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Vecchio 06-09-2009, 17:47   #16
miki
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Predefinito Re: Questione rivolta a tutti

Citazione:
Originariamente Scritto da campaz
l'effetto favonico si ha solo in caso di aria umida che condensa durante la salita precedente? oppure anche in caso di aria secca che non riesce a arrivare alla condensazione durante la salita?
da quello che ho capito io se l'aria ha dew point molto bassi e non acquista calore causa condensazione si raffredda circa 1°C ogni 100 metri a salire e si riscalda 1°C ogni 100 metri a scendere, percui in tal caso abbiamo le stesse temperature sia sopravento e sottovento, quindi non c'è nessun effetto favonico, o sbaglio?
Per effetto favonico s'intende in senso stretto il riscaldamento che una massa d'aria subisce a causa della compressione a cui è soggetta durante la repentina discesa di quota sul lato sottovento di una catena montuosa, il che, come è fino ad oggi stato ipotizzato, non presuppone per forza la presenza di Stau sopravento.

In teoria nella seconda parte del tuo intervento hai detto giustissimo, questo discorso è valido e in qualche caso (però con Stau) può anche avvenire il "classico" meccanismo Stau/Foehn che si studia in fretta sui libri...
Ma in pratica la realtà è molto diversa!
Innumerevoli studi sono stati fatti sul Foehn, che è indubbiamente uno dei fenomeni meteorologici più complessi da capire fino in fondo, e molti di questi studi sono giunti alla conclusione che in molti casi, quando una massa d'aria incontra una barriera montuosa, essa non sale compatta (in volume) tutta insieme verso l'alto per poi ridiscendere altrettanto compatta!
Naturalmente però, si è portati a immaginarsi un certo spessore d'aria (tipicamente alto come la catena montuosa) che, incontrando la barriera, "alza" l'intera atmosfera di un tot di metri per poi farla ritornare "normale" sul lato sottovento...

è il primo caso di questa figura:



In realtà ciò può anche accadere in caso di situazioni tranquille con flussi lenti, ma non è la norma! E' stato infatti notato da esperimenti alpini che sul lato sottovento spesso giungeva anche aria proveniente da oltre 5000 metri di altezza, quando invece il flusso aveva oltrepassato un crinale di soli 2500-3000 metri.
Ciò ha portato a formulare la giustificata ipotesi che, proprio come in una diga che esonda, per motivi fisici, il flusso d'aria che discende sul lato sottovento si comporti come acqua e abbia uno spessore molto minore di quello che aveva originariamente sopravento (il cosiddetto "Salto Idraulico", che poi avviene anche nelle nostre cucine quando apriamo il rubinetto del lavello).

Questo accade a patto che:

a) sia presente uno strato inversionale a media quota;

b) il flusso risulti abbastanza veloce e con ostacoli sul percorso a confronto piccoli, in condizione cioè definita "supercritica" in fluidodinamica;

Ed è l'ultimo caso della nostra figura:




Questa figura che ho trovato velocemente on-line invece esprime lo stesso concetto e gli stessi casi (guardate in particolare la seconda figura), ma è stata fatta in ambito meteorologico:





Questa sorta di "ammanco di spessore" che si crea sottovento richiama aria secca da altezze molto più elevate rispetto al crinale. Aria che subisce processi di riscaldamento per compressione (del tutto assimilabili ad effetto favonico) molto più "tosti", dato che scende da altezze superiori al crinale.
Una massa d'aria che dovesse scendere da 3500 metri a 0 si riscalderebbe infatti di ben 35°C nel suo percorso...

C'è sicuramente compresa in questa casistica appena descritta anche la situazione che avevo spiegato poco sopra io riguardo al Foehn nostrano:

Citazione:
E' stato documentato che in molti casi si è avuto addirittura Foehn emiliano-romagnolo senza Stau toscano, proprio perchè l'aria calda foehnizzata della Costa Azzurra riusciva a salire e a "galleggiare" sopra ad uno strato fresco presente nei bassi strati su Ligure/Tirreno, arrivando così al nostro crinale appenninico già significativamente calda e secca!
Poi una volta che l'aria si "butta" giù per le valli emiliano-romagnole, richiama aria da quote molto più alte (ipotizzo con due conti a spanne 2000-3500 metri)..

Situazione che ho riassunto a suo tempo in una immagine che però ho disegnato male (immaginatevi che le linee di flusso sottovento scendano aderenti al profilo della montagna, non disperdendosi):




Questo è invece il caso in cui l'inversione (segnata in rosso nell'immagine precedente) arriva al di sopra del crinale:

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Michele ex Socio AsMER
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