C a Branzolino (FC)
-17.0°C a Classe (RA)
-12.6°C a Cesena (FC)

Per la località di Imola il record per il mese corrente è quello registrato il 15 febbraio 1940 con -13.8°C, mentre per Rimini Lido il picco minimo assoluto appartiene al 16 febbraio 1929 con -10.0°C.

Nel febbraio 2012 tali valori non sono stati superati, anche se i dati di alcune località saranno resi disponibili in un secondo tempo.

Nel complesso, in febbraio 2012, sono stati rilevate temperature minine assolute comprese tra -15 e -16°C su lughese; tra -11 e -17°C su imolese; tra -10 e -18°C su faentino; tra -9 e -12°C sul restante territorio ravennate; tra -10 e -14°C su forlivese; tra -9 e -11°C su cesenate; tra -8 e -10°C lungo la costa.

Ovviamente i valori più bassi si riferiscono alle aree extraurbane, ed in ogni caso, pur non trattandosi di record, sono sempre dati di assoluto rilievo ed i più significativi dal febbraio 1991.

Considerando invece le temperature medie decadiche, febbraio 2012 rappresenta uno dei periodi più freddi in assoluto su buona parte della regione.

Infatti, considerando valori di località che siano caratterizzate da serie storiche sufficientemente lunghe, emerge quanto segue:

Prendendo in esame i dati storici di 5 località della Romagna (Alfonsine, Faenza, Forlì, Cesena, includendo anche Imola) il dato di temperatura media giornaliera della prima decade di febbraio 2012 è di ben -2.5°C (media dei valori delle 5 località); il quale è dietro alla seconda decade di febbraio 1929 (-5.9°C); seconda decade di febbraio 1956 (-5.7°C); prima decade febbraio 1929 (-4.4°C) ed alla prima decade
di febbraio 1956 (-3.3°C), superando però la prima decade di febbraio 1991 (-2.2°C); la prima decade di febbraio 1963 (-2.1°C) e la seconda decade di febbraio 1940 (-1.9°C).

Pertanto, nonostante nel 1991 si siano toccati picchi minimi inferiori, a livello di temperatura media giornaliera la prima decade di febbraio 2012 risulta più fredda, ed il valore mediato di -2.5°C è di notevole rilievo a sottolineare un periodo estremamente freddo.

Il febbraio 2012 supera il febbraio 1991 anche come numero di giornate di ghiaccio (ovvero con temperature negative nell'intero arco delle 24 ore).

Infatti nel 2012 sul territorio regionale tale valore
oscilla tra 5 e 7 giorni (con massimi su lughese, imolese e faentino), mentre nel 1991 si ebbero tra 1 e 3 giorni di ghiaccio ovunque con minimi lungo la fascia costiera.

Riassumendo, valori minimi assoluti e medie delle temperature minine risultano inferiori nella prima decade del febbraio 1991, ma nel complesso l'ondata di freddo della prima decade di febbraio 2012 è da considerarsi più intensa, sia come temperature medie giornaliere sia in riferimento alle giornate di ghiaccio registrate.

Chiaramente in attesa dei dati relativi alla seconda decade di febbraio 2012 tuttora in corso.

Concludendo, la fase di gelo e neve di febbraio 2012 ha stabilito nuovi record in regione per quanto concerne le precipitazione nevose complessive occorse su vaste aree delle province FC/RN, ed è risultato, ancora limitatamente alla prima decade, il più freddo dopo il 1956, lasciando al 1991 valori più significativi solo per le temperature minime assolute e per le temperature minime medie.

Sul resto del territorio nevicate indubbiamente di assoluto rilievo ma ancora alquanto lontane dagli accumuli storici di annate come il 1929.

P. Randi
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Vecchio 18-02-2012, 16:11   #2
TeoNeve
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Ondata di freddo e neve di febbraio 2012: evento di primissimo livello

Si avvia alla conclusione un evento di gelo e neve alquanto severo che ha coinvolto, seppure in maniera differenziata, l'intero territorio regionale.

Certamente il febbraio 2012, così come altri mesi invernali "celebri" che più o meno tutti conoscono (anche i non addetti ai lavori), verrà ricordato a lungo, e non solo per i notevoli disagi creati a molteplici attività umane (es. trasporti, infrastrutture, agricoltura, etc.), ma anche sotto il profilo meteorologico.

In questa prima metà del mese i paragoni con gli eventi storici si sono sprecati, ma non sempre a ragion veduta o con cognizione di causa, e sovente condizionati dall'enfasi del momento.

Tuttavia occorre precisare che l'evento in sè è di quelli di primissimo livello in base a svariati indicatori e con tempi di ritorno notevolmente elevati, ma è altrettanto palese come sia bene differenziare il territorio regionale in base alle precipitazioni nevose occorse ed anche sotto il profilo termico.

Quanto segue rappresenta, anche per ovvi motivi di spazio, una sintesi solo di alcuni aspetti particolarmente caratterizzanti questa prima metà del mese corrente.

-Nevicate-
L'episodio di febbraio 2012 (in realtà cominciato il 31 gennaio, ma che tralasciamo per ovvie ragioni "pratiche") ha visto il verificarsi di almeno 4 nevicate significative che hanno interessato la quasi totalità della regione (giorni 31 gennaio/1 febbraio; 3-4 febbraio; 6-7 febbraio; 10-11 febbraio); a queste vanno aggiunti altri apporti concernenti essenzialmente le aree appenniniche e pedecollinari e fortemente condizionati dall'orografia (stau appenninico per il persistere di flussi nordorientali in mediobassa troposfera talora assai sostenuti).

I valori cumulati di neve al suolo, relativi all'intero periodo considerato vedono i massimi su forlivese, cesenate e riminese (ad eccezione della costa). Si riportano alcuni dati (fonte: Arpa-SIMC) paragonati a valori cumulati relativi all'inverno 1929, quando probabilmente furono stabiliti molti record di nevosità, sebbene distribuiti nei nesi di gennaio e febbraio e non solo in febbraio come occorso nel
2012:

Imola (BO) 100 cm (155)
Lugo (RA) 90 cm (119)
Alfonsine (RA) 80 cm (112)
Faenza (RA) 93 cm (156)
Ravenna (RA) 101 cm (106)
Forlì (FC) 160 cm (106)
Cesena (FC) 195 cm (125)
S. Sofia (FC) 253 cm (225)
Cesenatico (FC) 60 cm (110)
M.te Colombo (RN) 146 cm (111)
S. Arcangelo (RN) 116 cm (152)

Tra parentesi gli accumuli relativi al 1929.
In estrema sintesi si può affernare che su forlivese-cesenate ed entroterra riminese, i valori appartenenti al 1929 sono stati superati, mentre su ravennate, lughese, faentino, imolese e fascia costiera ciò non è avvenuto, sottolineando comunque che si tratta di accumuli ugualmente assai significativi.

Quanto occorso su comparto forlivese-cesenate e colline riminesi, diviene ancor più eclatante se si considera che nel 1929 gli accumuli finali furono il risultato di un numero maggiore di giorni nevosi (oscillanti tra 14 e 22 con valori massimi su rilievi cesenati), mentre nel 2012 il numero di giorni nevosi (per giorno nevoso si intende quello durante il quale cade almeno 1 cm di neve) non supera i 10 gg.

In base a ciò si può affernmare come l'intensità media delle nevicate 2012 sia stata davvero ragguardevole.

Nel complesso possiamo classificare la fase di febbraio 2012 come di primissimo livello (considerando l'intera Romagna), ed addirittura record per le aree del forlivese-cesenate ed entroterra riminese.

-Temperature-
Così come per le precipitazioni nevose, anche sotto il profilo termico è necessario fare alcune distinzioni:

I valori minimi assoluti, nel febbraio 2012, non hanno raggiunto i picchi estremamente bassi che si ebbero in altre occasioni, come ad esempio: febbraio 1929; febbraio 1940; febbraio 1956; febbraio 1963; gennaio 1966; gennaio 1979; gennaio 1985; febbraio 1991, con particolare riferimento al 1929, 1956 e 1985 quando su alcune aree del lughese e faentino si superarono i -20°C.

Il valore più basso occorso nella pianura romagnola nel periodo 1-15 febbraio, appartiene alla località di Granarolo Faentino con -17.9°C (stazione ARPA-SIMC) il giorno 15, cui seguono i -16.8°C registrati sul comprensorio imolese (Sasso Morelli, stazione ARPA-SIMC) il giorno 14 febbraio.

Si tratta dei valori minimi assoluti più bassi dal febbraio 1991, sebbene entrambe le località di cui sopra non fossero, a quei tempi, ancora monitorate. Ma è presumibile che allora si siano verificati valori di 1/2°C inferiori rispetto a quelli occorsi nel 2012, anche valutando l'andamento termico di stazioni relativamente vicine di cui sono disponibili i dati di entrambi gli eventi.

Per il mese di febbraio le temperature minime assolute più basse appartengono al febbraio 1956, quando si ebbero:

-23.5°C ad Alfonsine (RA)
-21.2°C a Branzolino (FC)
-17.0°C a Classe (RA)
-12.6°C a Cesena (FC)

Per la località di Imola il record per il mese corrente è quello registrato il 15 febbraio 1940 con -13.8°C, mentre per Rimini Lido il picco minimo assoluto appartiene al 16 febbraio 1929 con -10.0°C.

Nel febbraio 2012 tali valori non sono stati superati, anche se i dati di alcune località saranno resi disponibili in un secondo tempo.

Nel complesso, in febbraio 2012, sono stati rilevate temperature minine assolute comprese tra -15 e -16°C su lughese; tra -11 e -17°C su imolese; tra -10 e -18°C su faentino; tra -9 e -12°C sul restante territorio ravennate; tra -10 e -14°C su forlivese; tra -9 e -11°C su cesenate; tra -8 e -10°C lungo la costa.

Ovviamente i valori più bassi si riferiscono alle aree extraurbane, ed in ogni caso, pur non trattandosi di record, sono sempre dati di assoluto rilievo ed i più significativi dal febbraio 1991.

Considerando invece le temperature medie decadiche, febbraio 2012 rappresenta uno dei periodi più freddi in assoluto su buona parte della regione.

Infatti, considerando valori di località che siano caratterizzate da serie storiche sufficientemente lunghe, emerge quanto segue:

Prendendo in esame i dati storici di 5 località della Romagna (Alfonsine, Faenza, Forlì, Cesena, includendo anche Imola) il dato di temperatura media giornaliera della prima decade di febbraio 2012 è di ben -2.5°C (media dei valori delle 5 località); il quale è dietro alla seconda decade di febbraio 1929 (-5.9°C); seconda decade di febbraio 1956 (-5.7°C); prima decade febbraio 1929 (-4.4°C) ed alla prima decade
di febbraio 1956 (-3.3°C), superando però la prima decade di febbraio 1991 (-2.2°C); la prima decade di febbraio 1963 (-2.1°C) e la seconda decade di febbraio 1940 (-1.9°C).

Pertanto, nonostante nel 1991 si siano toccati picchi minimi inferiori, a livello di temperatura media giornaliera la prima decade di febbraio 2012 risulta più fredda, ed il valore mediato di -2.5°C è di notevole rilievo a sottolineare un periodo estremamente freddo.

Il febbraio 2012 supera il febbraio 1991 anche come numero di giornate di ghiaccio (ovvero con temperature negative nell'intero arco delle 24 ore).

Infatti nel 2012 sul territorio regionale tale valore
oscilla tra 5 e 7 giorni (con massimi su lughese, imolese e faentino), mentre nel 1991 si ebbero tra 1 e 3 giorni di ghiaccio ovunque con minimi lungo la fascia costiera.

Riassumendo, valori minimi assoluti e medie delle temperature minine risultano inferiori nella prima decade del febbraio 1991, ma nel complesso l'ondata di freddo della prima decade di febbraio 2012 è da considerarsi più intensa, sia come temperature medie giornaliere sia in riferimento alle giornate di ghiaccio registrate.

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Vecchio 18-02-2012, 16:13   #3
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Vecchio 18-02-2012, 16:57   #4
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Questa frase si legge almeno 10 volte ogni inverno e quest'anno vale solo per Cesena, Forlì, Ravenna città e l'entroterra Riminese.

Domanda : il climatologo sta ancora aspettando l'Evento ?
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Vecchio 18-02-2012, 17:00   #5
TeoNeve
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Domanda : il climatologo sta ancora aspettando l'Evento ?
??? non ho capito il tuo intervento...
cmq dove abito io ho registrato 92 cm...e quando capita di vedere 92 cm farinosi in 13 giorni???????
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Vecchio 18-02-2012, 17:00   #6
Gigiometeo
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Domanda : il climatologo sta ancora aspettando l'Evento ?
Certo, per lui non è questo
Lo attende tra il 4 e l'8 gennaio di uno dei prossimi anni, con apporti nevosi meglio distribuiti territorialmente e con il -ventello sul voltanese all'alba....
__________________
Detesto la nazionale azzurra, però lo dico. Non me ne fotte nulla del Rwanda, però lo dico. Voi no, non ve ne fotte, ma non lo dite! Non sono eroico; me ne infischio di me stesso, del governo, della politica, del teatro..

C. Bene
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Vecchio 18-02-2012, 17:23   #7
TeoNeve
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Certo, per lui non è questo
Lo attende tra il 4 e l'8 gennaio di uno dei prossimi anni, con apporti nevosi meglio distribuiti territorialmente e con il -ventello sul voltanese all'alba....
facciamo anche un 40tello
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Vecchio 18-02-2012, 17:31   #8
Gigiometeo
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facciamo anche un 40tello
Un -ventello è la temperatura minima eh.... nelle nostre lande il -40ello è inarrivabile anche per il climatologo...
__________________
Detesto la nazionale azzurra, però lo dico. Non me ne fotte nulla del Rwanda, però lo dico. Voi no, non ve ne fotte, ma non lo dite! Non sono eroico; me ne infischio di me stesso, del governo, della politica, del teatro..

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Vecchio 18-02-2012, 17:49   #9
TeoNeve
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Un -ventello è la temperatura minima eh.... nelle nostre lande il -40ello è inarrivabile anche per il climatologo...
scusami....stavo pensando alla neve...ma un 40ello di neve a voltana penso l'abbia già sperimentato...
TeoNeve è offline   Rispondi Con Citazione
Vecchio 18-02-2012, 17:52   #10
rafdimonte
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scusa gigio, quale è stato il picco di termiche in quota più fredde entrate dal 4 al 6 febbraio?
Tanks!
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