Discussione: Global Warming
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Vecchio 19-05-2023, 13:15   #1768
sanpei
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Scrive Gian Antonio Stella nel suo editoriale:

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale denunciava nel 2015 come il consumo effettivo del territorio, nel dopoguerra, fosse schizzato mediamente al 10,8% (oltre il doppio della media del territorio urbanizzato in Europa: 4,3%) con picchi da incubo nel Veneto (14,7%), Lombardia (16,3%), Campania (17,3%) fino al 22,8% in Liguria. Per non dire del suolo consumato in aree a rischio idraulico. Con Toscana ed Emilia-Romagna all’11%, Marche al 13% e Liguria addirittura al 30,1%. Da brividi. Eppure si è continuato a costruire, costruire, costruire: altri 883 ettari consumati nel solo 2021 in Lombardia, 683 in Veneto, 658 in Emilia-Romagna dove un sesto del territorio (il 14,6%) «è classificato a pericolosità elevata e molto elevata nei Piani di Assetto Idrogeologico». A livello nazionale «19 ettari al giorno, il valore più alto negli ultimi dieci anni, e una velocità che supera i 2 metri quadrati al secondo». Ne valeva la pena, in un Paese fragile come il nostro esposto a eventi catastrofici che sul solo fronte delle frane ha contato negli ultimi 50 anni (1972-2021), 1.071 morti, 1.423 feriti e 145.548 evacuati?

Il consumo di suolo non riguarda soltanto edilizia residenziale e commerciale, anche l'agricoltura ha ridotto di molto gli spazi di espansione dei fiumi in pianura e dei torrenti in collina.
Le tanto celebrate bonifiche hanno regalato spazi all'economia ma ora la natura si riprende quello che è sempre stato suo. Penso a Forlì e al Montone tornato al suo vecchio alveo in zona Cava da dove era stato spostato oltre 500 anni fa per difendere la città sotto le mura a Schiavonia ... adesso è tornato dove era stato per millenni, peccato solo che nel frattempo ci siano state costruite case e attività commerciali.
Il discorso vale anche per Faenza... gli anni 50 e 60 hanno fatto danni ambientali che non potremo mai recuperare.
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“La negazione della complessità è l’inizio della tirannia”.

Jacob Burckhardt
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