Ma se invece di produrre tonnellate di cattiva frutta e venderla a 25 cts al kilo, gli agricoltori si imponessero sulle strutture di commercializzazione e producessero solo le varietà saporite anche se se ne fa qualche quintale in meno ? Il consumatore si fiderebbe e potrebbe pagare quei 10 cts in più che in campagna fanno una grossa differenza ....peccato che la gara sia sempre su quantità per ETTARO, aspetto esteriore e conservazione, ma di sapore non si parla mai ....
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“La negazione della complessità è l’inizio della tirannia”.
Jacob Burckhardt
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