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Meteorologia Parliamo di meteorologia... |
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17-08-2010, 16:39 | #71 |
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Tutto ciò ti fa onore!
Di questi tempi è rarissimo vedere qualcuno che si scusa per aver mal giudicato qualcosa o qualcuno!! Chapeau!!!
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17-08-2010, 23:45 | #72 | |
Socio AsMER
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Non stiamo parlando di colleghi altrettanto stimabili ma sicuramente meno autorevoli come quelli che scrivono su meteogiornale e altre ""testate"" del web. Ma purtroppo ha interpretato male quello che è scritto nella fonte originale (qui dal sito dell'università del ricercatore http://www.gatech.edu/newsroom/release.html?nid=60442). Ecco da Repubblica: Il vapore acqueo si trasforma in neve che precipita sul continente antartico e la quantità di tali precipitazioni produce un aumento di ghiaccio che è superiore a quello che viene sciolto al di sotto delle lingue glaciali che dalla calotta antartica arrivano in mare, in seguito all'aumento di temperatura di quest'ultimo. Cioè da quello che posso capire dall'articolo di Bignami sono le morene glaciali continentali a formare il ghiaccio marino...cosa che non è assolutamente vera se non in minimissima parte!! Certo può sembrare uno svista magari da poco da un punto di vista della divulgazione di massa, ma uno non se lo aspetterebbe da un professionista di questo calibro...
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18-08-2010, 21:28 | #73 | |
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Grazie... e ..ciao. ------------------------------------- Non basta avere ragione: bisogna che te la diano. |
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19-08-2010, 08:25 | #74 |
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Joe Bastardi European Blog
Joe Bastardi's Europe Column POSTED: 3:44 p.m. August 18, 2010 The thoughts expressed in this column represent Joe Bastardi’s personal interpretation of the weather pattern formulated from his expert analysis of the conditions affecting the weather in Europe. This discussion is usually updated Weekly (sometimes several times during the course of the week) so please check back often! Joe's column and graphics are © AccuWeather, Inc. Redistribution in whole or in part is prohibited. WEDNESDAY 5 PM FREE SITE VIDEO: I AGREE, LAST 3 MONTHS ARE WARMEST N HEMISPHERE LAND MASSES. I whole heartedly agree with the ECMWF assessment that northern hemisphere LAND MASSES had their hottest May-July on record. However, the globe did not, and what can we infer from this. Well one of two things 1) This is just a start of things to come, the rest of the globe is lagging behind. 2) This is a by product of the years of warm PDO and over the past 15 years AMO with the el nino, sort of like high tide in back bay occuring after it had occurred on the beach ( oceans) and the tide is about to go out. The almighty climate models, are solidly in the camp of option 2. If one uses common sense, one would understand that land masses with warm water next to them for years would warm greatly. However what warms quicker.. land or water? The answer of course is land. If water had been warmer than normal for years, then the cumulative effect should so itself with the land still warming after the water began to cool. Then their is the inconvenient truth of energy considerations. The southern hemisphere has much less land, yet what land there is had some pretty drastic cold, and has been having it the past few years, wince the PDO started its reversal. The expansion of the southern hemisphere sea ice, now approaching record high levels ought to tell you something about the oceans immediately around the sea ice... Unless someone changed the law of physics, they are cooling. So this large mass of water, which has all this energy in it, is cooling and has also cooled most dramatically in the area where it has the most energy, where its warmest ( the tropical pacific) guess what is about to happen to global temps. The US based CFS is agog with this, and is probably overdone in its cooling. However if one looks at the frontier research center model we see drastic cooling over land and IN THE ATLANTIC TOO. In fact it basically keeps cooling the tropical pacific into next year, then hammers away at the two areas warmest now.. the atlantic and the continents. So what do you think will happen to the global temps? In the end we will see who is right and who is wrong. I think we will see a great example of what I am talking about in the next 9 months, this being enso driven, as we see a monster of a la nina, reminiscent of the 50s, come on. Over the coming decades, I expect to see the earths temps retreat back to where they were in the late 70s. Why do I think that? Because TOTAL GLOBAL SEA ICE is near where it was in the late 70s. The earths temps can go no where without the oceans warming. While it is the hey day for Northern warming and since we measure temps with a heavy bias toward Northern data, its warm, no question,but one has to wonder why the sea ice is increasing in the south so much. In fact we didn't get close to the 2007 min this year in the north, but we are getting close to the 2007 max in the south. If one simply looks at the total picture, one sees nature in its wonderful balancing act, which what I believe all this is. ciao for now **** |
19-08-2010, 10:12 | #75 | |
Socio AsMER
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19-08-2010, 13:34 | #76 |
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Scritto da Guido Guidi il 19 - agosto - 2010
Qualcuno dovrebbe scendere dalla torre d’avorio e qualcun altro dovrebbe smetterla di fare sit-in là sotto prendendo per buono tutto quello che viene giù, anche perché spesso sulle torri ci sono i piccioni e non sempre quello che cade profuma. Trattasi nella fattispecie di Jiping Liu, ricercatore del Georgia Insitute of Tecnology, e della redazione scientifica di Repubblica che titola così: “ Ecco perché al Polo sud i ghiacci resistono“. Resistono. La premessa è che si deve a tutti i costi convincere chi ascolta e chi legge che abbiamo capito tutto, il mondo si scalda per colpa nostra e se non corriamo ai ripari gli attuali guai (?) diverranno delle autentiche catastrofi. A minare la trasmissione e successiva ricezione di questo messaggio, con relativa assunzione di responsabilità da parte dell’ovvio colpevole (noi), agisce il protagonista principale, il clima del pianeta, che spesso non collabora manifestando delle dinamiche che si definiscono paradossali (sempre per far capire che si è capito), ma tali non sono. Vediamo i fatti. Il paradosso è questo, mentre i ghiacci artici regrediscono (ultimamente meno), quelli antartici crescono. Corre in nostro aiuto l’inquilino della torre di cui sopra, proponendo una spiegazione vecchia come l’Oceano pacifico e clamorosamente smentita dai fatti. Secondo lui, infatti, tale crescita sarebbe dovuta all’aumento delle precipitazioni, a loro volta favorite dall’aumento dell’evaporazione dei mari che circondano il continente, scaldatisi diligentemente in risposta al forcing antropico sul clima. Questo aumento delle precipitazioni nevose, avrebbe “stabilizzato” lo strato superficiale delle acque che circondano il continente, isolando il ghiaccio a contatto con la superficie dal calore proveniente dal basso (ma questo non avrebbe dovuto rallentare l’evaporazione e ridurre le precipitazioni semmai? Boh…). Comunque, più neve uguale più ghiaccio, sempre secondo lui, evitando di dire che si sta parlando di aumento dell’estensione e non del volume, per cui evitando anche di spiegarci come possa la neve cadere su un mare (per di più presunto caldo) e invece di sciogliersi trasformarsi in ghiaccio facendo crescere l’estensione del pack. Comunque, gli effetti di questa magia sarebbero tali da compensare, anzi, superare lo scioglimento operato dal contatto col famoso mare caldo. Bilancio finale positivo e paradosso servito e spiegato. Bene, questo lo hanno detto in molti e molto a lungo, asserendo che doveva necessariamente essere così perché lo dicono color che tutto sanno, i modelli di simulazione climatica. Peccato che un paio d’anni or sono, siano stati presentati i risultati di una campagna di misura delle precipitazioni fatta da quelle parti ma sulla terraferma (credo l’unica e fatta tra l’altro da scienziati italiani), e di aumento delle precipitazioni pare non ne sia stato osservato un gran che. Qualche volta, un’occhiata a quello che succede nel mondo reale non farebbe male. Nè pare possibile che possano essere stati utilizzati i dati provenienti dalle sonde satellitari, perché quel genere di misura, specie da quelle parti è praticamente inservibile. Ma non è tutto, forse nel timore che qualcuno potesse sollevare questa obiezione, nell’articolo leggiamo anche un’altra possibile spiegazione per questa preoccupante differenza tra realtà e simulazione. Sarebbe l’ozono stratosferico, diminuito di concentrazione (il famoso buco), a generare le premesse per un isolamento termico dell’area antartica dal resto del mondo in fase di bollitura. Con la chiusura del buco che si dice ormai avviata (secondo loro), e qui scatta l’immancabile previsione catastrofica, l’isolamento terminerà e anche il Polo sud parteciperà al barbecue planetario, conoscendo addirittura piogge in grandi quantità sulle propaggini più esterne del continente. Proprio così, pioggia in Antartide più frequente della neve. Quanti gradi in più di temperatura ci vorrebbero lo lascio decidere a voi, dipende dalla stagione, la cifra va da una a qualche decina. Cerchiamo di capirci, o fa caldo e arriva la pioggia invece della neve (spiegazione numero uno) o fa freddo e il continente è isolato (spiegazione numero due), e non stiamo parlando di previsioni, perché il ghiaccio laggiù aumenta da quando lo si misura. Direi che non si possono proprio fornire spiegazioni esattamente contrarie dello stesso fenomeno. La realtà è che la ragione di tutto ciò non la conosce nessuno, certo, la faccenda dell’ozono è un po’ più credibile, ma noi non lo sappiamo. Non lo sa Jiping Liu, non lo sanno dalle parti di Repubblica e non lo sanno nemmeno i modelli di simulazione climatica. Capisco che ammetterlo sia piuttosto difficile quando si vuol far credere di aver capito tutto sollecitando al contempo epiche azioni riparatorie, ma, tant’è, bisogna che se ne facciano una ragione. |
19-08-2010, 22:10 | #77 |
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Dopo l'articolo posto da Maurino del rispettabilissimo Guido guidi,mi rendo sempre più conto che l'argomento che trattiamo ( ghiacci Artici) è più che mai affascinante e di difficile soluzione, anche perchè fino ad ora nessuno è riuscito a stabilire come vanno realmente le cose. Infatti, Guido Guidi,nel suo pezzo,ha fatto carne di porco delle teorie di Jiping liù, già peraltro illustrate da Luigi Bignami. Quand'ecco che oggi leggo su equo,che un'altro divulgatore scientifico,Alessandro Farruggia,riprende le tesi di Jiping liù e Giudit Curry del Georgia Institute Of Tecnology.
Per chi non lo conoscesse,Alessandro Farruggia, ha seguito fin dagli anni 80 le principali conferenze internazionali sulle tematiche ambientali, conseguendo al proposito anche numerosi premi. Ha partecipato a spedizioni e reportage di ricerca in Antartide. Tutto questo per dire che non si tratta di uno sprovveduto qualsiasi. Ebbene, anche Farruggia non ha preso ( come anche l'altro collega Bignami) le distanze dal ricercatore Americano. Ora io mi chiedo e chiedo a voi : é mai possibile che ci siano così tante e marcate incongruenze nello spiegare un fenomeno climatico? Qua non si tratta di piccole differenze, ma di differenze colossali , che rendono come caz...te le teorie dell'uno o dell'altro. Il risultato per chi vuole conoscere è il caos. Io stò " alla finestra" e non sposo nessuna teoria ( non ne sarei in grado) ma è evidente che le discrepanze sono macroscopiche, col risultato di non far capire più niente a chi si interessa con passione all'argomento. ----------------------------------- Non basta avere ragione: bisogna che te la diano. |
20-08-2010, 10:06 | #78 | |
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20-08-2010, 20:27 | #79 | |
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20-08-2010, 20:48 | #80 |
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