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Originariamente Scritto da gibo
Su questo punto non sono d'accordo.
Un giocatore buono a seconda della squadra in cui gioca può diventare un fenomeno o un bidone.
Essendo un gioco di squadra è difficile che un fenomeno in mezzo a 10 mediocri si salvi.
Senza fare nomi, gli esempi più lampanti si trovano nelle coppie di difensori centrali.
Se non c'è affiatamento non si va da nessuna parte e di solito uno comanda e l'altro segue.
Gli esempi sono tanti e il discorso lo si può riportare in quasi tutti i reparti.
Tornando sul discorso di Pirlo, non penso che il Milan l'abbia lasciato andare perchè ritenuto finito, ma semplicemente Allegri a centrocampo predilige giocatori solo fisici che alla palla danno del Lei in modo tale che se ne disfino il prima possibile appena la recuperano. Al resto ci deve pensare Seedorf e Ibra (Cassano è meglio non pensi, potrebbe far danni)
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La squadra in cui giochi conta per conseguire certi risultati (nel Milan sembrava buono anche Costacurta, nella Juve Tacchinardi e nell'Inter Mandorlini), ma io cerco di isolare il giocatore dal contesto di squadra in cui gioca, anche se il tuo ragionamento fila. Per questo, ad esempio, ritengo Messi un grande giocatore ma non un fuoriclasse assoluto, almeno fin quando non mi farà vedere qualcosa con l'Argentina o con una maglia che non sia quella del Barcellona. Maradona si è vinto un mondiale da solo con una Argentina che era peggio di quella in cui gioca Messi oggi, ma quello, come Pelè, era di un altro mondo. Chiellini per me rimarrà una chiavica sia che giochi nella Juve, nel Milan oppure che vinca 9 Champions League e 6 mondiali. Bonera ha vinto 1 champions league, uno scudetto, una supercoppa italiana, una supercoppa Uefa, un mondiale per club ed un europeo under 21, ma rimarrà sempre l'anticalcio. Per me (opinione opinabile come quasi sempre nel calcio).