Discussione: Global Warming
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Vecchio 14-07-2020, 12:20   #1082
sanpei
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Per veri appassionati di fenomeni estremi:

La città di Verkhojansk, 4.600 chilometri a Est di Mosca, profonda Siberia, da tempo rivaleggia con il villaggio di Ojmjakon per il titolo di "Polo del freddo". Già iscritta nel Guinness dei primati per la più ampia escursione termica al mondo, vanta un record di temperatura minima ineguagliato nella storia: i meno 67,7°C rilevati nel 1982. Quest'anno ha però fatto notizia per un primato diametralmente opposto: nel pomeriggio del 20 giugno, la colonnina di mercurio ha raggiunto i 38°C, la temperatura più alta registrata oltre il Circolo polare artico da quando sono iniziate le rilevazioni.

"Verkhojansk, in effetti, è un posto insolito. È la città dei record del clima", rivendica Ljubov Perfilieva, raggiunta al telefono da La Repubblica. Originaria di Novosibirsk, 33 anni, da 15 vive a Verkhojansk dove lavora nell'oramai leggendaria stazione meteorologica locale guidata dal marito Anatolij Perfiliev. Un osservatorio speciale sugli inusuali sbalzi di temperatura di questa città, dimora di poco più di mille e cento anime, dove il sole splende tutto il giorno per settimane in estate e scompare per mesi in inverno.

"Il cambiamento climatico qui si tocca con mano. Il nostro clima continentale nordico è di per sé caratterizzato da inverni freddi e lunghi e da estati calde e brevi. Negli ultimi anni, però, qualcosa sta cambiando", spiega Perfilieva. "L'inverno è più mite e l'estate più fresca. Ma registriamo brusche ondate di freddo o di caldo sia in inverno che in estate. Ti rallegri che è arrivato il caldo e l'indomani nevica. Ormai è impossibile per noi meteorologi prevedere che tempo farà tra due settimane".

Se d'inverno le ciglia e le sopracciglia sono perlate di brina, l'inchiostro delle penne si ghiaccia e le auto vengono tenute accese anche se inutilizzate per timore che le batterie smettano di funzionare, d'estate - racconta la meteorologa - scarseggia il pascolo per il bestiame perché la vegetazione si secca, anche la pesca è magra perché i pesci cercano refrigerio in profondità e le zanzare sono insaziabili. "E noi siberiani non siamo abituati a quest'afa", prosegue Perfilieva. "Dopo i primi entusiasmi per il tepore inusuale, ne soffriamo. Solo i bambini gioiscono perché possono fare i bagni nel fiume e prendere il sole".

Il caldo eccezionale non è un'esclusiva di Verkhojansk. Stando al Copernicus Climate Change Service, tutto l'Artico si starebbe "riscaldando molto più velocemente che il resto del mondo". Con temperature tra i 3 e i 6 gradi Celsius sopra la media e conseguenze quasi apocalittiche per l'Estremo Oriente Russo. Perfilieva prova a elencarle. Siccità più lunghe. Precipitazioni estreme e inondazioni. Incendi sempre più frequenti che consumano ettari di foresta fino a "spegnere il sole", dicono nella Jacuzia. Lo scongelamento del permafrost che libera ingenti quantità di anidride carbonica e fa sprofondare infrastrutture. Come il deposito di gasolio crollato il 29 maggio che ha riversato una marea nera nel fiume Ambarnaja nei pressi di Norilsk, la città più a Nord del mondo, e costretto Vladimir Putin a dichiarare lo stato d'emergenza.

Nel surriscaldamento della Siberia il governo russo, però, vede anche potenziali "vantaggi", come rivela un documento di 17 pagine diffuso il 4 gennaio scorso: più terra disponibile per l'agricoltura, risparmi sui costi del riscaldamento, l'apertura di nuove rotte commerciali e un più facile accesso alle risorse minerarie dell'Artico. Anche per Perfilieva non mancano gli aspetti positivi: "Il clima cambia e genera continue sorprese. Ed è questo che rende il mio lavoro, e la mia vita qui, interessante".
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“La negazione della complessità è l’inizio della tirannia”.

Jacob Burckhardt
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