Quello che dice Campaz è vero, ma ha sparato sbagliando mira, il bersaglio era un altro.
1) La scarsa capacità di assorbimento dei terreni ultra secchi è certa al 100% (facilmente dimostrabile), e aumenta il rischio di fenomeni alluvionali o flash fllood. Dove? sui terreni in prossimità dei rilievi o sui rilievi stessi, specie se hanno forte pendenza. L'elevato dilavamento e ruscellamento (a causa di quelle condizioni) possono portare enormi masse di fango, acqua e detriti a valle. Ma non riempiono gli scoli, in particolare quelli principali, e tendono ad interessare meno le pianure (al più qualche ristagno idrico che scompare in breve tempo). Quindi, che si riempiano i fossi o no, poco importa (ecco perché è sbagliato il bersaglio, anche se l'affermazione è giusta).
2) Non tutti i terreni sono uguali: dipende da tessitura, composizione, tipo di coltivazione, lavorazione, compattamento ecc. ecc. Non tutti i terreni secchi sono uguali, e quindi variano gli effetti.
3) Gli 80 mm circa della scorsa passata sono caduti in circa 10-12 ore effettive di precipitazione (tenendo conto delle pause) con accumuli massimi, sull'ora, di 20 massimo 25 mm; 30 a essere molto generosi (Romagna, in Emilia si è arrivati anche sui 40-50). Facciamo cadere quegli 80 mm in un'ora su un terreno secco e gli effetti saranno molto diversi, anche perché è di quello che si parla, ovvero di precipitazioni estremamente intense. I 150 mm di febbraio 2015 su terreni praticamente saturi è ovvio che riempiono scoline fossi e canali, ma non è il caso, molto specifico, di una precipitazione estremamente violenta, e anche breve, su suolo secco.