Discussione: Global Warming
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Vecchio 09-02-2024, 13:19   #2307
sanpei
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Il 2024 parte già con un record negativo sul fronte del surriscaldamento globale: il primo mese dell’anno è stato il gennaio più caldo mai registrato. Non solo: il periodo febbraio 2023-gennaio 2024 passa alla storia come il primo periodo di 12 mesi in cui le temperature hanno superato di oltre 1,5 gradi la media del periodo preindustriale (1850-1900). Lo sforamento è stato di 1,52 gradi: anche questo un record, secondo i dati diffusi ieri dal servizio di monitoraggio dei cambiamenti climatici dell’Unione Europea Copernicus (C3S).

Con gennaio 2024, che ha fatto registrare una temperatura media di 1,66 gradi superiore agli stessi mesi del periodo preindustriale, si allunga a otto la striscia consecutiva di mesi con temperature record. Come temuto, si conferma il trend del 2023, che è stato l’anno più caldo di sempre, con temperature medie più alte di 1,48 gradi. All’effetto serra, causato dai gas inquinanti generati dalle attività umane, si somma il fenomeno del Niño, che ha appena toccato il suo picco. Il 2024 si candida pertanto a battere il record appena segnato dal 2023.

Quello di 1,5 gradi è un tetto significativo: l’Accordo di Parigi del 2015, sulla lotta al cambiamento climatico, raccomanda di contenere il più vicino possibile a quel livello l’aumento delle temperature globali a fine secolo (rispetto ai livelli preindustriali), per prevenire le conseguenze più gravi. Lo sforamento negli ultimi 12 mesi non significa ancora che l’obiettivo sia stato mancato, poiché il trattato fa riferimento a una media di lungo periodo e non a un singolo anno.

È però l’ennesima indicazione che il termometro del pianeta sta andando in quella direzione: diversi studi ritengono che fermare l’aumento delle temperature medie globali vicino al tetto raccomandato dalla scienza sia già un obiettivo fuori portata.
«Senza un considerevole taglio delle emissioni nei prossimi anni - ha affermato Stephanie Roe, scienziata a capo del programma Wwf per il clima - supereremo la soglia di 1,5 gradi a lungo termine nel prossimo decennio e dovremo affrontare sfide e costi ancora maggiori per riportare le temperature al di sotto di tale livello. Più le temperature aumentano, più estremi saranno gli impatti dei cambiamenti climatici e più alto sarà il rischio di effetti irreversibili».

Per Sir David King, fondatore e presidente del Climate Crisis Advisory Group, «il superamento della soglia di 1,5 gradi per un intero anno è il canarino nella miniera di carbone del collasso climatico globale».

«Ci stiamo dirigendo verso una catastrofe, dobbiamo cambiare radicalmente il modo di produrre e consumare energia entro pochi anni», ha dichiarato il ministro danese per il Clima, Dan Jorgensen.

Agli appelli a tagliare il più in fretta possibile le emissioni di gas serra, fanno però da contraltare le resistenze e le proteste di lobby e categorie che si oppongono alle necessarie trasformazioni. E che in Europa stanno facendo arretrare l’attuazione del Green Deal.
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“La negazione della complessità è l’inizio della tirannia”.

Jacob Burckhardt
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