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Vecchio 01-01-2019, 17:23   #1
massimo anzola
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Predefinito inverno 1708/1709

visto che il forumista Martin ha citato, nel mio post sul 1978/79, l'inverno in oggetto, uno dei più freddi in assoluto dello scorso millennio, eccone una breve descrizione:
L'inverno precedente (1707/08) era stato mite ma piovosissimo, la primavera 1709 fu fredda e tempestosa fino alla fine di giugno, l'estate fu molto secca anche se non caldissima (in quegli anni comunque ci furono molte estati caldissime e secche: 1701, 1704, 1707). L'autunno iniziò con copiosissime piogge fra fine settembre ed inizio ottobre, ma l'inverno avrebbe precocemente fatto sentire i suoi morsi: già il 12 e 13 ottobre neve a quote molto basse e il 29 ottobre ci fu un'abbondantissima nevicata a Modena e Bologna (oltre che in altre località come Alessandria).
Non era però ancora tempo per un freddo duraturo: novembre fu mite e secco e persino dicembre non fu crudo: solo un periodo di freddo e neve fra il 6 e il 15 (neve a Bologna e Modena il 12) e per il resto tempo mite, ma molto piovoso. Il tempo mite e molto piovoso (allagamenti nel Ravennate) continua anche all'inizio di gennaio, ma la grande svolta era ormai prossima.
La notte dell'Epifania il freddo fece la sua violenta irruzione in Pianura Padana con una bora fortissima e impetuosa e già la mattina del 7 la laguna di Venezia era in gran parte ghiacciata; nei giorni successivi ghiacciarono tutti i fiumi (il Po fu l'ultimo ad arrendersi: il giorno 11 era oramai interamente ghiacciato).
L'aspetto più devastante di questa ondata di gelo fu la rapidità con cui avvenne e l'intensità del vento di bora che continuò ad imperversare per molti giorni con raffiche sui 60-70 km/h. anche nelle zone più interne della pianura padana (cosa veramente rarissima).
Naturalmente il freddo era accompagnato anche dalla neve: rimane storica la nevicata di 50 cm. nella mitissima Sanremo. Fra il 20 e il 23 gennaio si raggiunse l'apice del freddo, quando tutti gli alberi, anche i più resistenti si spaccarono per il gelo e non c'era posto, anche il più riparato all'interno delle case, dove qualsiasi liquido non congelasse.
Solo negli ultimi giorni di gennaio la temperatura migliorò e i fiumi iniziarono a scongelarsi, ma in febbraio il freddo tornò, anche se non ai livelli precedenti ed alternato a fasi più miti; comunque nell'ultima decade del mese ci furono abbondanti nevicate di oltre 40 cm. in tutta la pianura emiliana e i campi rimasero completamente innevati fino alla seconda metà di marzo, quando finalmente il grande inverno poté dirsi concluso.
Sulla base di molte considerazioni si stima che in gennaio le temperature raggiungessero i -20 sulle coste e nelle più miti aree collinari e livelli inferiori a -30 nelle pianure emiliane: una segnalazione di -36 a Faenza (anche se dubbia) e il fatto che furono distrutti anche alberi come i meli che resistono fino a -40 sono indizi che lasciano ben pochi dubbi sul fatto che sicuramente i picchi di temperatura sfiorarono o forse raggiunsero i fatidici -40.
Quell'inverno fu gelidissimo in quasi tutta Europa, tranne in Islanda (dove fu molto mite) e nelle parti più occidentali delle isola britanniche, mentre ad est fu risparmiata solo la Turchia
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Vecchio 01-01-2019, 18:57   #2
Martin MB
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visto che il forumista Martin ha citato, nel mio post sul 1978/79, l'inverno in oggetto, uno dei più freddi in assoluto dello scorso millennio, eccone una breve descrizione:
L'inverno precedente (1707/08) era stato mite ma piovosissimo, la primavera 1709 fu fredda e tempestosa fino alla fine di giugno, l'estate fu molto secca anche se non caldissima (in quegli anni comunque ci furono molte estati caldissime e secche: 1701, 1704, 1707). L'autunno iniziò con copiosissime piogge fra fine settembre ed inizio ottobre, ma l'inverno avrebbe precocemente fatto sentire i suoi morsi: già il 12 e 13 ottobre neve a quote molto basse e il 29 ottobre ci fu un'abbondantissima nevicata a Modena e Bologna (oltre che in altre località come Alessandria).
Non era però ancora tempo per un freddo duraturo: novembre fu mite e secco e persino dicembre non fu crudo: solo un periodo di freddo e neve fra il 6 e il 15 (neve a Bologna e Modena il 12) e per il resto tempo mite, ma molto piovoso. Il tempo mite e molto piovoso (allagamenti nel Ravennate) continua anche all'inizio di gennaio, ma la grande svolta era ormai prossima.
La notte dell'Epifania il freddo fece la sua violenta irruzione in Pianura Padana con una bora fortissima e impetuosa e già la mattina del 7 la laguna di Venezia era in gran parte ghiacciata; nei giorni successivi ghiacciarono tutti i fiumi (il Po fu l'ultimo ad arrendersi: il giorno 11 era oramai interamente ghiacciato).
L'aspetto più devastante di questa ondata di gelo fu la rapidità con cui avvenne e l'intensità del vento di bora che continuò ad imperversare per molti giorni con raffiche sui 60-70 km/h. anche nelle zone più interne della pianura padana (cosa veramente rarissima).
Naturalmente il freddo era accompagnato anche dalla neve: rimane storica la nevicata di 50 cm. nella mitissima Sanremo. Fra il 20 e il 23 gennaio si raggiunse l'apice del freddo, quando tutti gli alberi, anche i più resistenti si spaccarono per il gelo e non c'era posto, anche il più riparato all'interno delle case, dove qualsiasi liquido non congelasse.
Solo negli ultimi giorni di gennaio la temperatura migliorò e i fiumi iniziarono a scongelarsi, ma in febbraio il freddo tornò, anche se non ai livelli precedenti ed alternato a fasi più miti; comunque nell'ultima decade del mese ci furono abbondanti nevicate di oltre 40 cm. in tutta la pianura emiliana e i campi rimasero completamente innevati fino alla seconda metà di marzo, quando finalmente il grande inverno poté dirsi concluso.
Sulla base di molte considerazioni si stima che in gennaio le temperature raggiungessero i -20 sulle coste e nelle più miti aree collinari e livelli inferiori a -30 nelle pianure emiliane: una segnalazione di -36 a Faenza (anche se dubbia) e il fatto che furono distrutti anche alberi come i meli che resistono fino a -40 sono indizi che lasciano ben pochi dubbi sul fatto che sicuramente i picchi di temperatura sfiorarono o forse raggiunsero i fatidici -40.
Quell'inverno fu gelidissimo in quasi tutta Europa, tranne in Islanda (dove fu molto mite) e nelle parti più occidentali delle isola britanniche, mentre ad est fu risparmiata solo la Turchia
Ottimo! Che dati interessantissimi, ma dove trovi tutte queste informazioni?

Comunque sono felice di avere tirato fuori questo discorso perché probabilmente parliamo dell'inverno più rigido dall'anno 0...comunque cosa intendi per aree collinari più miti? Non credo ci fosse inversione termica in quella situazione
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Fondatore di Centro Meteorologico Bolognese

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Vecchio 01-01-2019, 19:33   #3
Lorenzo
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Pazzesco. Dev’essere stato un qualcosa di incredibile... a leggere quelle temperature rischia di impallidire anche lo storico ‘85


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"La neve è una poesia. Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri. Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio. Ha un nome. Un nome di un candore smagliante. Neve."
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Vecchio 01-01-2019, 22:41   #4
novalis
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Davvero interessante, posso chiederti la fonte?
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Vecchio 02-01-2019, 00:22   #5
Daniele87
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Davvero interessante, posso chiederti la fonte?
https://it.wikipedia.org/wiki/Ondata...27inverno_1709
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Assolutamente da leggere almeno una volta:

TRATTATO SUL NIVOFILO https://urly.it/33p96 am fé murir!!!
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Vecchio 02-01-2019, 09:40   #6
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Davvero interessante, posso chiederti la fonte?
Daniele 87 ha citato Wikipedia, ma la mia fonte è il libro:
"Le meteore e il frumento" di Roberto Finzi, ed. Il Mulino, 1986
Ne libro c'è un'ulteriore blbliografia.
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Vecchio 02-01-2019, 09:43   #7
massimo anzola
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Ottimo! Che dati interessantissimi, ma dove trovi tutte queste informazioni?

Comunque sono felice di avere tirato fuori questo discorso perché probabilmente parliamo dell'inverno più rigido dall'anno 0...comunque cosa intendi per aree collinari più miti? Non credo ci fosse inversione termica in quella situazione
per quanto riguarda le aree collinari lo dice la mia fonte (vedi più avanti la risposta ad un altro forumista), comunque l'inversione termica c'entra sempre, anche in quelle situazioni estreme.
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Vecchio 02-01-2019, 11:02   #8
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visto che il forumista Martin ha citato, nel mio post sul 1978/79, l'inverno in oggetto, uno dei più freddi in assoluto dello scorso millennio, eccone una breve descrizione:
L'inverno precedente (1707/08) era stato mite ma piovosissimo, la primavera 1709 fu fredda e tempestosa fino alla fine di giugno, l'estate fu molto secca anche se non caldissima (in quegli anni comunque ci furono molte estati caldissime e secche: 1701, 1704, 1707). L'autunno iniziò con copiosissime piogge fra fine settembre ed inizio ottobre, ma l'inverno avrebbe precocemente fatto sentire i suoi morsi: già il 12 e 13 ottobre neve a quote molto basse e il 29 ottobre ci fu un'abbondantissima nevicata a Modena e Bologna (oltre che in altre località come Alessandria).
Non era però ancora tempo per un freddo duraturo: novembre fu mite e secco e persino dicembre non fu crudo: solo un periodo di freddo e neve fra il 6 e il 15 (neve a Bologna e Modena il 12) e per il resto tempo mite, ma molto piovoso. Il tempo mite e molto piovoso (allagamenti nel Ravennate) continua anche all'inizio di gennaio, ma la grande svolta era ormai prossima.
La notte dell'Epifania il freddo fece la sua violenta irruzione in Pianura Padana con una bora fortissima e impetuosa e già la mattina del 7 la laguna di Venezia era in gran parte ghiacciata; nei giorni successivi ghiacciarono tutti i fiumi (il Po fu l'ultimo ad arrendersi: il giorno 11 era oramai interamente ghiacciato).
L'aspetto più devastante di questa ondata di gelo fu la rapidità con cui avvenne e l'intensità del vento di bora che continuò ad imperversare per molti giorni con raffiche sui 60-70 km/h. anche nelle zone più interne della pianura padana (cosa veramente rarissima).
Naturalmente il freddo era accompagnato anche dalla neve: rimane storica la nevicata di 50 cm. nella mitissima Sanremo. Fra il 20 e il 23 gennaio si raggiunse l'apice del freddo, quando tutti gli alberi, anche i più resistenti si spaccarono per il gelo e non c'era posto, anche il più riparato all'interno delle case, dove qualsiasi liquido non congelasse.
Solo negli ultimi giorni di gennaio la temperatura migliorò e i fiumi iniziarono a scongelarsi, ma in febbraio il freddo tornò, anche se non ai livelli precedenti ed alternato a fasi più miti; comunque nell'ultima decade del mese ci furono abbondanti nevicate di oltre 40 cm. in tutta la pianura emiliana e i campi rimasero completamente innevati fino alla seconda metà di marzo, quando finalmente il grande inverno poté dirsi concluso.
Sulla base di molte considerazioni si stima che in gennaio le temperature raggiungessero i -20 sulle coste e nelle più miti aree collinari e livelli inferiori a -30 nelle pianure emiliane: una segnalazione di -36 a Faenza (anche se dubbia) e il fatto che furono distrutti anche alberi come i meli che resistono fino a -40 sono indizi che lasciano ben pochi dubbi sul fatto che sicuramente i picchi di temperatura sfiorarono o forse raggiunsero i fatidici -40.
Quell'inverno fu gelidissimo in quasi tutta Europa, tranne in Islanda (dove fu molto mite) e nelle parti più occidentali delle isola britanniche, mentre ad est fu risparmiata solo la Turchia

Che resoconto... Sembra l'Alaska!
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Vecchio 02-01-2019, 16:57   #9
novalis
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grazie!
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