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Vecchio 29-12-2021, 11:21   #669
Lorenzo
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Originariamente Scritto da Gigiometeo Visualizza Messaggio
Il motivo principale è che sostanzialmente vediamo quello che non c'è, o meglio, vogliamo vedere quello che non c'è. Quindi, i modelli a volte sbagliano (ed è normale che sia così, ma oggi sbagliano molto meno che in passato), ma soprattutto sbagliamo noi (per desiderio, per fare soldi come Sanò; per incompetenza, ecc.) nel valutarli; tutto quello che non piace viene scartato, invece va considerato esattamente come quello che piace. La sfortuna c'entra molto poco in tutto questo.
Detto questo, gli inverni che piacciono a noi saranno sempre più rari, c'è poco da fare, già i dati sono spietati, poi ci aggiungiamo gli scenari previsti e siamo a posto. Non servono ormai più a nulla l'indice X, la teleconnessione Y, ENSO meno ENSO più, QBO meno, QBO più; sì, possono amplificare temporaneamente la variabilità naturale in determinati contesti, ma non sovvertire il trend. L'indice più importante è purtroppo solo uno: si chiama riscaldamento globale, e ci farà vivere sempre meno inverni "graditi". Poi ogni canto capiterà un 2009-2010 o un 2012, ma sempre più di rado. I dati sono lì che parlano da soli. Dobbiamo abituarci a inverni che avranno poco di quelli di una volta, e ci va ancora grassa perché d'estate sarà anche peggio.

Pessima situazione e pessimo trend insomma.. ma del resto è oggettivamente sotto gli occhi di tutti ormai.. grazie Gigio!



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"La neve è una poesia. Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri. Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio. Ha un nome. Un nome di un candore smagliante. Neve."
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