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Vecchio 09-03-2014, 18:16   #241
campaz
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Originariamente Scritto da campaz Visualizza Messaggio
Simpatiche intanto le carte GFS da neve per il 20/21 marzo
Ovviamente con il 12z non ci sono più, ma credo in una ultima decade di marzo molto movimentata
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Vecchio 09-03-2014, 20:34   #242
Nintendo
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Originariamente Scritto da Peval Visualizza Messaggio
oggi si crepa, finestre spalancate, io per quest estate (ovvero oramai il periodo che va dal 1 maggio al 31 settembre) ho veramente tanta paura.
forse volevi scrivere 1° Aprile - 31 Ottobre

NB: Settembre ne ha 30
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Vecchio 09-03-2014, 20:36   #243
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Originariamente Scritto da Cris Visualizza Messaggio
Quanti lamenti!! Oggi si sta divinamente, cieli sereni, niente pioggia tra le balle e venticello frizzante.... Volete sempre il maltempo? Se non ha fatto un gran freddo st'inverno che problemi ci sono? E' morto qualcuno? Se volevate vedere la neve bastava andare sulle Alpi come il sottoscritto, sono strapiene!! Se per una volta non ha nevicato in Emilia o in Romagna dov'è la disgrazia??
Dai su.. che ora arrivano afa e zanzare.. ma anche culetti femminili in passerella!!

Ci penseremo il prossimo inverno, basta piangistei!
ne faccio volentieri a meno dei culetti in passerella
vado in svezia a passarmi l'estate e fidati che li anche senza passerella c'è ne è in abbondanza
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Vecchio 09-03-2014, 20:44   #244
Peval
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Originariamente Scritto da Nintendo Visualizza Messaggio
forse volevi scrivere 1° Aprile - 31 Ottobre

NB: Settembre ne ha 30
azz si vede che sei uno statistico
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Vecchio 09-03-2014, 21:02   #245
sanpei
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Oggi al mare era tutto fiorito, prime zanzare in esplorazione e sopratutto spiaggia devastata dai detriti dell'ultima mareggiata della scorsa settimana che ha portato un sacco di legname proveniente dal po e probabili residui delle piene di fine gennaio. Ma c'era anche un sacco di gente con code al rientro e riparati si stava in maglietta ...qualcuno camminava in acqua proprio come nel 2007 .... vedremo se l'estate sara' come quell'anno ... luglio atroce e agosto fresco e temporalesco.
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Vecchio 10-03-2014, 00:00   #246
mindmusic
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ho trovato interessante questo articolo.
Che ne pensate? (state calmi)

http://www.wired.it/attualita/ambien...mento-globale/

Tutti i nemici del riscaldamento globale
C’è chi nega sistematicamente che il surriscaldamento del pianeta sia dovuto agli esseri umani. Ma con quale interesse?


Ogni anno Climalteranti, sito di informazione sui cambiamenti climatici, assegna il premio A qualcuno piace caldo, riservato agli articoli che si sono particolarmente distinti nel disinformare il pubblico negando la realtà del riscaldamento globale antropogenico. Malgrado infatti il consenso scientifico tra i climatologi sia solidissimo e sia cresciuto costantemente nel tempo man mano che i dati aumentavano, il pubblico americano crede che solo il 45% dei ricercatori concordi sul riscaldamento globale causato dagli esseri umani, quando questo numero sia in base all’analisi delle pubblicazioni, sia sulla base di questionari sottoposti ai diretti interessati, si aggira intorno al 97%. Pronta la risposta degli scettici, come i negazionisti cercano di farsi chiamare: “ma la scienza non è democratica”.

Verissimo, ed è per questo che il consenso di cui parliamo non è frutto di una sorta di campagna elettorale, ma si è appunto costituito negli anni con la rigorosa valutazione e discussione di migliaia di osservazioni e esperimenti da parte di persone con le appropriate competenze: è la scienza, bellezza, che piaccia o no.

Ora, guardando i vincitori delle scorse edizioni di A qualcuno piace caldo, che vengono appropriatamente annunciati in corrispondenza del giorno che segna minimo annuale di estensione dei ghiacci artici marini, sembra che in Italia il negazionismo sia soprattutto l’hobby di alcune primedonne spesso già note per altre (a volte esilaranti) sparate controcorrente e che da anni coltivano il loro personaggio scomodo e orgogliosamente politically uncorrect. L’abisso che a livello globale gli studi rilevano tra il consenso percepito dal pubblico e quello reale, non si è però creato a suon di editoriali che ci informano scandalizzati di come in inverno faccia ancora un “freddo boia” (a cui si può rispondere con il seguente celebre sketch del duo Armostrong & Miller), o almeno non solo.


Gli storici della scienza Naomi Oreskes (Harvard University) e Erik M. Conway (Jet Propulsion Laboratory) hanno dimostrato come nel dibattito pubblico da decenni il peso delle conclusioni dei climatologi sia stato sistematicamente contrastato per proteggere precisi obiettivi politici e industriali, purtroppo con eccellenti risultati.

Nel loro fondamentale libro Merchants of Doubt, uscito nel 2010 (e poco sorprendentemente ancora inedito in Italia) gli studiosi mostrano infatti le prove di una precisa agenda portata avanti da un ristrettissimo gruppo di scienziati statunitensi che, nonostante fossero in massima parte estranei alle scienze del clima, hanno usato la loro influenza accademica e i loro legami coi legislatori per elevarsi al rango di esperti e, appunto, combattere l’evidenza come mercanti del dubbio, inculcando nel pubblico la percezione di una controversia inesistente.

Se oggi i media, anche quando parlano di fatti scientifici acclarati, si sentono in dovere di far ascoltare tutte le campane per essere obiettivi, bisogna ringraziare anche questi signori.

Chi sono? Per Oreskes e Conway si tratta solo di una manciata, e basta ricordare tre fisici: Fred Seitz (che è stato anche presidente della National Academy of Sciences dal 1962 al 1969), William Nierenberg e, soprattutto, Fred Singer, unico del trio ancora in vita.

La strategia di combattere la scienza con la scienza, come la descrivono gli autori, era già stata però ben collaudata in passato: per quanto possa sembrare incredibile, le stesse persone e gli stessi metodi sono infatti in azione dagli ‘50, prima per negare i danni del fumo, poi il rischio di un inverno nucleare in caso di guerra atomica, poi la responsabilità dell’inquinamento atmosferico nelle pioggie acide, e infine il buco nello strato di ozono causato dai clorofluorocarburi. Quando venne il momento del riscaldamento globale, la via era quindi tracciata: prima si nega l’esistenza del problema stesso, poi si sposta l’attenzione dalla responsabilità e si cercano altre cause, infine si ammette il problema ma lo si minimizza suggerendo che è meglio adattarsi a esso che sperperare soldi per mitigarlo, il tutto naturalmente presentato come se fossero i dati a parlare.

E qui arriviamo al motore di tutto, ovvero il profitto, ma a differenza che nelle teorie dei complottisti (che non di rado sono anche negazionisti) in questo caso l’imperativo “follow the money” crea connessioni solide e storicamente palesi. Tabacco, armi atomiche, piogge acide, buco nell’ozono e global warming sono infatti tutti problemi che hanno una cosa in comune, ovvero si può tentare di risolverli inserendo delle nuove regolamentazioni su alcuni prodotti e/o attività, sia a livello nazionale che internazionale. Il bando graduale dei Cfc in seguito al protocollo di Montreal è a questo proposito uno dei più importanti traguardi mai raggiunti nella cooperazione internazionale a difesa dell’ambiente. Tuttavia nuove regole come queste non solo possono (ovviamente) causare un calo dei profitti in alcuni settori, ma per quanto necessarie la loro introduzione costituisce un terribile affronto all’utopia del libero mercato sostenuta religiosamente dai think tank che di quelle industrie sono dirette emanazioni. Alcuni di questi, costituiti anche grazie all’aiuto di Singer, Seitz e Nieremberg, li possiamo vedete elencati nel gruppo Cooler Head-Coalition (sic), ma sicuramente quello più attivo negli ultimi anni è il famigerato Heartland Institute, che nel 2012 ha inaugurato una campagna dove, a fianco delle fotografie di famosi dittatori e assassini, campeggiavano le parole “Io credo ancora nel riscaldamento globale, e tu?”.

Se invece vogliamo risalire ai più generosi tra i singoli finanziatori del negazionismo, forse il discutibile primato va ai fratelli David H. Koch e Charles G. Koch. Da tempo infatti i due potentissimi magnati, tra le tante opere di beneficenza, finanziano anche gli studi degli scettici, ma purtroppo per loro nel 2012 uno di questi, il fisico Richard A. Muller, si è ricreduto e ora si dichiara convinto della realtà del riscaldamento globale antropogenico.

Ma quanto costa questo genere di disinformazione istituzionalizzata? Lo scorso dicembre uno studio sulla rivista Climate Change ha provato per la prima volta a quantificarlo per gli Stati Uniti. Prendendo in esame 91 organizzazioni, tra think tank, gruppi industriali e altre associazioni di categoria che si dedicano con assiduità a contrastare la corretta informazione sui cambiamenti climatici, i ricercatori hanno scoperto che queste vengono finanziate ogni anno con circa un miliardo di dollari.

Curiosamente, i tre quarti di questo fiume di denaro arriva nelle casse delle organizzazioni tramite una serie di passaggi che garantiscono l’anonimato dei finanziatori.

Meno curiosamente, quasi l’80% dei gruppi è registrato come “organizzazione di beneficenza”, cosa che garantisce loro notevoli esenzioni fiscali: mercato libero, mica scemo.
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Vecchio 10-03-2014, 20:29   #247
sanpei
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Infatti ma il complotto globale secondo alcuni e' di quelli che ci credono al GW ....
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