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Vecchio 28-09-2024, 22:17   #111
TelegraphCove
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Non scrivo più da tempo causa impegni e problemi di salute (visivi) ma questa volta mi sento di evidenziare che, se e ripeto se anche pulissimo tutte le aste fluviali e anche se ( di nuovo ) le piene arrivassero nei dintorni di Ravenna senza aver causato danni, proprio la velocità della corrente favorita dalla pulizia degli argini unita alla portata causerebbe alluvioni epocali nella zona di ravenna, specialmente se dal mare i venti bloccassero il deflusso delle acque.
Direi che velocizzare la corrente serve solo a spostare il problema aggravandolo
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Vecchio 29-09-2024, 11:11   #112
massimo anzola
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Buongiorno a tutti. Sono appena tornato da una settimana a Numana (riviera del Conero). Anche lì ha picchiato duro con numerosi danni e disagi, soprattutto, ma non solo, nella frazione Marcelli. Allagamenti e danni anche in località vicine, soprattutto Camerano, Osimo, ma anche Porto Recanati e naturalmente anche Ancona città, come si è visto nei TG e come mi hanno riferito.
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Vecchio 30-09-2024, 21:12   #113
leoniluc
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Io continuo a vedere carte potenzialmente pericolose fra giovedì e venerdi !
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Vecchio 01-10-2024, 21:29   #114
leoniluc
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Altra bella botta di acqua giovedì e in parte venerdì, niente di preoccupante sembra, ma 100 mm sono alla portata in molte zone.
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Vecchio 02-10-2024, 06:50   #115
geloneve
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Originariamente Scritto da leoniluc Visualizza Messaggio
Altra bella botta di acqua giovedì e in parte venerdì, niente di preoccupante sembra, ma 100 mm sono alla portata in molte zone.

Nulla di preoccupante ma l'argine ridotto ad un colabrodo per centinaia di metri diciamo che lo guardo con molto rispetto...è un attimo che si sfaldi del tutto.
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Vecchio 02-10-2024, 14:29   #116
sanpei
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Mi perdonerà Gigio se posto il suo parere ?

Già dai prossimi giorni arriveranno nuove piogge: abbiamo fatto il punto con il meteorologo AMPRO Pierluigi Randi, per capire cosa ci aspetta.
È già in arrivo altro maltempo, che pericoli può portare con sé?
Le previsioni parlano di una condizione un po’ diversa da quella che abbiamo visto recentemente, meno pericolosa. È in arrivo una perturbazione che formerà un vortice depressionario tra il Centro e il Nord Italia, ma il primo passaggio di mercoledì 2 ottobre dovrebbe interessare le regioni occidentali, come l’Emilia, con rovesci e qualche temporale. Non sono attese precipitazioni particolarmente consistenti. Per quanto riguarda la Romagna, la fase più intensa dovrebbe concentrarsi tra giovedì e venerdì, quando risaliranno delle precipitazioni convogliate dal vortice che nel frattempo si sarà formato: avranno posizione diversa e meno pericolosa di quelle della scorsa settimana. Ciò non toglie che avremo comunque piogge, qualche rovescio, qualche temporale, probabilmente più frequente tra forlivese, cesenate e riminese, ma presumibilmente senza accumuli preoccupanti. Le precipitazioni localmente potranno essere consistenti, ma non ai livelli della scorsa settimana. Con lo stato attuale delle previsioni, rischiano di più Toscana, Umbria e Marche.
Che bilancio possiamo tracciare dell’ultimo evento di quest’ultimo evento?
Mentre nel 2023 abbiamo avuto un evento catastrofico, quello della scorsa settimana è stato un evento grave, che ha provocato danni, anche consistenti, ma più localizzati. Se pensiamo alle aree allagate, sono state un decimo di quelle del 2023. Allora eravamo in una situazione critica, perché al primo evento di pioggia estrema di inizio maggio, fece seguito un secondo evento a distanza di nemmeno due settimane, persino peggiore. Diciamo che piovve sul bagnato, perché i terreni erano completamente saturi e non riuscivano ad assorbire altra pioggia.
La scorsa settimana venivamo da una situazione diversa, senza saturazione dei suoli e questo è il primo vantaggio. In aggiunta, le precipitazioni, pur se localmente estreme, sono state più localizzate: mentre nel maggio 2023 cumulate di 200-220 mm hanno interessato tutta la fascia appenninica da Bologna a Rimini, la settimana scorsa si sono registrati quantitativi di pioggia caduta localmente anche maggiori, come i 350 mm di San Cassiano sul Lamone o i 320 di Casola Valsenio. Altre aree però hanno avuto cumulate anche della metà. La distribuzione dei picchi di pioggia è stata molto più irregolare e quando succede questo, le conseguenze sono molto meno gravi.
I bacini del Senio, del Lamone e in parte del Montone che, non a caso, sono stati quelli a ricevere le cumulate maggiori, hanno avuto le maggiori criticità lungo il loro corso. Sul riminese ha piovuto moltissimo, ma principalmente in città e sulla costa, non in collina e questo è stato un vantaggio, perché le precipitazioni pericolose sono quelle che arrivano sui rilievi e si scaricano nei corsi d’acqua.
Quindi, riassumendo, le differenze principali sono da rintracciarsi nel livello di saturazione dei suoli, elevata nel 2023, assente nel 2024 e nella distribuzione delle precipitazioni, molto più irregolari nell’evento di settembre, a causa dei temporali, (molto diffusi una settimana e mezzo fa, totalmente assenti nel 2023). I temporali, per loro natura, tendono a distribuire le piogge in maniera “poco democratica”.
Inoltre, mentre l’anno scorso ci fu una elevata persistenza delle piogge, magari più moderate ma continue per due o tre giorni, a settembre 2024 le precipitazioni sono state anche più intense ma con pause. Alla fine i problemi più grossi sono stati causati da un evento temporalesco nel pomeriggio del 18 dove sono caduti anche 200mm di pioggia in alcune località. Senza questo ingrediente non si sarebbero avuti tutti questi danni.
L’autunno, come la primavera, è uno dei periodi più piovosi dell’anno. Si può azzardare una previsione sull’autunno appena iniziato e sul prossimo inverno?
Sull’autunno c’è un segnale, in parte già confermato: settembre dal punto di vista meteorologico è il primo mese dell’autunno ed è stato un mese molto piovoso. Abbiamo avuto a livello di Romagna quasi il 200% in più delle precipitazioni del periodo. Sembra che l’autunno abbia intenzione di continuare su questa linea: potremmo avere piogge al di sopra della norma anche ad ottobre. Su novembre l’incertezza è maggiore. Sempre per quanto riguarda ottobre, ci si attendono temperature al di sopra della norma, ma non in maniera estrema. In questi ultimi giorni abbiamo avuto temperature piuttosto calde, dovute ai venti meridionali che precedono l’arrivo della perturbazione, ma già da mercoledì le temperature si abbasseranno.
In autunno è facile avere grande variazione di temperatura, perché essendo una stagione di transizione mescola i caratteri della stagione che precede e di quella in arrivo.
L’inverno è ancora molto lontano. Per una previsione stagionale è necessario aspettare novembre. Però è chiaro che se osserviamo il trend degli ultimi anni potremmo immaginare un inverno piuttosto mite, perché gli ultimi lo sono stati. L’ultimo periodo invernale un po’ più rigido è stato quello del 2012-13, quindi più di dieci anni fa.
I fenomeni estremi sono ormai sempre più frequenti, dobbiamo aspettarci altri episodi in grado di mettere a rischio il territorio?
È probabile, perché viviamo con una Spada di Damocle sulla testa, rappresentata da un Mar Mediterraneo molto più caldo del normale. L’estate è finita, ma la superficie del mare ha immagazzinato un’enorme quantità di calore in eccesso, che viene poi dissipato molto lentamente nel corso dell’autunno e convogliato in atmosfera. Temperature del mare così elevate rappresentano sempre un pericolo.
Facciamo un esempio: negli Stati Uniti la stagione degli uragani è l’autunno, perché il Golfo del Messico accumula tantissimo calore in estate, che poi mette a disposizione in autunno. Se arriva una tempesta tropicale, facilmente si trasforma in un uragano. Sul Mediterraneo gli uragani non si possono formare, perché mancano alcuni ingredienti fondamentali, come le grandi distese oceaniche e i venti alisei che soffiano vicino all’equatore. Qui da noi ci sono strutture analoghe, sebbene più piccole e molto meno devastanti, che chiamiamo TLC Tropical Like Cyclone. Anche la loro stagione è l’autunno e le regioni più a rischio tipicamente sono la Liguria, la Toscana e il Lazio.
L’Emilia Romagna dovrebbe essere più al riparo, ma come capitato a metà settembre le correnti da Sud si possono incanalare sull’Adriatico e poi con spinte da Est arrivare fin sulla Romagna. Finché il Mediterraneo sarà così caldo, nessuno potrà sentirsi al sicuro: anche perturbazioni normalissime, viaggiando sul mare surriscaldato, si caricano di piogge e possono procurare disastri.
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"Non si gioca a scacchi con i piccioni: ignorano le regole, buttano tutti i pezzi per aria, sporcano in giro (e gli piace farlo) e alla fine se ne vanno via tutti impettiti convinti di aver vinto una partita che non hanno nemmeno compreso".

Mario Tozzi
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