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Vecchio 25-12-2010, 18:24   #211
Gigiometeo
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Una precisazione: il CAD interessa tutto l'Appennino inclusa l'Emilia, poichè esistono 3 tipi di cold air damming:
1) Classico
2) In situ
3) Ibrido
Nel primo caso il ruolo primario è da ascrivere a flussi nei bassi strati orientati dai quadranti nordorientali e quindi maggiormente ne risentono le aree maggiormente soggette a questo tipo di flusso.
Il secondo invece vede come elemento essenziale il raffreddamento da fusione o evaporazione delle precipitazioni solide o liquide, per cui non è strettamente necessaria la presenza di correnti sinottiche nordorientali.
Il terzo è un mix dei primi due.
Nel comparto emiliano dove la bora di norma irrompe con più difficoltà, c'è una certa frequenza di CAD in situ, specie quando le precipitazioni sono sufficientemente consistenti e l'aria nei bassi strati è all'inizio relativamente secca.
__________________
Detesto la nazionale azzurra, però lo dico. Non me ne fotte nulla del Rwanda, però lo dico. Voi no, non ve ne fotte, ma non lo dite! Non sono eroico; me ne infischio di me stesso, del governo, della politica, del teatro..

C. Bene
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Vecchio 25-12-2010, 18:50   #212
TeoNeve
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Originariamente Scritto da Gigiometeo Visualizza Messaggio
Una precisazione: il CAD interessa tutto l'Appennino inclusa l'Emilia, poichè esistono 3 tipi di cold air damming:
1) Classico
2) In situ
3) Ibrido
Nel primo caso il ruolo primario è da ascrivere a flussi nei bassi strati orientati dai quadranti nordorientali e quindi maggiormente ne risentono le aree maggiormente soggette a questo tipo di flusso.
Il secondo invece vede come elemento essenziale il raffreddamento da fusione o evaporazione delle precipitazioni solide o liquide, per cui non è strettamente necessaria la presenza di correnti sinottiche nordorientali.
Il terzo è un mix dei primi due.
Nel comparto emiliano dove la bora di norma irrompe con più difficoltà, c'è una certa frequenza di CAD in situ, specie quando le precipitazioni sono sufficientemente consistenti e l'aria nei bassi strati è all'inizio relativamente secca.
Grande Gigio....ne ero convinto anche io che l'Emilia gode di questo fenomeno!!!
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Vecchio 25-12-2010, 22:18   #213
forever1929
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Non metto in dubbio che il fenomeno esista anche in Emilia, in quanto esiste anche in tante altre situazioni, non a caso è un termine inglese che servirà a livello mondiale.

Quello che tengo a sottolineare è che il CAD nella nostra regione interessa la parte sud-orientale, segnatamente la Romagna come fenomeno interessante per la neve, in quanto a volte riesce a sconfiggere la malefica bora e a "modificarla" nel caro vento di NW.

In Emilia non credo che interessi molto se nevica con vento da NE o da NW visto che nevica cmq mi risulta, poi magari sbaglio.....ma siamo noi Romagnoli, soprattutto quelli del SE, alla continua e spesso inutile ricerca della bora modificata.

ad esempio lo scorso inverno nell'evento del 10 marzo l'emilia ha visto una barca di neve con bora, noi una barca d'acqua. se si fosse modificata magari facevamo festa anche noi.

ma non era previsto il CAD ed infatti siamo andati in neve solo alla fine senza accumuli significativi, come, più in piccolo, probabilmente accadrà stavolta.


saluti
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Vecchio 27-12-2010, 13:10   #214
campaz
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Citazione:
Originariamente Scritto da maurino Visualizza Messaggio
ecco qualcosa
Un aspetto meno conosciuto legato alla presenza della catena appenninica è l'effetto CAD (Cold Air Damming). Questo particolare e curioso effetto microclimatico interessa, in Italia, la zona compresa tra Rimini e Falconara e contrariamente al Garbino è un vento decisamente freddo che può favorire la neve fin sulla costa. Andiamo ad analizzare i dettagli.
Contrariamente a quanto si pensi il vento di bora non è per le Marche il vento più freddo e associabile alla neve anche per la costa. Non può esserlo essenzialmente per due motivi: la bora analogamente al garbino è un vento catabatico di caduta: l'aria gelida di origine balcanica o russa incontrando le Alpi Dinariche è costretta dapprima a salire e successivamente a scendere diventando un vento di caduta. Così, per esempio, un'aria che ha in origine una temperatura di -10 °C a 925 hPa (circa 700 m s.l.m.) prima di impattare sulle Alpi dinariche diventa di +1°C alla stessa quota dopo averle superate e subito la compressione. In aggiunta l'aria dovrà attraversare il mare Adriatico, una superficie relativamente calda, con temperatura che in inverno si aggira sui 10-11 °C acquisendo quindi ulteriore calore fin quando raggiunge le nostre coste adriatiche. Per queste ragioni ecco che con un'irruzione fredda, correnti tese da est ed un'isoterma di -5 °C a 850 hPa (circa 1500 m) non può nevicare a bassa quota ma solo a quote superiori ai 300-400 m: non è sorprendende in questo caso registrare temperature di +4,+6 °C sulla costa. Affichè nevichi anche sulla costa con correnti al suolo da NE-E occorre che l'isoterma a 850 hPa sia almeno di -10 °C a meno che non intervenga l'effetto CAD.
Il CAD è un fenomeno su mesoscala (circa 200 km di estensione) per il quale l'aria fredda è intrappolata nei bassi strati in genere ad est di una catena montuosa (emisfero nord).
Qui c'è un passaggio che non comprendo, dove dice che una -10°C a 700m diventa +1°C alla stessa quota dopo aver passato le alpi dinariche, io sapevo che l'aria satura raffredda 0,65°C nell'ascesa e riscalda 1°C nelle discesa, differenza di 0,35°C ogni 100 metri. le alpi dinariche sono 2000 metri, anche nella peggiore delle ipotesi, con aria satura prima di inziare la salita, dovrebbe raffreddarsi 13°C a salire e riscaldarsi 20°C a scendere, percui 7°C di differenza.

Dunque come fanno ad esserci 11°C di differenza come scritto sopra?

E poi l'aria continentale non è mai satura ai piedi della salita percui la differenza da un lato e l'altro della montagna è ancora minore, sarà di 3/4°C.

Ovviamente io mi baso sollo sulle mie misere conoscenze di base meteorologiche.

Chiedo lumi su questo riscaldamento, citato sopra da maurino, da me non comprensibile di 11°C
campaz è offline   Rispondi Con Citazione
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