emilia romagna = libia
Sabato scorso ero con un mio amico nato e vissuto nell’infanzia e prima giovinezza a Tripoli (Libia): faceva parte di quella comunità italiana di Libia, che poi fu scacciata dopo l’avvento di Gheddafi.
In mezzo alla furiosa, oscena sgarbinata di sabato mi ha detto: “accidenti, sembra di essere in Libia”
Il paesaggio arido e brullo della nostra campagna ed il violento vento caldo onnipresente (in Libia una costante per quasi tutto l’anno) hanno fato sì che il nostro clima gli ricordasse da vicino quello libico della sua fanciullezza.
Le estati emiliane (e romagnole) sono ormai diventate perfettamente nordafricane, senza se e senza ma.
Per nostra fortuna si salvano ancora gli inverni: teniamoceli stretti e cari perché se dovessero cambiare e nordafricanizzarsi pure loro per noi sarebbe veramente la fine.
In tutti i sensi.
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