I sensori andrebbero collocati, secondo norme WMO, tra 1,5 e 2 m; ad altezze inferiori comincia ad essere troppo elevata l'eventuale influenza della tipologia del terreno sottostante, ma soprattutto, per il fatto che con calma di vento e cielo sereno il gradiente termico verticale diviene molto elevato (fino ad 3/4°C nelle minime con aria secca tra 1 e 2 m, ad esempio; almeno 1/2°C con aria umida sebbene non satura, nel qual caso la differenza è minima), sia di notte che di giorno (minime più basse e massime più elevate a mano a mano che si scende verso il suolo). La differenza nelle massime è in genere più contenuta, ma 1/2 gradi tra 1 m e 2 m ci stanno tutti, specie d'estate.
L'altezza ideale è quella compresa tra 1.80 e 2.00 m, anche perchè tutte le stazioni WMO in Italia adottano tale norma, pertanto per avere omogeneità di dati occorre cercare di rispettare queste altezze (non avrebbe senso confrontare dati presi a 2m e dati presi ad 1.20 o 1.40 m).
I sensori devono anche essere posti in punti che siano rappresentativi dell'area da monitorare, pertanto da scartare assolutamente aree poste eccessivamente in rilievo o peggio ancora depresse rispetto all'altitudine media del sito o della località; la rappresentatività della collocazione è uno dei parametri fondamentali delle norme WMO.