Visualizza Messaggio Singolo
Vecchio 16-09-2022, 23:51   #27
campaz
Senior Member
 
Data Registrazione: Jul 2007
Località: Albereto, 2km N/E Reda (10km EST da Faenza)
Età: 42
Messaggi: 4.284
Predefinito

https://www.google.com/url?sa=t&sour...e5jYgBBsBU0u-K
Una bella ricerca scientifica dell'ISPRA:
SINTESI E CONCLUSIONI
Allo scopo di acquisire dalle proiezioni dei modelli climatici gli elementi di conoscenza e di incertezza
più significativi sull’evoluzione del clima futuro in Italia, sono stati analizzati i risultati delle
simulazioni di quattro modelli climatici regionali, disponibili nell’ambito di Med-CORDEX.
Per quanto riguarda la temperatura, i modelli concordano nel prevedere un aumento piuttosto costante
nel tempo, di entità all’incirca doppia nello scenario RCP8.5 rispetto all’ RCP4.5. Nel corso di un
secolo i quattro modelli prevedono un aumento della temperatura media in Italia compreso tra 1.8 e
3.1°C (ensemble mean 2.5°C) nello scenario RCP4.5 e tra 3.5 e 5.4°C nello scenario RCP8.5
(ensemble mean 4.4°C).
Il previsto aumento della temperatura media è attribuibile in modo più o meno equivalente sia
all’aumento delle temperature massime diurne che delle temperature minime notturne.
Le variazioni previste dai modelli sono piuttosto uniformi nello spazio, in virtù del fatto che il
riscaldamento ha origine da forzanti e dinamiche a grande scala e quindi interessa in modo abbastanza
uniforme tutto il territorio nazionale.
L’aumento più marcato della temperatura media si prevede nella stagione estiva, con variazioni in un
secolo comprese tra 2.5 e 3.6°C nello scenario RCP4.5 e tra 4.2 e 7.0°C nello scenario RCP8.5. In
primavera si prevede l’aumento meno marcato, con variazioni in un secolo comprese tra 1.3 e 2.7°C
nello scenario RCP4.5 e tra 2.8 e 4.8°C nello scenario RCP8.5. Il segno delle variazioni è positivo
(aumento della temperatura) in tutte le stagioni e coerente per tutti i modelli, ma l’entità delle
variazioni differisce spesso in modo significativo da un modello all’altro.
Gli indici degli estremi di temperatura mostrano variazioni ugualmente importanti e significative. Tutti
i modelli sono concordi nell’indicare una riduzione dei giorni con gelo e un aumento di notti tropicali,
giorni estivi e onde di calore, ma con differenze talvolta significative sull’entità delle variazioni. Le
notti tropicali sono previste in consistente aumento: all’orizzonte temporale 2061-2090 si prevede un
aumento medio nazionale dell’indice TR20 compreso tra 14 a 35 giorni l’anno nello scenario RCP4.5
e tra 23 a 59 giorni l’anno nello scenario RCP8.5. Analogamente, i giorni con gelo sono previsti in
consistente diminuzione: all’orizzonte temporale 2061-2090 si prevede una riduzione media nazionale
compresa tra 10 e 27 giorni l’anno nello scenario RCP4.5 e tra 18 e 39 giorni l’anno nello scenario
RCP8.5. Si prevede altresì un aumento marcato dei giorni estivi e delle onde di calore: all’orizzonte
temporale 2061-2090 è previsto un aumento medio nazionale dell’indice SU25 compreso tra 19 e 35
giorni nello scenario RCP4.5 e tra 37 e 56 nello scenario RCP8.5 e un aumento medio nazionale
dell’indice WSDI compreso tra 30 e 93 giorni nello scenario RCP4.5 e tra 76 e 182 giorni nello
scenario RCP8.5. I modelli indicano inoltre una forte riduzione delle notti e dei giorni freddi, e un
marcato aumento delle notti e dei giorni caldi. Le variazioni medie nazionali delle notti e dei giorni
freddi nel trentennio 2061-2090 sono comprese rispettivamente tra -6.4 e -9.4% (TN10P) e tra -6.0 e -
9.0% (TX10P) nello scenario RCP4.5 e sono compresi tra -9.3 e -10% (TN10P) e tra -8.9 e -10%
(TX10P) nello scenario RCP8.5. Analogamente, Le variazioni delle notti e dei giorni caldi sono
comprese rispettivamente tra +15.2 e +34.3% (TN90P) e tra +13.4 e +32.9% (TX90P) nello scenario
RCP4.5 e variano da +32.6 a +54.6 (TN90P) e da +29.1 a +56.0% (TX90P) nello scenario RCP8.5.
Le proiezioni delle precipitazioni sono molto più incerte di quelle della temperatura e i due scenari non
si possono distinguere con altrettanta chiarezza. Considerando la media nazionale della precipitazione
cumulata annuale, nello scenario RCP4.5 tre modelli su quattro prevedono in un secolo una debole
diminuzione e un solo modello un debole aumento delle precipitazioni. Complessivamente, le
variazioni previste al 2061-2090 sono comprese tra una diminuzione di circa l’8% e un aumento del
5% circa; tenendo presente un valore medio in Italia di circa 900 mm della precipitazione cumulata
annuale nel trentennio di riferimento, l’ensemble mean indica una riduzione dell’1.5% circa. Nello
scenario RCP8.5 tale intervallo si allarga (risultando compreso tra -15% e +2%) e l’ensemble mean si
sposta nel senso di una riduzione delle precipitazioni.
Anche la distribuzione spaziale delle variazioni previste è molto diversificata da un modello all’altro.
Nell’insieme, emerge solo l’indicazione che dalla riduzione delle precipitazioni sarebbero più
probabilmente esentate le regioni nord-orientali.
I valori medi nazionali risultano prevalentemente in modesta diminuzione in primavera, estate e
autunno, e in modesto aumento in inverno. Localmente, la variazione della precipitazione cumulata
assume valori di rilievo, fino a punte di riduzione di 150-200 mm in primavera o in estate, e di
aumento di 100-150 mm in inverno. Diversamente dalla temperatura, la distribuzione dei valori di precipitazione non presentano differenze molto marcate tra i 2 scenari, per la cumulata annuale, al 2061-2090. Il modello più secco prevede variazioni comprese tra -225 e + 54 mm nello scenario RCP4.5, contro variazioni comprese tra -347 e + 108 mm nello scenario RCP8.5.
Le proiezioni di alcuni indici rappresentativi della frequenza, dell'intensità e degli estremi di precipitazione indicano una futura progressiva concentrazione delle precipitazioni in eventi piu' intensi e meno frequenti, l'entità di queste variazioni risulta comunque molto incerta e mediamente debole o moderata. Ad esempio, la più consistente variazione della precipitazione massima giornaliera nello scenario RCP8.5 è di circa 50 mm, a fronte di valori attualmente osservati dell'ordine di 300-400 mm.
campaz è offline   Rispondi Con Citazione